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Su la Testa: Riace. Musica per l’Umanità

Rivista Su la Testa – Argomenti per la Rifondazione Comunista

 

Direttore: Paolo Ferrero

 

Riace. Musica per l’Umanità

REDAZIONE SU LA TESTA

RECENSIONI

 

 

di Oliviero Sorbini

 

Laura TUSSI e Fabrizio CRACOLICI (a cura di), Riace. Musica per l’Umanità, con intervista a Mimmo Lucano, Mimesis Edizioni, Milano 2019

Perché leggere un saggio corale, con contributi diversi fra loro per contenuti e obiettivi? La domanda è lecita, e me la sono posta prima di iniziare a leggere questo libro.

Oggi posso rispondere. Il testo in questione è una sorta di instant book, con molteplici e variegati contributi che come filo conduttore ha, nella prima parte, l’esperienza di Riace e quella conseguente patita da Mimmo Lucano. E altro ancora: la musica per l’umanità, la musica per la pace e la solidarietà.

Apre il libro Alex Zanotelli, con grande assertività e soffermandosi su due concetti apparentemente ben distanti fra loro: il pericolo nucleare e il rifiuto dell’Altro. Apparentemente!

Segue Vittorio Agnoletto, che si sofferma sulla storicità del fenomeno dell’immigrazione e il suo far parte dell’intero passato dell’umanità. E poi, di seguito: analisi contenutistiche e suggerimenti per riflettere; Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti, Moni Ovadia e Gianmarco Pisa, fino ad arrivare all’intervista di Laura Tussi a Mimmo Lucano. Inutile riassumerla, meglio leggerla. Per spiegare cosa è stato e rappresenta il “modello Riace”, e chi è Mimmo Lucano, non servono le mie parole.

L’ultima parte del libro vede gli interventi di musicisti quali Agnese Ginocchio, Gianfranco D’Adda, Renato Franchi, Marino Severini, impegnati sui temi della pace, e del giornalista Daniele Biacchessi, coinvolto anch’egli in quello che potremmo definire il “movimento musicale pacifista”.

L’intervento di chiusura di Alfonso Navarra non è soltanto riepilogativo, ma anche propositivo, come si addice ad un attivista antinucleare impegnato da decenni. Il nuovo umanesimo è la nonviolenza: questo concetto è contenuto nella sua conclusione.

Durante la lettura, mi sono rivisto sedicenne ad ascoltare ore di interventi durante le riunioni dei collettivi. Non sempre capivo tutto, qualche volta ero in silenzioso disaccordo, altre volte in entusiastico accordo. A volte mi domandavo: che ci azzecca questo? E qualche volta rimanevo con il mio dubbio, ma in altre occasioni, solo continuando ad ascoltare, comprendevo poi la connessione. Così è stato per me, con questo libro.

Aver letto Riace. Musica per l’Umanità, con intervista a Mimmo Lucano è stato per me come aver preso parte a una riunione, un sano collettivo con molte eccellenze. Per questo, malgrado sia nato come instant book, lo ritengo un valido strumento per apprendere e riflettere, al di là del progredire delle vicende di Mimmo Lucano a cui sostanzialmente il testo è dedicato. Non dimentichiamo che una quota della vendita di ogni libro va in parte a sostenere il pagamento delle spese legali dei processi di Lucano.

Efficaci e dissacranti la cover e le illustrazioni di Giulio Peranzoni e Mauro Biani, celebri illustratori e vignettisti.

Tutti gli interventi hanno un loro “perché” oggi, e lo avranno domani. La storia del sindaco Lucano non è nata per caso – è quella di chi si impegna a proprio rischio per riaffermare i migliori valori e ideali degli esseri umani – e non sarà l’ultima. Quei valori che Moni Ovadia definisce, nel proprio intervento, propri di chi è prima di tutto un Mentsch.

Il libro, senza dubbio, suggerisce una prospettiva: l’uso delle arti, in questo caso la musica, da parte dei Mentsch per contrapporsi alla brutale forza delle armi. Attraverso le arti, i Mentsch possono crescere di numero e trovare, con la creatività, nuovo ottimismo e grande forza.

