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“Riace. Musica per l’Umanità” con intervista a Mimmo Lucano per ANPI Borgomanero

Con ANPI Borgomanero per il libero scambio di pensieri, parole, musica, libri per l’Umanità

“Riace. Musica per l’Umanità” con intervista a Mimmo Lucano per ANPI Borgomanero

Una rivoluzione culturale in una importante cittadina come Borgomanero che ha dato una ottima risposta partecipativa di libero pensiero, con i libri, con l’antifascismo militante contro ogni barbarie e oscurantismi imperanti. Con il messaggio inedito del Presidente di PeaceLink Alessandro Marescotti

Ambiente e pace sono sempre compresenti

Resoconto: una vera e propria svolta, una rivoluzione culturale e di pensiero in una importante cittadina come Borgomanero che ha dato una ottima risposta partecipativa di libero pensiero, con i libri, con l’antifascismo militante contro ogni barbarie, contro l’oscurantismo imperante. Con il messaggio inedito e in esclusiva del Presidente di PeaceLink Alessandro Marescotti

Di seguito un dettagliato resoconto della presentazione del Libro “Riace. Musica per l’Umanità” Mimesis Edizioni.

Il Presidente ANPI Borgomanero Emanuele Cerutti e la Vicepresidente Lucia Caruso hanno aperto la presentazione con ampie argomentazioni sul significato e il valore dell’esistenza di Riace che, con la Fondazione Riace – E’ stato il vento, sta riprendendo la piena attività di piccolo Borgo accogliente, nonviolento, plurale e virtuoso per il territorio.

La campagna Premio Nobel per la Pace a Riace ha accolto benissimo l’elezione a Premio Nobel del Premier Etiope che dopo anni di trattative ha posto fine all’annoso conflitto tra Etiopia e Eritrea. Il Premier Etiope ha fatto piantumare milioni di alberi e ha riforestato intere zone dell’Etiopia contro la carestia e i dissesti climatici, onorando così il Premio alla piccola Greta, per la tutela del clima e a Mimmo Lucano per l’impegno contro la disuguaglianza sociale globale: ambiente e pace sono sempre compresenti.

Inoltre, il Premio Nobel 2019 finalmente svela i tanti problemi connessi ai conflitti del corno d’Africa, sottaciuti e censurati troppo spesso dai mass media e dai mainstream ortodossi e convenzionali, come sostiene convintamente il comboniano padre Alex Zanotelli.

Dopo questa premessa, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno aperto un discorso inedito appositamente studiato per i prossimi eventi di Milano e Londra, che vedranno la presenza e la partecipazione di Mimmo Lucano: ” Sono Laura Tussi e in collaborazione con Fabrizio Cracolici presidente ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Nova Milanese, un paese alle porte di Milano in Italia, abbiamo scritto il libro Riace, Musica per l’umanità con contributi di personalità importanti e grazie a Mimesis Edizioni.

Noi facciamo parte della rete internazionale ICAN – Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, per il disarmo nucleare universale, organizzata in Italia nell’associazione PeaceLink, Disarmisti Esigenti e altre associazioni, in base all’appello del grande partigiano e deportato francese Stéphane Hessel: “Esigete un disarmo nucleare totale” e “La Nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere”, moniti presenti in alcuni dei suoi bestsellers.

La rete ICAN è stata insignita premio Nobel per la pace 2017 per promuovere il progetto storico del diritto internazionale: l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari.

Si proietta lungo tutto il XXI secolo la coscienza di appartenere, noi esseri umani, a un’unica universale identità terrestre, dimostrando che ogni parte del nostro mondo, del nostro “villaggio globale” è interdipendente, interrelazionale, intersolidale, ossia interculturale. L’invito del filosofo Edgar Morin a educarci a un’appartenenza terrestre universale e di solidarietà tra i popoli è il punto di partenza per un’ educazione alla cittadinanza globale e allo stesso tempo locale, come il borgo di Riace, che dà vita a una cittadinanza attiva e responsabile e capace di grandi trasformazioni in atto anche a livello mondiale, ossia le cosiddette sfide del Terzo Millennio per il diritto alla pace: la lotta alle povertà, il disarmo nucleare, la tutela del clima e dell’ambiente, per citarne alcune.

La vicenda Riace, quella di un Sindaco che per avere creato progetti concreti di interazione e di lavoro con i migranti, è stato messo in croce dalla giustizia come il peggiore dei mafiosi, pone all’attenzione dell’opinione pubblica molti interrogativi su un mondo alla rovescia: un mondo dove chi fa del bene invece di essere aiutato viene arrestato.

Non possiamo più ignorare questi interrogativi nel periodo in cui viviamo.

Noi assistiamo al precipitare di ampi settori della popolazione italiana e mondiale sotto l’influenza di ideologie xenofobe e razziste e fasciste, e anche all’esaltazione del cattivismo dilagante, alla riemergenza del qualunquismo antiegualitario contrastanti nettamente con i contenuti della costituzione italiana antifascista.

Le leggi devono sempre essere rispettate anche quando sono ingiuste? o la disobbedienza civile e la forza della nonviolenza possono ancora incidere nella nostra società, nel nostro contesto sociale, culturale, politico?

Riace e il sindaco Mimmo Lucano sono un modello di convivenza pacifica, nonviolenta, plurale e virtuosa per il territorio.

Lo documenta Il volume Riace, Musica per l’Umanità, Mimesis Edizioni, che raccoglie le considerazioni sul caso Riace di intellettuali che non smettono mai di raccontarci ciò che è stato nella memoria storica della nostra terrestrità, figure che si sono contraddistinte per l’impegno civile, da Moni Ovadia a Vittorio Agnoletto da padre Alex Zanotelli a Renato Franchi da Alfonso Navarra a Alessandro Marescotti e propone l’intervista esclusiva al protagonista indiscusso di questa vicenda: Mimmo Lucano.

Il nostro libro Riace, Musica per l’umanità propone un sottotitolo, uno slogan positivo “prima l’umanità, prima le persone” che vuole contrapporre la nuova cultura della pace del XXI secolo al rischio imminente di una deriva parafascista, fascista, autoritaria e sovranista, suprematista e reazionaria dove i parafascisti, fascisti e sovranisti da Trump a Le Pen alla Brexit a Salvini propugnano una subcultura individualistica e i disvalori del “noi” declinati al singolare come “io”, proponendo un singolo negativo, un uomo forte, con la U maiuscola, nelle parafrasi prima gli americani, prima gli italiani, prima i francesi, prima gli inglesi e così via.

Invece nel nostro villaggio globale, nel nostro pluriverso e universo mondo, esiste un’unica razza, quella umana, un’unica famiglia comune, una unica madre: la Madre Terra. Per questo ereditiamo l’adagio del grande pacifista e nonviolento Vittorio Arrigoni, barbaramente assassinato a Gaza da terroristi jihadisti integralisti e estremisti islamici in connivenza con determinati poteri forti: restiamo umani.

