Rivista Digitale “Il Sole di Parigi”
“Il Sole di Parigi” contro le minacce globali che pendono sull’Umanità: per la giustizia climatica, la conversione energetica ed ecologica, il disarmo e la pace.
Rivista Digitale “Il Sole di Parigi”
Organo comunicativo dell’ Osservatorio per l’attuazione dell’accordo globale di Parigi sul clima: intende dare voce alla elaborazione e alla attività per una seria attuazione del bando dei combustibili fossili e dell’alternativa rinnovabile
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La Rivista Digitale “il Sole di Parigi”, con periodicità bimestrale a partire dall’anno 2019, si propone come l’organo comunicativo dell’ Osservatorio per l’attuazione dell’accordo globale di Parigi sul clima, che intende dare voce alla elaborazione ed alla attività per una seria attuazione del bando dei combustibili fossili e dell’alternativa rinnovabile.
L’Osservatorio per l’attuazione dell’accordo di Parigi sul clima è il progetto di un centro di documentazione, studi e ricerche/azione costituito da realtà impegnate contro le minacce globali che pendono sulla testa dell’Umanità; e per la giustizia climatica, la conversione energetica ed ecologica, il disarmo e la pace.
I soggetti fondatori sono: Accademia Kronos, Disarmisti esigenti, APE (Arte-pace-energia – settore di Kronos Pro Natura), Associazione Energia Felice, WILPF Italia .
Siamo, per una convergenza non casuale, i soggetti promotori della conferenza stampa del 15 aprile 2016, svoltasi presso la Camera dei Deputati, protagonisti Alex Zanotelli, Alfonso Navarra, Ennio La Malfa, Giovanna Pagani.
Facciamo riferimento all’appello on-line: www.petizioni24.com/ratificareparigi
La casa editrice Kronos Pro Natura, inserita nel circuito di Accademia Kronos, è parte integrante del movimento ecopacifista, contribuisce al progetto dei Disarmisti esigenti e partecipa alla Coalizione per il clima. Da queste radici sociali e di impegno politico-culturale nasce la rete dei nostri collaboratori ed i temi e le proposte di articoli e di servizi che essi avanzano: per sostanziare un impegno di lunga durata che conservi il nostro Pianeta grazie ad un modello di democrazia e di società depurato dalla hybris imperante degli “affamati e folli”, quindi realistico, paziente ed equilibrato. Per questo impegno speriamo di suscitare nei nostri lettori studi ulteriori e riflessioni critiche: lungi da noi l’intrattenere con fuochi pirotecnici di curiosità e stranezze, magari sotto forma di denunce impegnate!
Intendiamo coinvolgere esperti di altissima qualità scientifica, anche secondo gli standard accademici ufficiali; ma, nella nostra opinione, è altrettanto valido, per usare una espressione provocatoria ma significativa, il “non curriculum” di attivisti che si sono battuti contro le lobby dominanti del complesso militare industriale energetico (MIEC) pagando talvolta di persona le dure risposte repressive con cui si sono dovuti confrontare.
Queste caratteristiche di “esperti critici legati ai movimenti di lotta” ed all’obiettivo del modello completamente rinnovabile subito potrebbero essere di particolare interesse in particolare per coloro che avvertono l’esigenza di “una rivoluzione democratica dell’Italia”, di un vero “cambiamento”, in cui andrebbe inclusa, quale componente integrante, la conversione energetica ed ecologica”.
Riteniamo quindi di poter offrire, nel nostro lavoro informativo e comunicativo, un surplus di consapevolezza e di visione sintetizzabile nei seguenti punti:
1- L’approccio globale, non semplicemente nazionale, al problema: è, ad esempio , significativo che nel Piano Energia presentato in maggio 2017 dal governo Gentiloni manchi ogni accenno al “processo di Parigi”. Aspettiamo ora di vedere se il governo “giallo blu” emerso dal voto politico del 4 marzo rappresenterà una inversione di tendenza rispetto alla tradizionale retorica “verde” poco seguita dai fatti. E ci ripromettiamo di non concedere sconti sia a chi sta nella cabina di comando sia a chi dovrebbe controllarlo dall’opposizione ;
2- Le implicazioni del clima sui problemi della sicurezza e della difesa: l’intreccio tra minaccia nucleare e minaccia climatica;
3- Il rapporto tra pianificazione energetica e cambiamento del paradigma economico, che esige una predisposizione di scenari STRUTTURALMENTE contemplanti una significativa riduzione dei consumi (e quindi dello stesso fabbisogno elettrico e di quanto altro). Una riduzione quantitativa di materia ed energia “sprecati” che deve però corrispondere ad una crescita della qualità della vita misurata sull’essere e relazionarsi serenamente prevalenti sul confliggere per l’avere. Sappiamo tutti che “snellirsi” individualmente fa bene alla nostra salute; così una società che diventa più snella ed essenziale è più sana e vitale rispetto a ciò che veramente conta nello sviluppo di ciascuno e di tutti: la libertà dal bisogno e la libertà di partecipare alle decisioni collettive, la libertà del tempo autodeterminato per potere dedicarsi a svaghi formativi in comunità conviviali e soprattutto a “seguire virtute e conoscenza”…
Se si sfoglia il nostro numero zero, è facile ricavare una idea del lavoro che abbiamo intrapreso e che ci ripromettiamo di portare avanti ed anche della sua articolazione in quattro approcci fondamentali di “slow information”, ciascuno seguito dai nostri capi area: 1) coordinato da Alfonso Navarra, il diritto alla pace, che si prepara attraverso il disarmo, ed in particolare il disarmo nucleare ; 2) coordinato da Giuseppe Farinella, il diritto all’ambiente sano e pulito e ad un’energia rinnovabile che ci garantisca di vivere e lavorare senza rompere i cicli ecosistemici fondamentali; 3) coordinato da Fabrizio Cracolici e Laura Tussi, il diritto ad una cultura libera, per il dialogo tra idee che nascono da pratiche sociali di base e non dalle manipolazioni dei “poteri forti”; 4) coordinato da Antonella Nappi, il diritto alla salute come dotazione essenziale per gli individui ma soprattutto come interesse collettivo della società, in via preventiva, a partire dai soggetti più deboli, a non subire condizioni di vivibilità degradata per le varie ragioni di potere (economico, militare, patriarcale ma anche di potere scientifico male inteso).
Ultima notazione. Già dal nostro numero di prova si evince facilmente che intendiamo impegnarci specificamente sul monitoraggio di come l’Italia procederà all’attuazione dell’accordo di Parigi per contrastare il cambiamento climatico, con l’intento di fornire proposte per la sua implementazione tempestiva ed efficace, collegata alla prospettiva del 100% rinnovabili entro il 2050; nonché promuovendo attività di divulgazione scientifica, e campagne di informazione e di educazione ambientale.
La finalità che ci diamo è di tratteggiare e suggerire ai decisori politici ed agli attori sociali strategie, politiche, scelte, interventi e azioni, così da poter indicare il percorso concreto per la messa in pratica qualificata ed incisiva dell’accordo.
Il nostro spirito non è occupare spazi politici per “svolgere un tema”, come è spesso nella prassi del grande ambientalismo “professionale” e mediatico, che è per molti versi, a livello di vertice (con contraddizioni locali), parte integrante del sistema attuale (esso – sistema – abbisogna di una “opposizione di Sua Maestà”!); ma, al contrario, è quella di sviluppare una dinamica di attenzione, mobilitazione e pressione per “risolvere il problema”, con la grinta e la determinazione di chi “non molla la presa “finché non ha portato il risultato a casa”.
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