 

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Daughter of mother earth – Figlia della Madre Terra

Una composizione dedicata alla pace e all’ambiente e a tutti noi figli di Madre Terra

 

Daughter of mother earth – Figlia della Madre Terra

 

Questa canzone accompagnata dal filmato è dedicata a tutti gli attivisti per la pace e l’ambiente

 

Link al video

https://youtu.be/bnh1SUnqsHE

Musica e testo: Marco Chiavistrelli

https://www.youtube.com/channel/UCAM5P-LNwJwZveQ0QiXhAiQ

 

Video: Fabrizio Cracolici e Laura Tussi

https://www.peacelink.it/cerca/index.php?q=laura+tussi

 

Traduzione: Chiara Monetti

https://www.linkedin.com/in/chiara-maria-monetti-0385587

 

Consulenza: Oliviero Sorbini

https://www.olivierosorbini.it/

 

Questa canzone accompagnata dal video è dedicata a tutti gli attivisti per la pace e l’ambiente

 

FIGLIA DELLA MADRE TERRA

 

Ti hanno vista piangere giù nell’ Amazzonia,

in mezzo alla foresta che più non si rinnova,

gemere tra gli alberi, strapparti capelli e grida,

poi gettarti stanca al suolo o mia dolce amica.

 

Figlia della madre terra figlia del futuro,

figlia che ti specchi al sole come fosse oro,

oro di sogni spezzati e di popoli sconfitti,

Figlia della madre terra vola nel vento.

 

Hanno visto i tuoi capelli biondi

spargersi per strade,

liquefatti negli incendi dell’ Australia terrorizzata,

lacrime dal volto bello sulla terra arsa,

dare acqua agli animali bruciati e sopraffatti.

 

Figlia della madre terra figlia del futuro,

figlia che ti specchi al sole come fosse oro,

oro di sogni spezzati e di popoli sconfitti,

Figlia della madre terra vola nel vento.

 

Ma a cosa penserai, ma quale vita avrai

avrai tristezza o fortuna,

ma quale voce avrai quale silenzio sai

cadrà dal vento sui tuoi occhi

dal vento sui tuoi occhi…

 

Ti hanno vista gemere su sponde di morti fiumi,

tra pesci agonizzanti in mezzo a neri veleni,

inchinarti a ciminiere col volto sofferente,

provare a risvegliare il cuore della gente.

 

Figlia della madre terra figlia del futuro,

figlia che ti specchi al sole come fosse oro,

oro di sogni spezzati e di popoli sconfitti,

Figlia della madre terra vola nel vento.

 

Eri lì o fuggitiva tra profughi del deserto,

coi campi arsi dal cambiamento

col sacro cerchio  distrutto,

guida coraggiosa di carovane in rotta,

rotte del silenzio immane di una civiltà sconvolta.

 

Figlia della madre terra figlia del futuro,

figlia che ti specchi al sole come fosse oro,

oro di sogni spezzati e di popoli sconfitti,

Figlia della madre terra vola nel vento.

 

Ma a cosa penserai, ma quale vita avrai

avrai tristezza o fortuna,

ma quale voce avrai quale silenzio sai

cadrà dal vento sui tuoi occhi

dal vento sui tuoi occhi…

 

Ora vedo i tuoi capelli alla testa di molti fronti,

fronti di giovani culture e di umanità in rivolta,

dare voce a quella storia che sembrava morta,

figlia della madre terra con te la terra è risorta.

 

Figlia della madre terra figlia del futuro,

figlia che ti specchi al sole come fosse oro,

oro di sogni spezzati e di popoli sconfitti,

Figlia della madre terra vola nel vento,

vola nel vento, vola nel vento.

 

DAUGHTER OF MOTHER EARTH

 

Were you there o fugitive among the desert refugees,

with the fields scorched by change

with the sacred circle destroyed,

courageous guide of caravans en route,

routes of the immense silence of a shattered civilization.

 

Daughter of mother earth daughter of the future

Daughter who mirror yourself in the sun as if it were gold,

gold of broken dreams and defeated peoples,

Daughter of mother earth fly in the wind.

 

But what will you think about, but what life will you have

will you have sadness or luck,

But what voice will you have what silence you know

Will fall from the wind on your eyes

From the wind on your eyes..