Una unica, comune, presente e futura umanità su cui incombono tre minacce ed emergenze globali.

L’attività militare che vede la sua massima espressione nella guerra nucleare.

Il cambiamento climatico per le eccessive emissioni di gas serra di origine antropica nell’atmosfera e l’ingiustizia sociale e globale dove l’uno per cento della popolazione detiene il restante 99 per cento dei beni comuni dell’umanità.

Come afferma convintamente il comboniano padre Alex Zanotelli è significativo legare il premio Nobel per la Pace a ICAN, la campagna per il disarmo nucleare universale, con la campagna premio Nobel per la Pace a Mimmo Lucano, sindaco di Riace, paese dell’accoglienza.

La guerra nucleare porrebbe la parola fine alla storia dell’umanità.

Ma anche le politiche antimigranti di Stati Uniti, Europa e Italia porteranno gli essere umani a annientarsi a vicenda. Invece Riace e l’abolizione del nucleare apporterebbero un rifiorire della nostra comune, presente e futura umanità.

Le armi nucleari proteggono un sistema mondiale ingiusto dove 3 miliardi di persone vivono con due dollari al giorno e 821 milioni soffrono la fame.

Le migrazioni forzate sono una emergenza e un dramma perché il mondo ricco non vuole accogliere i migranti, dopo aver creato le condizioni, con le guerre, lo sfruttamento, l’oppressione, i disastri ambientali, della loro fuga di massa dai Paesi d’origine, alla ricerca di assistenza, accoglienza, solidarietà nei nostri territori, in modo legale e sicuro. Invece l’Occidente risponde con l’oppressione e una politica di riarmo e una politica guerrafondaia. Le spese militari nel mondo crescono e alimentano miseria e pericoli per l’umanità, come il rischio di un’apocalisse nucleare.

Invece Mimmo Lucano ha accolto a Riace i migranti in modo intelligente e costruttivo  facendo rifiorire un paese semiabbandonato dall’emigrazione consistente dei calabresi locali.

Solo accogliendo le vittime del sistema mondiale ingiusto potremmo avere un rifiorire della nostra umanità plurale e interculturale.

Per questo ci auguriamo che la campagna premio Nobel a Riace e al sindaco Mimmo Lucano diventi un esempio per tutti.

Perché le migrazioni forzate sono certamente un drammatico problema, ma possiamo trasformarle in una vera e autentica e efficace risorsa per salvare tutti noi, una risorsa per salvare l’intera umanità dal tracollo e il nostro pianeta dal collasso”.

 

Infine, Alessandro Marescotti Presidente della storica associazione ecopacifista PeaceLink, – Telematica per la Pace, coautore, tra gli altri, del libro collettaneo “Riace. Musica per l’Umanità” Mimesis Edizioni, ha inviato, in occasione dell’evento, il seguente messaggio inedito e in esclusiva per ANPI Borgomanero, che è stato letto in pubblico da Laura Tussi: “Cari Amici,  questo evento presenta un libro scritto con passione.

Anche io ho voluto sostenere questo slancio, questo entusiasmo e questa voglia di operare per un mondo più libero e più umano.

La scrittura è un modo per seguire questo slancio di libertà e di umanità.

Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno scelto di portarvi un messaggio di solidarietà e di speranza, un messaggio dentro un libro, come il classico messaggio dentro una bottiglia. Spetta a voi raccoglierlo. Questo libro conserva intatto il valore che la Costituzione assegna agli uomini e alla loro dignità. Siamo spiritualmente tutti qui a dire no alla barbarie e a ricordare il diritto ad una vita dignitosa.

Ai migranti, nostri fratelli, va riservata questa speranza.

La nostra funzione nella società e nella scuola è quella di renderle libere e gioiose. Dobbiamo insegnare la libertà e la gioia. In tutti i modi, con tutti i linguaggi. Ai seminatori di odio razziale risponderemo con i nostri argomenti vincenti: la solidarietà e l’amore.

Siate felici perché solo coltivando la felicità, coltiveremo l’idea di un futuro migliore in cui all’uomo un aiuto sarà l’uomo”.

Il tutto accompagnato e intervallato dalla musica e dalle note di impegno civile di Renato Franchi, Gianfranco D’Adda, Dan Shim Sara Galasso – Orchestrina del Suonatore Jones.

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Samarate: un ponte per Riace

Premio Nobel per la Pace a Ican: un arcobaleno per Riace

Samarate: un ponte per Riace

Presentazione del libro”Riace. Musica per l’Umanità”, Mimesis Edizioni con intervista esclusiva a Mimmo Lucano

Samarate: un arcobaleno per Riace

Giovedì letterari a Caffè Teatro Nazionale 2.0 di Verghera, frazione di Samarate (Varese).

Continuano i giovedì letterari organizzati da SamarateLovesBooks a Caffè Teatro Nazionale 2.0

Il 20 febbraio verrà presentato RIACE Musica per l’umanità con la presenza di due autori Laura Tussi e Fabrizio Cracolici e con musiche dal vivo di Renato Franchi.

Parlare oggi di diritti umani e modelli sostenibili di inclusione e intercultura, in questa congiuntura negativa, pensiamo sia fondamentale. La musica accompagnerà parole e riflessioni su un caso come la vicenda Riace di estrema attualità e allarmante interesse per una società esacerbata dall’odio fomentato dal potere, dal cattivismo dilagante, dal qualunquismo antiegualitario che contrastano nettamente con tutte le costituzioni nate dall’Antifascismo.

La vicenda di Riace ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica alcuni interrogativi che, in un periodo come quello che stiamo vivendo, non possono più essere ignorati. Le leggi devono essere sempre rispettate, anche quando ingiuste, oppure la disobbedienza civile può ancora incidere sulla nostra società? Riace e il suo sindaco hanno offerto un modello di convivenza pacifica e plurale, oltre che virtuosa per il territorio. Questo volume, realizzato e curato da Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, raccoglie le considerazioni sul caso Riace di alcune delle figure che, negli ultimi anni, si sono contraddistinte per il loro impegno civile (Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Alex Zanotelli ecc.) e propone un’intervista all’assoluto protagonista della vicenda: Mimmo Lucano.

con gli autori:

Fabrizio Cracolici

Laura Tussi

Evento organizzato da SAMARATE LOVES BOOKS, in collaborazione con ANPI  nell’ambito delle iniziative per sostenere la FONDAZIONE RIACE – E’ STATO IL VENTO

Parte del ricavato del libro sarà devoluto a sostegno della Fondazione Riace – E’ stato il vento.

