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Quelle attiviste della nonviolenza e del disarmo attive in tutto il mondo (Laura Tussi)

di LAURA TUSSI da FARO DI ROMA

Il movimento delle Donne Globali per la Pace unisce centinaia di attiviste della nonviolenza e del disarmo di tutto il mondo. Cercando di incarnare i valori della sorellanza, della solidarietà e della sostenibilità ambientale, il movimento si oppone alle politiche di molti paesi e organismi sovranazionali che, soprattutto in questo momento storico, hanno preso una decisa e preoccupante deriva bellicista.

Il potere è l’ombra oscura opposta all’amore universale e al femminile.
Il femminile è creatività universale contro la violenza.

Per dire NO all’invio di armi in guerra
Nella cittadinanza planetaria, le donne costituiscono la parte più fragile, ma attiva, dei tanti sud del mondo, dove vi è un pensiero al femminile con la coscienza della terrestrità umana e della solidarietà universale contro ogni guerra e conflitto armato.

A Bruxelles l’anno scorso, in contrapposizione e netto contrasto con il summit e vertice Nato di Vilnius in Lituania, si è tenuta una importante conferenza di donne impegnate per la pace e che provengono da tutto il mondo e hanno soprattutto come comune denominatore l’amore per madre terra, per il pianeta e l’assetto ecosistemico planetario e universale.

Un movimento femminile contro la Nato e per la pace universale
Nella loro Dichiarazione comune dal titolo: “Donne Globali per la Pace, Unite contro la Nato” le donne del movimento per la pace affermano:”Abbiamo a cuore i principi universali di uguaglianza giustizia e pace affermati dalla Carta delle Nazioni Unite e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani”.

Finalmente le donne unite per l’affermazione dei diritti umani e dei popoli tutti, delle genti e delle minoranze contro ogni forma di violenza, in tutta la sua morfogenesi e i suoi livelli e sviluppi
Questo movimento femminile per la pace a livello planetario lotta per l’affermazione dei diritti delle donne e dei popoli, delle genti e delle minoranze contro ogni forma di violenza, in tutta la sua morfogenesi e i suoi livelli e sviluppi e in quanto genere femminile si professano contro ogni tipo di sfruttamento e modalità di discriminazione.

Le donne contro la violenza strutturale e contro il male a livello planetario: dalle guerre ai genocidi al nucleare
Le donne di pace da molti anni si impegnano contro ogni brutale manifestazione di violenza che trova la sua massima espressione nell’attività militare e nel suo tragico e inevitabile epilogo: la guerra nucleare.

Il neoliberismo e il capitalismo che fomentano le guerre derivano dal maschilismo e dalle strutture patriarcali che sono trasversali a ogni spazio e tempo
Le donne per la pace contrastano nettamente il capitalismo che è padre del patriarcato, della mercificazione del corpo delle donne e soprattutto del militarismo e di tutte le attività belliche e dimostrazioni guerresche che hanno come stampo il maschilismo patriarcale e il machismo.
“Lottiamo per affermare una nuova sicurezza non militarizzata, che garantisca la vita e la salute delle generazioni presenti e future su questo pianeta, oltre che del pianeta stesso”.

L’aspirazione alla pace ha un carattere femminile e ha il volto sofferente di tutte le donne del sud del mondo che vedono i propri figli morire di fame e malnutrizione
L’aspirazione alla pace di carattere femminile è oggi minacciata da una escalation della corsa al riarmo, dell’incremento delle spese militari in tutto il mondo che provocano miserie e gravi pericoli per l’umanità intera come il rischio della terza guerra mondiale e dell’apocalisse nucleare, “dalla riproposizione di alleanze militari contrapposte e dalla militarizzazione crescente delle relazioni internazionali”.

La Nato e le decisioni verbali tra Bush senior e Gorbaciov totalmente disattese e non rispettate fino al vertice di Madrid
Tutto questo rischia di portare l’umanità alla catastrofe e soprattutto all’estinzione totale della storia e del passato, presente e futuro del genere umano nella sua totalità e nelle sue istanze valoriali. “Responsabili del crescente pericolo di scontro globale sono state in gran parte le decisioni assunte dalla Nato fin dal 1991, il cui ultimo approdo è il cosiddetto “Nuovo Concetto Strategico” concordato all’ultimo vertice dei capi di stato e di governo dei paesi Nato a Madrid nel 2022”.

La Nato a Madrid ha approvato un forte contingente di riarmo bellico, il più ingente da dopo la guerra fredda
Al vertice di Madrid, la Nato approva il più importante rafforzamento delle proprie capacità dalla fine della guerra fredda e porterà le forze militari a oltre 300 mila unità, come affermato dal segretario generale Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa di presentazione del vertice di Madrid.