 

Now I see your hair at the head of many foreheads,

foreheads of young cultures and humanity in revolt,

giving voice to that history that seemed dead,

Daughter of mother earth with you the earth has risen.

 

Daughter of mother earth daughter of the future

Daughter who mirror yourself in the sun as if it were gold,

gold of broken dreams and defeated peoples,

Daughter of mother earth fly in the wind,

fly in the wind, fly in the wind.

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Il miracolo della corda

Recensione

Il miracolo della corda

Una storia che non si può narrare tanto facilmente. Ma Monica, la figlia di Elvio Alessandri, riesce nel suo intento fino ad arrivare a scrivere un libello narrativo e riflessivo sulla Resistenza partigiana dei suoi cari.

Elvio Alessandri, Partigiano di soli 13 anni nella Resistenza Antifascista

Recensione al libro

Il miracolo della corda

Autori: Elvio e Monica Alessandri

Recensione: Laura Tussi

Immagine di copertina: Demetrio Buroni

Progetto grafico: William Buroni

 

Gli Alessandri sono una nota e conosciuta famiglia di Cagli, un paese nelle Marche. La loro è una vita tumultuosa.

La loro è una storia difficile.

Una storia che non si può narrare tanto facilmente. Ma Monica, la figlia di Elvio Alessandri, riesce nel suo intento fino ad arrivare a scrivere un libello narrativo e riflessivo.

Un libricino, un pamphlet che racchiude una grande memoria. La storia nella Storia.

Monica Alessandri, l’autrice del libro, narra minuziosamente e raccoglie la memoria e l’importante testimonianza di suo padre Elvio.

Elvio è un giovane partigiano. Di soli tredici anni. Lui ha fatto la Resistenza con suo padre Imbriano primo di molti fratelli. Imbriano imbraccia il fucile da caccia con il piccolo Elvio e si dà alla macchi da Partigiano.

Questo libello non ha nessuna ambizione, nessuna pretesa. Ma semplicemente il desiderio di provare a narrare i fatti e le piccole vicende con umili riflessioni.

Eventi istantanei, ma immensi, rimasti nei cassetti della memoria nell’interminabile alfabeto della storia scritta con la S maiuscola e con la consapevolezza di raccontare i tanti piccoli fatti della grande storia.

Gli Alessandri sono una famiglia molto unita. Politicamente tutti seguirono l’idea socialista del loro padre che intorno al 1900 lottò a fianco della classe operaia e contadina contro il potere dei padroni che dominavano e soffocavano con arrogante autorità i diritti dei più deboli. Negli anni ‘20 del Novecento, la famiglia Alessandri fu la più perseguitata proprio perché aveva apertamente dichiarato la sua avversione contro il regime fascista.

Gli atti di violenza fascisti e squadristi che subì Imbriano furono molti.

L’umiliazione e il sopruso.

Erano i tempi in cui gli antifascisti ascoltavano Radio Londra.

E anche la scuola non si sottraeva allo squallido gioco propagandistico dell’organo di regime. L’educazione dei giovani balilla era imperniata di arroganza, di competizione sfrenata, di vanto spudorato del sopruso verso i più fragili, i più umili, gli ultimi. Elvio è costretto da questa subcultura ignobile. Ma con suo padre e con tutta la famiglia avevano già scelto. Avevano scelto da che parte stare. Di parteggiare e non essere indifferenti.

Le leggi razziali nel 1938 imperversavano.

La famiglia Alessandri pur consapevole del pericolo, si adoperò per mettere in salvo una famiglia ebrea e ci riuscì. Nel 2005 alcuni membri della famiglia Alessandri sono stati insigniti del titolo di Giusti tra le nazioni.

Si avvicina l’armistizio.

Badoglio annuncia l’armistizio.

È l’8 settembre del 1943. Così Imbriano e Elvio impugnano le armi e si danno alla vita clandestina come partigiani con altri compagni.

Quello è un periodo intenso.

La vita si è sbizzarrita a mettere in scena il peggio dell’uomo, l’uomo forte, ma anche il meglio dell’impegno e il sacrificio di tutte le persone per un riscatto di dignità contro le nefandezze e la violenza fascista.