La Campagna “Siamo tutti Premi Nobel per la Pace con ICAN” sostiene la Campagna Premio Nobel per la Pace a Riace

con il messaggio antinucleare della Campagna Internazionale

ICAN – Premio Nobel per la Pace 2017

per il disarmo nucleare universale

e della Campagna Premio Nobel per la Pace a Riace, paese dell’accoglienza

 

Musica e note di impegno civile di

Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones

 

Giovedì 20 Febbraio 2020 ore 21.00  

“CAFFE’ TEATRO NAZIONALE 2.0” Via Indipendenza, 10 SAMARATE (VARESE)

LA CITTADINANZA è INVITATA

Il Libro “Riace. Musica per l’Umanità” sostiene la Fondazione Riace – E’ stato il vento

Un libro che prende in esame il modello Riace sviluppandolo e declinandolo in varie esperienze musicali di note personalità della musica d’autore e della musica di impegno civile e sociale. Il Libro Mimesis Edizioni dal titolo Riace, Musica per l’Umanità, realizzato e curato da Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, presenta gli importantissimi contributi di Mimmo Lucano, padre Alex Zanotelli, Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Marino Severini – Gang, Renato Franchi e Gianfranco D’Adda, della cantautrice per la pace Agnese Ginocchio, Adelmo Cervi, gli ecopacifisti Alessandro Marescotti e Alfonso Navarra, Gianmarco Pisa e con le illustrazioni di Giulio Peranzoni e cover di Mauro Biani. Non potete mancare.

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Libro – Quanto l’Europa deve restituire  all’Africa

Recensione:

Libro – Quanto l’Europa deve restituire  all’Africa

Gli autori, Maurizio Marchi e Paola Caforio, sono militanti di Medicina democratica nel livornese. Il libro è edito da Campano Pisa

Recensione di Laura Tussi al Libro di Maurizio Marchi e Paola Caforio

Gli autori, dopo aver tracciato un quadro aggiornato e particolareggiato, da un punto di vista economico, storico e culturale dell’Africa nel colonialismo, nel neo-colonialismo e nei rapporti attuali con l’Europa, abbozzano una sorta di “Processo di Norimberga” dei misfatti europei nei secoli, arrivando a “tirare le somme” di quanto l’Europa deve restituire al continente nero. Una cifra enorme, ma realistica, fondata e perfino prudente, quantificata in oltre 70.000 miliardi di euro: se gli africani ottenessero questo risarcimento (è questa la “parola chiave” del libro), avrebbero diritto almeno a 70.000 euro ognuno, uomo, donna, bambino, vecchio. La vita cambierebbe per tutti, per gli africani per primi, ma anche per gli europei e per un mondo che ha fatto finora dell’ingiustizia e della sopraffazione la sua linea guida. La tratta degli schiavi, la colonizzazione storica, lo scambio ineguale di merci a prezzi fissati dagli europei, i genocidi di interi popoli inermi o resistenti, fino all’emigrazione forzata, un vero espianto degli organismi migliori (più giovani e forti) dal tessuto sociale africano: sono questi i principali crimini che vanno risarciti all’Africa, un continente ricchissimo di risorse umane e naturali che è stato ridotto nell’estrema povertà dall’aggressione europea e dal neoliberismo, recentemente dall’indebitamento e dalla militarizzazione. Anche le guerre inter-africane sono da addebitare all’Europa, che tracciò a tavolino nel 1884 i confini africani, del tutto arbitrari, “tagliati con il coltello”. Un libro indispensabile per chi vuole reagire all’ondata razzista e xenofoba montante con la ragione e moltissime ragioni. Questo libro nasce anche come contributo culturale alla rinascita di un sinistra solidale e internazionalista che si è smarrita sulla strada del neoliberismo e delle sue articolazioni, economiche e militari. Allo slogan truculento e “di pancia” del “prima gli italiani” opponiamo quello del “prima i proletari”, ovunque essi siano e qualunque sia la loro cultura. Settanta anni di neoliberismo, dalla seconda guerra mondiale ad oggi, di dominio delle regole di mercato e della NATO, in concomitanza attiva, hanno fatto a pezzi le culture, sia al nord che al sud, riducendoci tutti a consumatori passivi ed acritici, privilegiati gli uni, esclusi i più, ma desiderosi di entrare nel grande circo dei consumi; hanno fatto a pezzi l’ambiente, con i cambiamenti climatici che rendono sempre più invivibili interi territori dove vivevano centinaia di milioni di persone, tanto da indurre l’ONU a definire la figura del “migrante climatico” ; hanno avvicinato pericolosamente la fine delle risorse fossili del pianeta, consumate per la stragrande maggioranza dal miliardo privilegiato dell’umanità, prospettando la concreta minaccia che non ci saranno a breve risorse energetiche per l’altra parte dell’umanità, quella che ne avrebbe più bisogno e diritto. Settanta anni di neoliberismo hanno concentrato in pochissime mani la ricchezza finanziaria nei paesi del nord-occidente, gettando nell’insicurezza e nella precarietà centinaia di milioni di persone nel nord ex-previlegiato, e nella disperazione miliardi di persone al sud. A chi dice, anche nella “sinistra” super-pentita, che i proletari non esisterebbero più, opponiamo la realtà che invece i proletari sono sempre più numerosi e sempre più disperati, al nord come al sud. Tanto poveri , anche culturalmente, da non avere più neanche una rappresentanza politica. A meno di non considerare loro rappresentanza politica i “sovranisti” nel nord-occidente: questi “sovranisti” senza sovranità esprimono tutti i giorni la loro subalternità al neoliberismo, con la loro ostentata adesione al militarismo, al “trumpismo”, talvolta perfino al sionismo, riservando i loro strali “solo” (anche se non è poco) alla Commissione europea e alle sue regole franco-tedesche; e dall’altra parte ai migranti, la parte più debole della società generale. Il perno della sovranità nazionale dovrebbe (deve) essere la Costituzione repubblicana, in Italia, solidale e rispettosa dei diritti di tutti, anche e soprattutto dei più deboli, migranti, bambini, donne. La Costituzione antifascista, nata dalla resistenza con l’apporto alleato anche di marocchini e senegalesi, è invece ridotta in un cantino, e l’Italia, come tutto il nord-occidente si trasforma sempre più in un presunto fortino assediato, in cui sarebbero messi in discussione i diritti dei residenti. Al contrario i diritti degli italiani, come di qualsiasi altro popolo, sono messi in discussione – anzi coscientemente estirpati – dal neoliberismo, dal diritto al lavoro negato, dal precariato, dallo smantellamento dello stato sociale, dalla privatizzazione dei beni comuni, ecc. In questo scenario catastrofico globale, c’è a nostro modesto avviso, il bisogno urgente di ridefinire principi di base per una ricostruzione solidale e pacifica delle relazioni internazionali, a partire dal nostro debito, italiano ed europeo, verso l’Africa, con un occhio anche a quanto avviene nel resto del mondo . Un debito mostruoso, che risale ai tempi dello schiavismo, del colonialismo e del neocolonialismo, per arrivare alle guerre scatenate negli ultimi decenni in Africa, che perdurano. Anche il dissanguamento delle migliori energie africane verso l’Europa è un aspetto che non trascureremo e non sottovaluteremo: la tratta dei giovani africani è un relativamente nuovo aspetto del neocolonialismo, in cui troveremo coinvolti anche “benefattori” insospettabili. Non crediamo, lo diciamo fin da subito, ad un complotto “Kalergi”: crediamo al contrario che la migrazione sia un diritto inalienabile, sancito dall’ONU, e come tale vada rispettato. Crediamo altresì che nessuno emigri dal suo paese “a cuor leggero”, e chi lo fa, lo faccia per una somma di costrizioni, dalla povertà ai cambiamenti climatici, ai meccanismi perversi del cosidetto micro-credito, alla pubblicità ingannevole, ecc. Ancora una volta quindi la responsabilità principale delle migrazioni di massa è il neoliberismo e i suoi meccanismi micidiali. Mai nella storia recente un argomento è stato più divisivo delle migrazioni: divisivo della politica, delle opinioni pubbliche, perfino della cultura, che sta appunto sprofondando nella incultura più bieca. Nonostante la storia recente abbia visto fenomeni molto più gravi, come gli effetti dei cambiamenti climatici o della “disperazione energetica” delle nostre società insaziabili. I primi effetti delle migrazioni e della decolonizzazione ormai irrimandabile si ebbero nel Partito comunista francese (PCF) negli anni ‘60, partito di stretta osservanza filosovietica, che finì per schierarsi a fianco della borghesia francese, per una decolonizzazione e una migrazione “controllate” dall’Africa alla Francia. Il PCF è stato uno dei primi partiti comunisti a sparire dal panorama politico europeo, nonostante i tentativi ormai fuori tempo di correzioni “eurocomuniste”, che videro impegnati anche il PCI italiano e il PC spagnolo, spariti anch’essi (anni 1960/80). Questo processo di degradazione della sinistra è andato di pari passo con l’abbraccio, sulle prime condizionato, poi con il tempo sempre più incondizionato del neoliberismo, come pensiero unico occidentale, correlato con l’adesione alla Nato. Passando dal crollo del muro di Berlino nel dicembre 1989, al crollo della stessa Unione sovietica nel 1991, si arriva in un soffio mefitico al neoliberismo del PD, alle sue leggi contro i lavoratori, alle aggressioni allo Statuto dei lavoratori, alle privatizzazioni nello stato sociale e nei beni comuni, ecc. Ci chiediamo: come può, con quale credibilità può un PD europeo (qualsiasi esso sia, italiano ,francese, spagnolo, tedesco, ecc) atteggiarsi a difensore dei migranti, dopo aver gettato a mare i diritti dei lavoratori, dei pensionati, degli utenti europei , e continuare a farlo? Non è credibile agli occhi di decine di milioni di europei. È un tentativo patetico di rifarsi una verginità di plastica. Infatti avanzano in tutta Europa movimenti “sovranisti” e/o apertamente fascisti, insieme ad altri movimenti né carne né pesce come il M5S in Italia, o Vox in Spagna che chiudono ai migranti, ma spalancano le porte al neoliberismo e alla Nato. Siamo quindi in un vicolo cieco, oltre che politico, anche e soprattutto culturale. È in questo quadro, disperante, che ci accingiamo a scrivere questo libro come tentativo (una goccia in mezzo al mare) di ricostruire una cultura della solidarietà e della cooperazione di tutti i proletari, del nord e del sud del mondo, dilaniati dagli stessi squali economici del neoliberismo. Gli autori, Maurizio Marchi e Paola Caforio, sono militanti di Medicina democratica nel livornese. Il libro è edito da Campano Pisa, ma è rintracciabile anche su internet al link