Dopo il vertice Nato di Madrid, il nuovo summit di Vilnius in Lituania per ribadire uno spaventoso piano di riarmo a discapito dei popoli e dell’intera umanità
Così la Nato vuole sostituirsi a funzioni e compiti che sono di esclusiva responsabilità delle Nazioni Unite. “Questa Nato globale, che agisce nell’interesse dei paesi ricchi dell’Occidente, ha esteso le sue attività fino al Pacifico e pretende di imporre un “modello di civiltà” ben oltre l’area euroatlantica del Trattato originario”.

Vertice Nato di Vilnius: incremento delle spese belliche e degli investimenti militari oltre il 2 per cento del Prodotto Interno Lordo di ogni nazione membro Nato
Al vertice di Vilnius in Lituania, la Nato ribadirà agli stati membri di imporre la condizione di incrementare le spese belliche e in generale gli investimenti militari oltre il 2 per cento del Prodotto Interno Lordo e devolverle alla guerra e all’assetto guerrafondaio, mentre le popolazioni devono affrontare crisi economiche e aumenti del costo della vita davvero insopportabili e non sostenibili da una qualità dell’ esistenza che si vorrebbe felice e edificante.

La diffusione del militarismo nella cultura e la colpevolizzazione di ogni forma di pacifismo e azione nonviolenta per contrastare lo status quo
Tutto questo spettro di situazioni insostenibili, perché disumane e fuori dalla sopportazione umana, si accompagna a processi politici contrassegnati da crescente autoritarismo e dal riemergere di ideologie neofasciste, nazionaliste, xenofobe e sessiste, incoraggiate dal preoccupante diffondersi del militarismo nella cultura e della colpevolizzazione di ogni forma di pacifismo e azione nonviolenta per contrastare lo status quo.

Il potere della Nato e degli Stati Uniti impone di incoraggiare e attuare dei piani strategici per la militarizzazione dell’educazione, delle scuole e delle università
Nel successivo vertice dei capi di stato e di governo della Nato che si è svolto a Vilnius, in Lituania l’anno scorso, il Nuovo Concetto Strategico sarà ulteriormente elaborato, accrescendo il pericolo globale, a livello planetario. Verrà anche istituito un fondo speciale di investimento, finanziato con fondi pubblici, per start-up e rinnovamento tecnologico, con il quale si intende “incoraggiare esplicitamente la commistione dell’educazione scientifica e della formazione dei giovani con la ricerca militare”.

Noi pacifiste e pacifisti contrapponiamo a queste perversità militaresche il riproporsi del femminile come creatività per la pace, il disarmo, la nonviolenza
Le donne di pace e soprattutto a favore della pace, rifiutano la Nato e una visione del mondo di stampo militarista, patriarcale e maschilista, che inasprisce i conflitti internazionali, ed è inconciliabile con il principio della tutela e salvaguardia dell’intero ecosistema planetario e di madre terra a livello globale. In un afflato femminile che vuole da sempre la fine della discordia del genere maschile e al contrario afferma il riproporsi del femminile come creatività per la pace, il disarmo, la nonviolenza.

Le donne e il pacifismo femminile e in generale i movimenti per la nonviolenza contro l’oscurantismo del male assoluto
Come donne di pace, le donne contro la Nato, nella tragica congiuntura attuale danno una possibilità alla pace e credono a un barlume di speranza contro l’oscurantismo del male assoluto. Le donne credono a “un nuovo ordine mondiale multicentrico e multipolare basato su decisioni condivise, sulla giustizia sociale e ambientale, sulla condivisione di risorse e tecnologie, sulla transizione all’azzeramento degli arsenali militari”.

E’ necessario nella tragica congiuntura attuale di guerra e escalation nucleare promuovere il ruolo delle donne nei processi di pace
Questo è quanto il movimento delle donne per la pace ha sostenuto al Vertice di Madrid l’anno scorso. Vogliono promuovere il ruolo delle donne nei processi di pace. Tramite il rispetto delle intenzioni autentiche della risoluzione 1325 delle Nazioni Unite sulla partecipazione delle donne ai negoziati di pace.

Le donne della pace provenienti da tutto il mondo
“Abbiamo in programma di parlare di tutto questo a Bruxelles. E inviteremo le donne di tutto il mondo a unirsi a noi, siano esse dei paesi membri della Nato o meno. Sono benvenute/i tutte e tutti coloro che condividono con noi questi obiettivi: parlare a favore della pace, della vita e della liberazione delle donne”.

Laura Tussi
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Bibliografia essenziale:

  • Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Resistenza e nonviolenza creativa, Mimesis Edizioni.
  • Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Memoria e futuro, Mimesis Edizioni. Con scritti e partecipazione di Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Giorgio Cremaschi, Maurizio Acerbo, Paolo Ferrero e altr*
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