Da un lato gli istinti più abietti e spregevoli, dall’altro il valore, gli ideali, l’altruismo, il coraggio.

In mezzo l’indifferenza, zona d’ombra senza dignità.

Il racconto rende solo un’immagine sbiadita della realtà che Elvio, Imbriano e i compagni hanno vissuto in modo così vibrante e intenso come partigiani. Purtroppo nonno Imbriano perde la vita durante gli scontri.

Il titolo del libro. Perché questa frase? Il miracolo della corda?

Il nodo al centro della corda, quello creato dalle esperienze fortemente condivise, non lo scioglie nemmeno la morte. È indistruttibile.

La morte può uccidere gli uomini, ma non le loro idee, i loro ideali. Non i legami in vita che essi hanno creato.

E Elvio, raccontandosi, conferma che ha un nodo in comune con ogni persona che ha amato e ama la libertà e la pace e per cui ha lottato e rischiato la vita.

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Ucraina – Una piattaforma condivisa per la Pace

di Laura Tussi

Mercoledì 26 gennaio 2022 si è svolto un seminario online molto partecipato che ha posto le basi per un approfondimento sulla crisi in Ucraina e le tensioni fra Russia e Nato. Ne è scaturita l’esigenza di proseguire il confronto a più voci per elaborare una piattaforma pacifista contro l’escalation militare e la guerra.

Questo seminario online nasce da esigenze di approfondimento sulle questioni della pace e della guerra con riferimento alla situazione esplosiva dell’Ucraina.

Con gli interventi autorevoli di Gallo, Marescotti, Mosca, Pagani, Baracca, Zanotelli e molti altri.

Vi è un grande interesse intorno all’Ucraina che giustifica le molte persone collegate a questo webinar oltre 180 collegamenti nel webinar di PeaceLink.

In queste slides vi sono le ragioni per cui siamo qui. In questa visione di scontro tra le milizie e gli strumenti bellici ravvicinati, i due contendenti a distanza sono alle strette. Queste sono conseguenze negative nei rapporti di fiducia tra le superpotenze che determinano una estrema angoscia a livello globale e planetario.

La società civile Ucraina, con il movimento pacifista, ha una posizione critica verso le due superpotenze. Molto critica. I pacifisti ucraini hanno messo online un appello per l’escalation verso la grande guerra in Ucraina, a Kiev, in Crimea e nel Donbass con una risposta di USA, Nato contro Russia tramite interventi aggressivi e con posizioni pericolose e deliranti. La carta delle Nazioni Unite ha lanciato un appello alle superpotenze per mettere da parte l’influenza di esse sull’Ucraina. Le due superpotenze hanno stanziato le truppe in atto in Ucraina e ai confini e i pacifisti sostengono vivamente e muovono appelli per non fornire armi alle parti contendenti. La posizione dei pacifisti ucraini è radicale. I loro obiettivi sono incentrati sull’assenza di militarizzazione, nessuna corsa agli armamenti, i conflitti vanno risolti pacificamente, ripudiare l’escalation della violenza delle due superpotenze, ridurre le spese militari, smilitarizzare il sistema con una condivisione dal basso della pace. Noi di PeaceLink lanciamo un appello perché tutte le persone interessate per la pace diano disponibilità. Il rischio della guerra ha esiti imprevedibili. Lanciamo idee per come fare riferimento a tutti i soggetti che si battono per gli stessi nostri obiettivi. Domenico Gallo, che è una persona di pace, un giurista e un magistrato, sostiene che è stata diffusa una conferenza stampa di Blinken, il segretario di Stato degli Stati Uniti di America. Gli Stati Uniti hanno dato una risposta scritta alle richieste della Russia condivisa con gli alleati Nato. Anche noi abbiamo partecipato alle risposte di Blinken. Chiedeva una neutralità attiva. Ma non avviene nessuna neutralità attiva nelle scelte di incrementare la pressione e la minaccia militare per contrastare la Russia.