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/508904/quanto-leuropa-deve-restituire-allafrica/
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Mimmo Lucano a Palazzo Reale di Milano

L’evento ha visto il coordinamento di Vittorio Agnoletto e la partecipazione di Moni Ovadia

Mimmo Lucano a Palazzo Reale di Milano

La presentazione del libro “Riace. Musica per l’Umanità” è stata per Milano un evento molto partecipato e la città ha dato una risposta positiva all’iniziativa: più di 700 persone in sala

L’evento ha visto il coordinamento di Vittorio Agnoletto e la partecipazione di Moni Ovadia

Con Mimmo Lucano, Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto e tutti noi a Milano a Palazzo Reale

Mimmo Lucano a Palazzo Reale di Milano 

 

La presentazione del libro Riace musica per l’umanità è stata per Milano un evento molto partecipato e la città ha dato una risposta positiva all’incontro: più di 700 persone in sala. L’evento ha visto il coordinamento di Vittorio Agnoletto che sapientemente ha saputo gestire tutte le testimonianze.

Dopo i saluti istituzionali del consigliere Basilio Rizzo di Milano in Comune, è intervenuto Fabrizio Cracolici, spiegando le motivazioni della realizzazione di questo libro. Ha portato un appello alla comune umanità partendo dall’esempio dei nostri grandi maestri di vita.

Successivamente Laura Tussi ha esaminato e sviluppato il contenuto del libro contestualizzandolo nell’ambito delle comuni lotte sociali.

Giovanna Procacci Presidente del Comitato 11 giugno di Milano, che segue personalmente le fasi del processo a Mimmo Lucano, ha spiegato cosa sta succedendo.

Con Mimmo Lucano a Milano

Successivamente Alfonso Navarra ha spiegato l’importanza di unire le lotte sui diritti umani a quelle per la salvaguardia dell’ambiente, del clima e per la sicurezza del pianeta contro il rischio di guerre nucleari.

Vittorio Agnoletto ha fatto un Excursus storico sul diritto alla mobilità dell’uomo.

E poi è stato il momento della testimonianza di Mimmo lucano.

È stato un fiume in piena: con grande umanità e grande trasparenza da una persona che sta dedicando la sua esistenza a una causa comune come quella del diritto alla vita di chi fugge dalle guerre per cercare un riscatto.

L’iniziativa è stata chiusa dall’intervento di Moni Ovadia che ha stimolato tutti ad un impegno collettivo.

Gli interventi sono stati intervallati dalla musica d’impegno di Renato Franchi, Gianfranco D’Adda e Dan Shim Sara Galasso – Orchestrina del suonatore Jones.

Mimmo Lucano è con noi a Milano

Per l’intera durata dell’incontro Giulio Peranzoni ha disegnato in live i temi affrontati in questa presentazione.

Possiamo dire che questo evento di Milano inaugura e presenta in prima assoluta un libro che sarà un mezzo a sostegno di una causa e per il bene comune.

Durante questo incontro Mimesis Edizioni ha aperto una sottoscrizione a sostegno della fondazione Riace – è stato il vento e ha donato a tutti i contribuenti il libro.

Diretta streaming:

https://www.facebook.com/MilanoInComuneSinistraCostituzione/videos/527369151147577/

 

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Vittorio Agnoletto presenta “Riace. Musica per l’Umanità” con Mimmo Lucano

RADIO POPOLARE è un’emittente indipendente, imperniata su una cooperativa

Vittorio Agnoletto presenta “Riace. Musica per l’Umanità” con Mimmo Lucano

Radio Popolare: trasmissione Sidecar con Vittorio Agnoletto. Presentazione Libro “Riace. Musica per l’Umanità”: evento con Mimmo Lucano a Palazzo Reale di Milano sabato 19 ottobre 2019

Vittorio Agnoletto su Radio Popolare per il Libro "Riace. Musica per l'Umanità" presentato da Mimmo Lucano a Palazzo Reale di Milano, sabato 19 ottobre 2019, in un evento con oltre 900 persone

Radio Popolare: trasmissione Sidecar con Vittorio Agnoletto. Presentazione Libro “Riace. Musica per l’Umanità”: evento con Mimmo Lucano a Palazzo Reale di Milano sabato 19 ottobre 2019

RADIO POPOLARE è un’emittente indipendente, imperniata su una cooperativa formata da lavoratori e collaboratori, con la partecipazione di rappresentanti di forze politiche e sindacali che storicamente hanno sostenuto l’esperienza.

La cooperativa è azionista di riferimento della ERREPI SPA. Le azioni della SPA, oltre che dalla cooperativa sono detenute da un vasto numero di ascoltatori e da organizzazioni, società, gruppi di uomini e donne cui è stato proposto di partecipare sostenendo l’ispirazione e i fini perseguiti da Radio Popolare.

https://www.radiopopolare.it/dichiarazione-di-intenti/

 

Raccontare il significato di un Libro collettivo che vuole sostenere il modello virtuoso, pacifico, nonviolento e internazionale di Riace, con il sostegno alla fondazione Riace – E’ stato il vento.

Tutti noi di ICAN – Premio Nobel per la Pace 2017 vogliamo sostenere la Campagna Premio Nobel per la Pace a Riace e a Mimmo Lucano, perchè sia un esempio universale

 

Recensione di Sonia Bellin, giornalista e critica musicale

“Riace. Musica per l’Umanità” con Mimmo Lucano – Recensione di Sonia Bellin

“Mimmo Lucano è prima di tutto, soprattutto un mentsch. E’ un giusto che arriva a sfidare la ‘legalità’ se essa si pone a servizio dell’ingiustizia.” Moni Ovadia

 

Edito da Mimesis, RIACE, MUSICA PER L’UMANITA’ è un saggio che partendo da un caso singolare, tenta di espandersi e di farsi portavoce di un bisogno universale: quello dell’umanità appunto, che non a caso, fa rima con solidarietà, attitudini e atteggiamenti che nella società attuale non trovano il loro habitat naturale, spesso in contraddizione con un’inclinazione di tanti esseri umani che vorrebbero perpetuare sentimenti autentici ed emozioni pure. Tuttavia, per quanti ancora sono disposti ad ascoltare, tali sentimenti e tali emozioni, hanno trovato nell’arte la loro più coerente espressività, dove la musica occupa un posto di rilievo, facendosi portavoce di un’esistenza troppo vincolata al sé, e poco aperta all’interazione. Se il caso singolo di Riace è divenuto esemplare per una pluralità di vicende, questo dimostra quanto la singolarità non deve essere un punto fermo in cui ognuno si focalizza su se stesso: il singolo dovrebbe altresì porsi come punto di partenza per una riflessione che interessi la globalità del sistema e quindi la società nel suo complesso. Ecco il motivo dell’appello alla musica, come forma artistica al servizio dell’umanità: l’accostamento dell’essere umano alla naturalezza della sua identità, ma anche la consapevolezza di ciò che “una musica può fare“ come intonava Max Gazzè diversi anni fa.

Il saggio è stato curato da Laura Tussi e Fabrizio Cracolici presidente Anpi (associazione nazionale partigiani d’Italia), cercando di porre rilievo al Premio Nobel ICAN per la campagna contro le armi nucleari, legando questo alla Campagna Premio Nobel per il sindaco di Riace Domenico Mimmo Lucano.

Scopo principale di questo lavoro di squadra, che ha portato una schiera di intellettuali e artisti a discutere di umanità e di senso del dovere è contrapporre una convivenza pacifica e una presa di coscienza dell’urgenza di questa, al rischio di una piega autoritaria e totalitaria, dove la politica e i governi dei paesi più potenti, impartiscono una cultura  orientata all’individualismo, annullando il senso della pluralità, orientando le nostre menti a dissimulare i sentimenti di legame umanitario. Vi è la necessità insomma, di estinguere concezioni razziste e discriminatorie, avvicinandosi invece ad una lettura integrativa e quindi pacifista, procurando nella gente arricchimenti interiori che nessun cataclisma può neutralizzare, ma che si pongono come ausilio per cercare una soluzione e contemplarla al meglio. Di fatto ci troviamo in un‘ epoca devastata non soltanto da un’emergenza climatica che richiama la sua attenzione su alcuni provvedimenti che i vari paesi dovrebbero assumere: questo è soltanto un aspetto – certo da non sottovalutare- che andrebbe approfondito ricordando che siamo ospiti in questo pianeta e che abbiamo il dovere di proteggerlo, oltre che di prenderci le nostre responsabilità. Ci sono però altri aspetti ancora più urgenti o che, per lo meno, se affrontati andrebbero a risvegliare la sensibilità per risolvere ogni altra questione: trattasi della nonviolenza e di quel senso di giustizia sociale che ne deriva; sembra infatti pura retorica, ma da un banale gesto scaturito dal rancore, possono dispiegarsi sentimenti e comportamenti molto vicini alla violenza, anche solo psicologica,  che pretendono di divenire la nostra arma migliore per essere più forti e meno immuni alle battaglie, quando in realtà, proprio le armi, anche proverbialmente parlando, sono sempre a doppio taglio: pensiamo di avere il coltello dalla parte del manico nel momento in cui possiamo dimostrare la nostra autorità, invece, stiamo solo estromettendo il bene e la pace dal nostro modo di porci verso gli altri. Per quanti non sono più capaci di riconoscere queste pieghe che anche l’essere umano può prendere, per quanti ancora sono presi da un senso di rabbia e di vendetta, di risentimento, c’è chi lotta contro le ingiustizie, chi sta dalla parte dei più deboli, chi prende le difese del più piccolo contro il più grande, spesso a costo della vita; anche questa è giustizia sociale, un’espressione che dovrebbe entrare nella routine del nostro linguaggio, specie in questo momento storico, dove l’unione, come si suol dire, crea la forza. Ecco che anche l’indifferenza, direttamente collegata a tutte queste dinamiche,  si ritorcerebbe contro quanti ne fanno un uso abituale e questioni come l’importanza del disarmo nucleare e il tentativo di evitare une guerra mondiale di entità devastanti, verrebbero prese in esame con la dovuta attenzione.