Noi come Italia non possiamo essere neutrali, perché siamo una parte in conflitto. L’oggetto è la questione dell’estensione della Nato in Ucraina perché questa è la controversia. L’estensione a est è una minaccia in senso tecnico. L’estensione è un dispositivo militare ostile ai confini della Russia ed è una minaccia come la Russia con l’esercitazione militare intorno ai confini dell’Ucraina: evidente ostilità tra i due paesi. La Russia minaccia e dall’altra parte un’imponenza della presenza militare Nato a est. Trent’anni fa, durante la prima guerra del Golfo del 1991, ci fu una forte mobilitazione della società italiana con tanta gente in manifestazione nelle piazze. Il governo italiano sosteneva l’iniziativa bellica di Bush. Anche se l’Italia non avesse appoggiato questa missione militare degli Stati Uniti, avrebbero continuato nei loro intenti.

2003: la seconda guerra nel Golfo vide manifestazioni in tutto il mondo contro la guerra. L’opinione pubblica era una potenza mondiale: ma non poteva incidere direttamente nelle scelte compiute dal potere alto. Dalle potenze e superpotenze. La scelta di estendersi a est della Nato, che ingloba paesi sovietici, crea contrapposizione militare minacciosa per la Russia. Tutti i paesi europei hanno accettato l’adesione di nuovi paesi Nato con protocolli di adesione che sono emendamenti estesi a altri paesi, approvati secondo le loro procedure governative costituzionali. Ma dove erano i pacifisti? Quando venivano approvate queste leggi di estensione Nato a est. Dove erano i pacifisti?

Nel Consiglio Atlantico tutti i membri devono essere d’accordo per far entrare un paese nella Nato.

Noi in Italia, in quanto appartenenti alla Nato, partecipiamo alla dislocazione della minaccia militare. Chiediamo al governo italiano di fare gesti distensivi. La risposta scritta di Blinken e nel sollecitare altre misure è una politica assurda che prevede le porte aperte alla Nato. Vogliono far entrare la Finlandia nel conflitto per accerchiare la Russia e acuire il forte contrasto. Noi pacifisti e ecopacifisti possiamo ritirare gli assetti militari e fare gesti distensivi.

La neutralità attiva è un contributo per disinnescare la crisi e evitare l’ingresso dell’Ucraina nella Nato.

Secondo la ferma posizione di Alex Zanotelli dobbiamo capire e leggere la realtà con gli occhi dell’altro. Siamo una parte del problema perché siamo parte della Nato: l’Unione Europea è alleata con gli Stati Uniti e i nostri apparati televisivi non ci aiutano a leggere la realtà. La crisi di Cuba è interessante.

Come a Cuba oggi si verifica la stessa situazione.

La Nato invia missili in Ucraina per sparare su Mosca come durante la crisi a Cuba.

Questo è un invito a non leggere la realtà da noi stessi, ma cercare di capire l’altro. Tra i documenti Usa è chiaro che la politica statunitense vuole portare l’est europeo all’interno della Nato. All’Italia chiediamo alcune cose come la neutralità attiva. L’Italia è già coinvolta nel conflitto perché la sesta flotta americana a Napoli è partita con l’esercitazione Usa con un esercizio navale tramite i cacciabombardieri F-35 dotati e armati di missili nucleari e queste cose il governo italiano non può accettarle e permetterle.

È necessario appoggiare la resistenza in Ucraina con giochi di diplomazia. Il nostro appello è quello di scendere in piazza come pacifisti.

Secondo Elio Pagani si raccomanda la neutralità del nostro paese. Vi è una grave disparità tra i contendenti. Il Pil della Nato e quello russo. Il rapporto tra il Pil Usa e Russia: il Pil statunitense è 11 volte maggiore di quello russo.

La Russia è minacciata con un pesante squilibrio economico e militare dall’Europa e dalla Nato e non può accettare esercitazioni militari della Nato. È un conflitto tra un blocco capitalistico ossia gli Usa e la Russia capitalistica e questo è molto differente dalla prima guerra fredda. La prima guerra era basata su ideologie contrapposte, ma oggi vi sono di mezzo interessi economici e nazionalistici.

L’obiettivo Nato è sostituirsi all’ONU.

Come liberarci dal vincolo nato a rimettere l’ONU al centro? Secondo Nicola Cufaro Petroni non occorre creare un allarmismo negativo e armare e arrivare a contrapposizione senza via d’uscita. Al contrario vi sono segnali che non sono negativi.