Ecco quindi l’invito a riflettere su  Riace  e sull’esempio di cittadinanza attiva e globale, che da caso singolo diventa educazione alla cittadinanza attiva, capace di proiettarsi oltre confine, facendosi carico delle sfide che la società attuale ci propone. Non mancano come sempre le contraddizioni e i malintesi di chi, operando per un senso civico e umanitario, viene incriminato di ciò per cui egli stesso vuole abbattere: quello del sindaco di Riace è stato infatti un progetto volto all’integrazione, ma accusato di collaborazioni mafiose:

 

La vicenda di Riace ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica alcuni interrogativi che, in un periodo come quello che stiamo vivendo, non possono più essere ignorati. Le leggi devono sempre essere rispettate, anche quando ingiuste, oppure  la disobbedienza civile può ancora incidere sulla nostra società? Riace e il suo sindaco hanno offerto un modello di convivenza pacifica e plurale, oltre che virtuosa per il territorio.

 

E’ quanto si legge nel retro di copertina del saggio, a dimostrazione di come – contro ogni scetticismo ed ipocrisia- il sindaco Mimmo Lucano sia un vero modello di educazione alla libertà di porre in atto piani di salvaguardia umanitaria, troppo spesso divulgati ma non realizzati. Ecco perché Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, hanno qui voluto raccogliere le testimonianze di figure che si sono contraddistinte per il loro impegno civile (Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Alex Zanotelli e altri)  occorre conoscere e capire. Ma come già anticipato dal titolo, il saggio si lega alla musica, una musica che vuole abbattere ogni barriera e prima ancora l’indifferenza di cui abbiamo trattato in precedenza. Arriviamo quindi all’interessante intervista dove protagonisti sono Gianfranco D’Adda (batterista di Franco Battiato) e  il cantautore Renato Franchi: l’impegno musicale, il recupero di valori e la resistenza partigiana, tematiche che i due, collaborando assieme, hanno saputo raccontare senza alcuna pretesa se non quella di sensibilizzare le coscienze, educando all’etica umanitaria. Cultura e tradizione che si fondono dunque con la solidarietà e  l’impegno civile, con una politica lontana dagli interessi di partito, quanto vicina alle persone e al popolo. E proprio l’involuzione del ceto politico, il degrado della classe dirigente, sono il punto di partenza per una domanda, posta ai due musicisti, sulla missione formativa scolastica, oltreché informativa inerente alle attuali emergenze umanitarie e riguardanti la conoscenza della costituzione, un esempio di giustizia sociale e di ottemperanza al senso civico e di convivenza sociale. Nello specifico ci chiede quale strumento sia utile, per i giovani, in modo da far comprendere loro la Storia, ed ecco che appare naturale il riferimento a Franco Battiato e del brano “Povera Patria”, passando nuovamente per la costituzione e al frequente travisarne il testo; una questione che mette in luce ancora una volta le difficoltà non solo di interpretare, ma anche di concretizzare idee guida e soluzioni efficaci. Un’altra chiave di libero accesso a quel disimpegno che sfida di continuo l’indifferenza mettendola talvolta in risalto; a questo proposito, il rimando alla famosa “Eppure soffia “ di Bertoli, canzone come ricordato nel saggio, sempre presente nei concerti di Renato Franchi e compagni, diventa un monito ad osservare la storia dell’uomo e della resistenza partigiana, cogliendo quanto il senso del dovere diviene un diritto di essere, atto a realizzare.  Si comprende quindi quanto il valore della canzone d’autore e sia parte integrante della cultura popolare, un vero e proprio “patrimonio artistico”, riportando le parole di Gianfranco D’Adda , “che passa dalle canzoni dei Gang, di De Gregori, Bubola, Battiato, Fossati e De André, e si sposa con Dylan, i Beatles, Rolling Stones, Cohen, il soul, il blues, ha il profumo di un fiore culturale fuggito dalle serre dello show business del mercato”. Questo- continua  Gianfranco- è per me e per Renato il vero rock d’autore, ovvero la ragione per cui vale la pena, anzi diventa un piacevole dovere, rivendicare il diritto di suonare, per vivere intensamente, come dice la bella canzone di Renato i nostri “Giorni Cantati”.

 

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Che Tempo che fa – Rai2: Fabio Fazio menziona “Riace. Musica per l’Umanita’”

Fabio Fazio intervista Mimmo Lucano su Rai2

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Il Libro “Riace. Musica per l’Umanità” è illustrato in prima serata su Rai2 da Fabio Fazio durante l’intervista a Mimmo Lucano

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Il Libro “Riace. Musica per l’Umanità” è illustrato in prima serata su Rai2 da Fabio Fazio durante l’intervista a Mimmo Lucano.

Fabio Fazio in prima serata su Rai2 illustra il Libro RIACE. MUSICA PER L'UMANITA'

L’importante intervista di Fabio Fazio a Mimmo Lucano in prima serata su Rai2 Domenica 3 Novembre 2019.
Fazio menziona il libro “Riace. Musica per l’Umanità” Mimesis Edizioni, per intervistare Mimmo Lucano, partendo da una domanda esclusiva e inedita all’indiscusso protagonista della vicenda Riace, contenuta nell’intervista del libro: una bella sorpresa al rientro dalla presentazione a Londra.

Inoltre vengono nominati Padre Alex Zanotelli e il passo dell’Eneide che Vittorio Agnoletto introduce nel libro.

Il video della trasmissione

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Radio Popolare intervista Laura Tussi

Trasmissione Note dell’Autore: intervista di Radio Popolare

Radio Popolare intervista Laura Tussi

Dal concetto di terrestrità al disarmo nucleare universale per un modello creativo e intelligente come Riace. Musica per l’Umanità
Radio Popolare

Radio popolare intervista Laura Tussi

Radio Popolare intervista Laura Tussi 

Note dell’autore 16/01/2020

A CURA DI:

LA REDAZIONE DI RADIO POPOLARE

LAURA TUSSI – RIACE, MUSICA PER L’UMANITA’ – presentato da VERONICA TETTAMANTI

 

Registrazione della trasmissione radiofonica:

https://www.radiopopolare.it/podcast/note-dellautore-16-01-20/

 

https://podcasts.apple.com/it/podcast/note-dellautore/id1047763495?i=1000462768412

 

Il movimento di Occupy Wall Street si poneva il problema di come superare la disuguaglianza sociale globale. Attualmente in America la deputata ecosocialista Ocasio- Cortez, che militava in Occupy Wall Street, sta rilanciando il Green New Deal, che prevede come punti attuativi politiche di Welfare, di accoglienza, di Green Economy, come modelli di sviluppo internazionale.

Con i movimenti giovanili di Fridays For Future e XR- Extinction Rebellion occorre parlare delle questioni aperte del lavoro verde e dei grandi investimenti per l’occupazione ecologica – che non deve essere a vantaggio dell’energia nucleare come alternativa all’energia fossile – e per il contrasto alla disuguaglianza sociale globale. Inoltre occorre salvaguardare i movimenti ecologisti giovanili dalle lobby del nucleare e evitare che diventino possibilisti filonucleari. L’accoglienza e quindi un modello di cittadinanza attiva un esempio internazionale come Riace rientra nei punti del Green New Deal, che sono l’unica soluzione per contrastare i governi conservatori e parafascisti.

La campagna Premio Nobel per la Pace a Riace ha accolto benissimo l’elezione a Premio Nobel del Premier Etiope che dopo anni di trattative ha posto fine all’annoso conflitto tra Etiopia e Eritrea.  Il Premier Etiope ha fatto piantumare milioni di alberi e ha riforestato intere zone dell’Etiopia contro la carestia e i dissesti climatici, onorando così il Premio alla piccola Greta, per la tutela del clima e a Mimmo Lucano per l’impegno contro la disuguaglianza sociale globale: ambiente e pace sono sempre compresenti.

Inoltre, il Premio Nobel 2019 finalmente svela i tanti problemi connessi ai conflitti del corno d’Africa, sottaciuti e censurati troppo spesso dai mass media e dai mainstream ortodossi e convenzionali, come sostiene convintamente il comboniano padre Alex Zanotelli. Dopo questa premessa, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno aperto un discorso inedito appositamente studiato per gli eventi di Milano e Londra, che hanno visto la presenza e la partecipazione di Mimmo Lucano: “Sono Laura Tussi e in collaborazione con Fabrizio Cracolici presidente ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Nova Milanese, un paese alle porte di Milano in Italia, abbiamo scritto il libro “Riace. Musica per l’umanità” con contributi di personalità importanti e grazie a Mimesis Edizioni.

Noi facciamo parte della rete internazionale ICAN – Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, per il disarmo nucleare universale, organizzata in Italia nell’associazione PeaceLink, Disarmisti Esigenti e altre associazioni, in base all’appello del grande partigiano e deportato francese Stéphane Hessel: “Esigete un disarmo nucleare totale” e “La Nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere”, moniti presenti in alcuni dei suoi bestsellers, che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, ispirando i movimenti degli Indignati e di Occupy Wall Street.

La rete ICAN è stata insignita premio Nobel per la pace 2017 per promuovere il progetto storico del diritto internazionale: l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari.

Si proietta lungo tutto il XXI secolo la coscienza di appartenere, noi esseri umani, a un’unica universale identità terrestre, dimostrando che ogni parte del nostro mondo, del nostro “villaggio globale” è interdipendente, interrelazionale, intersolidale, ossia interculturale. L’invito del filosofo Edgar Morin a educarci a un’appartenenza terrestre universale e di solidarietà tra i popoli è il punto di partenza per un’ educazione alla cittadinanza globale e allo stesso tempo locale, come il borgo di Riace, che dà vita a una cittadinanza attiva e responsabile e capace di grandi trasformazioni in atto anche a livello mondiale, ossia le cosiddette sfide del Terzo Millennio per il diritto alla pace: la lotta alle povertà, il disarmo nucleare, la tutela del clima e dell’ambiente, per citarne alcune.

La vicenda Riace, quella di un Sindaco che per avere creato progetti concreti di interazione e di lavoro con i migranti e per aver salvato persone, vite umane, è stato messo in croce dalla giustizia come il peggiore dei mafiosi, pone all’attenzione dell’opinione pubblica molti interrogativi su un mondo alla rovescia: un mondo dove chi fa del bene invece di essere aiutato viene arrestato.  Non possiamo più ignorare questi interrogativi nel periodo in cui viviamo. Noi assistiamo al precipitare di ampi settori della popolazione italiana e mondiale sotto l’influenza di ideologie xenofobe e razziste e fasciste, e anche all’esaltazione del cattivismo dilagante, alla riemergenza del qualunquismo antiegualitario contrastanti nettamente con i contenuti della costituzione italiana antifascista. Le leggi devono sempre essere rispettate anche quando sono ingiuste? o la disobbedienza civile e la forza della nonviolenza possono ancora incidere nella nostra società, nel nostro contesto sociale, culturale, politico?  Riace e il sindaco Mimmo Lucano sono un modello di convivenza pacifica, nonviolenta, plurale e virtuosa per il territorio.

Lo documenta Il volume “Riace. Musica per l’Umanità”, Mimesis Edizioni, che raccoglie le considerazioni sul caso Riace di intellettuali che non smettono mai di raccontarci ciò che è stato nella memoria storica della nostra terrestrità, figure che si sono contraddistinte per l’impegno civile, da Moni Ovadia a Vittorio Agnoletto da padre Alex Zanotelli a Renato Franchi da Alfonso Navarra a Alessandro Marescotti, Agnese Ginocchio e propone l’intervista esclusiva al protagonista indiscusso di questa vicenda: Mimmo Lucano.

Il nostro libro Riace, Musica per l’umanità propone un sottotitolo, uno slogan positivo “prima l’umanità, prima le persone” che vuole contrapporre la nuova cultura della pace del XXI secolo al rischio imminente di una deriva parafascista, fascista, autoritaria e sovranista, suprematista e reazionaria dove i parafascisti, fascisti e sovranisti da Trump a Le Pen alla Brexit a Salvini propugnano una subcultura individualistica e i disvalori del “noi” declinati al singolare come “io”, proponendo un singolo negativo, un uomo forte, con la U maiuscola, nelle parafrasi prima gli americani, prima gli italiani, prima i francesi, prima gli inglesi e così via.

Invece nel nostro villaggio globale, nel nostro pluriverso e universo mondo, esiste un’unica razza, quella umana, un’unica famiglia comune, una unica madre: la Madre Terra. Per questo ereditiamo l’adagio del grande pacifista e nonviolento Vittorio Arrigoni, barbaramente assassinato a Gaza da terroristi jihadisti integralisti e estremisti islamici in connivenza con determinati poteri forti: restiamo umani.  Una unica, comune, presente e futura umanità su cui incombono tre minacce ed emergenze globali. L’attività militare che vede la sua massima espressione nella guerra nucleare. Il cambiamento climatico per le eccessive emissioni di gas serra di origine antropica nell’atmosfera e l’ingiustizia sociale e globale dove l’uno per cento della popolazione detiene il restante 99 per cento dei beni comuni dell’umanità.

Come afferma convintamente il comboniano padre Alex Zanotelli è significativo legare il premio Nobel per la Pace a ICAN, la campagna per il disarmo nucleare universale, con la campagna premio Nobel per la Pace a Mimmo Lucano, sindaco di Riace, paese dell’accoglienza. La guerra nucleare porrebbe la parola fine alla storia dell’umanità. Ma anche le politiche antimigranti di Stati Uniti, Europa e Italia porteranno gli essere umani a annientarsi a vicenda. Invece Riace e l’abolizione del nucleare apporterebbero un rifiorire della nostra comune, presente e futura umanità. Le armi nucleari proteggono un sistema mondiale ingiusto dove 3 miliardi di persone vivono con due dollari al giorno e 821 milioni soffrono la fame.