I russi per il momento non hanno posto nessun ultimatum. Per cui in realtà la situazione non è così come i massmedia la dipingono. Per il momento vi è una trattativa e sarebbe possibile che nella trattativa rientrino il ritiro delle bombe nucleari da Ghedi e Aviano e liberarci da questo retaggio. Una trattativa che abbassa la tensione. Il fronte europeo non è monolitico per esempio per il gasdotto nord Stream; i tedeschi hanno un atteggiamento meno guerrafondaio degli Usa.

I paesi dell’Europa, in particolare la Germania, possono fare a meno degli Stati Uniti e non sono propensi a una soluzione drastica in Ucraina.

Dalle notizie del New York Times, il governo ucraino ha abbassato i toni e questo dipende dal fatto che l’Ucraina ha paura di provocare la reazione della Russia.

Il governo ucraino ha una posizione meno oltranzista degli Stati Uniti. Questi sono segnali che dobbiamo rivalutare per far capire che questa guerra non è inevitabile: ma si può davvero evitare la guerra. Questi sono motivi per cui è opportuno confrontarsi sul non allarmismo.

Angelo Baracca sostiene che nel riferimento storico dei missili a Cuba, non fu la Russia a installare missili a Cuba perché gli Usa li installarono a Gioia del Colle e in Turchia.

La nostra mobilizzazione è importante perchè deve andare oltre la guerra in Ucraina per lanciare il movimento della pace. Il movimento della pace in Italia è in crisi dopo il 2003 contro la guerra in Iraq. Per cui è frammentato e senza una voce unica. Ma vi sono messaggi diversi.

L’occasione di PeaceLink per lanciare una unità del movimento della pace. Se la guerra in Ucraina non ci sarà, non staremo fermi, ma è il momento di mobilitarsi e evitare altri pericoli come le atomiche in Italia e la mancata adesione del nostro governo al trattato di proibizione delle armi nucleari.

Dopo il 1991 quando la Nato ha cambiato fisionomia perché è diventata un’alleanza aggressiva con un allargamento decisamente aggressivo, l’Europa non attua più una politica estera vera perché tutti i paesi sono frammentati con interessi distinti. La Germania ha interessi importanti sull’Ucraina per questioni energetiche ed economiche. L’Unione Europea non ha una politica estera e questo è un fattore deleterio per la situazione attuale. Giorgio Ferraris dice che il suo contributo evidenzia come si evolve il contesto e la crisi Ucraina. La guerra ha motivazioni economiche in cui la transizione energetica gioca una importante interrelazione…

Segue su Agoravox.it

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell’ambito delle scienze della formazione e dell’educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN – Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondoAgoraVox ed ha ricevuto il premio per l’impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana – con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: “Scuola e didattica” – Editrice La Scuola, “Mosaico di Pace”, “GAIA” – Ecoistituto del Veneto Alex Langer, “Rivista Anarchica”. Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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Il Manifesto – Manifestazioni in Italia contro Tassonomia nucleare 

Il Manifesto – Manifestazioni in Italia contro Tassonomia nucleare

Tassonomia Ue, prime proteste

Di Laura Tussi

 

Si rende noto che mercoledì 2 febbraio 2022 la commissione europea dopo vari rinvii licenzierà l’atto delegato sulla tassonomia verde che purtroppo, salvo clamorose sorprese, includerà il nucleare e il gas tra le fonti energetiche meritevoli di investimenti finanziari sostenibili. Per questo, contro questa probabile decisione anche in Italia si terranno due manifestazioni di protesta a Cagliari e a Milano.

A Cagliari sarà il comitato nonucle-noscorie Sardegna a manifestare davanti alla sede della rappresentanza del governo in Sardegna. Anche a Milano manifestano i Disarmisti esigenti davanti alla sede di rappresentanza dell’Unione Europea. In queste due manifestazioni Alfonso Navarra e Ennio Cabiddu e altri attivisti antinuclearisti manifesteranno per i prossimi decisivi passaggi che l’atto delegato dovrà attraversare con particolare riguardo all’esame da parte del parlamento europeo.