Le migrazioni forzate sono una emergenza e un dramma perché il mondo ricco non vuole accogliere i migranti, dopo aver creato le condizioni, con le guerre, lo sfruttamento, l’oppressione, i disastri ambientali, della loro fuga di massa dai Paesi d’origine, alla ricerca di assistenza, accoglienza, solidarietà nei nostri territori, in modo legale e sicuro. Invece l’Occidente risponde con l’oppressione e una politica di riarmo e una politica guerrafondaia. Le spese militari nel mondo crescono e alimentano miseria e pericoli per l’umanità, come il rischio di un’apocalisse nucleare.

Invece Mimmo Lucano ha accolto a Riace i migranti in modo intelligente e costruttivo  facendo rifiorire un paese semiabbandonato dall’emigrazione consistente dei calabresi locali. Solo accogliendo le vittime del sistema mondiale ingiusto potremmo avere un rifiorire della nostra umanità plurale e interculturale. Per questo ci auguriamo che la campagna premio Nobel a Riace e al sindaco Mimmo Lucano diventi un esempio per tutti. Perché le migrazioni forzate sono certamente un drammatico problema, ma possiamo trasformarle in una vera e autentica e efficace risorsa per salvare tutti noi, una risorsa per salvare l’intera umanità dal tracollo e il nostro pianeta dal collasso”.

Infine, Alessandro Marescotti Presidente della storica associazione ecopacifista PeaceLink, – Telematica per la Pace, coautore, tra gli altri, del libro collettaneo “Riace. Musica per l’Umanità” Mimesis Edizioni, ha inviato, in occasione dell’evento, il seguente messaggio inedito e in esclusiva per ANPI Borgomanero, che è stato letto in pubblico da Laura Tussi: “Cari Amici,  questo evento presenta un libro scritto con passione. Anche io ho voluto sostenere questo slancio, questo entusiasmo e questa voglia di operare per un mondo più libero e più umano. La scrittura è un modo per seguire questo slancio di libertà e di umanità. Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno scelto di portarvi un messaggio di solidarietà e di speranza, un messaggio dentro un libro, come il classico messaggio dentro una bottiglia. Spetta a voi raccoglierlo. Questo libro conserva intatto il valore che la Costituzione assegna agli uomini e alla loro dignità. Siamo spiritualmente tutti qui a dire no alla barbarie e a ricordare il diritto ad una vita dignitosa.

Ai migranti, nostri fratelli, va riservata questa speranza. La nostra funzione nella società e nella scuola è quella di renderle libere e gioiose. Dobbiamo insegnare la libertà e la gioia. In tutti i modi, con tutti i linguaggi. Ai seminatori di odio razziale risponderemo con i nostri argomenti vincenti: la solidarietà e l’amore. Siate felici perché solo coltivando la felicità, coltiveremo l’idea di un futuro migliore in cui all’uomo un aiuto sarà l’uomo”.

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Unimondo e PeaceLink – Londra: un ponte per Riace

Presentazione di “Riace. Musica per l’Umanità” a Londra

Unimondo e PeaceLink – Londra: un ponte per Riace

Il libro “Riace. Musica per l’Umanità” Mimesis Edizioni, con intervista esclusiva a Mimmo Lucano, sindaco dell’accoglienza, ha visto la sua presenza in luoghi molto importanti della vita londinese

A Londra con Riace. Musica per l'Umanità

Presentazione di “Riace. Musica per l’Umanità” a Londra

Grande è stata la rete che ha permesso la realizzazione dell’incontro con il mondo londinese attento alle tematiche della pace, della nonviolenza e dell’inte(g)razione e dell’accoglienza tra popoli, genti, culti e culture.

Il libro “Riace. Musica per l’Umanità” Mimesis Edizioni, con intervista esclusiva a Mimmo Lucano, sindaco dell’accoglienza, ha visto la sua presenza in luoghi molto importanti della vita londinese: il parco reale l’Hyde Park, il tempio della musica il Royal Albert Hall e lo storico punto di ritrovo del mondo della cultura londinese il San Lorenzo. Un luogo, fondato negli anni ‘60 dal Partigiano Lorenzo, che ha visto la presenza e il passaggio di personalità del calibro dei Beatles e dei Rolling Stones oltre all’assidua frequentazione di Lady Diana e di personaggi dell’arte e della cultura internazionale da Andy Warhol a Pablo Picasso.

Presentare il libro “Riace. Musica per l’Umanità” in questo luogo è stato molto significativo e importante, pensando a quali interazioni internazionali sono avvenute proprio lì. Qui, un ponte tra Londra e Riace è stato costruito con la musica di Renato Franchi, l’ingegno di Francesco Iannuzzelli, l’estro di Francesco Brenta, l’inventiva di Gabriele De Luca e Luca Baldelli, il supporto di Vito Tasca, di Maya Checchi e Chiara Monetti di Golena Edizioni – Maltempora, grazie ai riferimenti con XR – Extinction Rebellion e WRI – War Resisters International e la LOC – Lega Obiettori di Coscienza per il disarmo nucleare universale e ICAN – Premio Nobel per la pace 2017 per l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari, contatti intessuti dall’ecopacifista Alfonso Navarra e grazie all’esposizione di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi di PeaceLink – Telematica per la pace e grazie all’incontro di varie persone meravigliose che hanno permesso tutto questo e hanno dato vita e rappresentato un evento eccezionale e significativo: il tutto nella Londra dell’interazione e dell’accoglienza dove la Brexit sembra addirittura non esistere…

Il libro ha anche attraversato le strisce pedonali più famose del mondo quelle di Abbey Road: questo è un passaggio che crea un ponte intergenerazionale tra i messaggi di pace dei Beatles e di John Lennon e Riace con il suo grande messaggio di umanità.

Questo è solo l’inizio dell’intenzione di continuare a costruire ponti di memoria, ambienti di dialogo, reti di relazioni, legami di pace e lo si farà nuovamente grazie anche all’animo di persone che stanno già ragionando sui messaggi più forti dell’interazione tra culture e sui temi della pace come il grande animatore londinese Francesco Brenta per portare la musica di Riace in un concerto di musicisti migranti presso “il tempio della musica” di Londra dove hanno suonato musicisti del calibro di Eric Clapton, Bob Dylan, i Deep Purple e Jimi Hendrix a sostegno dell’accoglienza, dell’interscambio e dell’interazione tra popoli, genti, culti e culture.

Da Peacelink.it

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell’ambito delle scienze della formazione e dell’educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN – Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondoAgoraVox ed ha ricevuto il premio per l’impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana – con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: “Scuola e didattica” – Editrice La Scuola, “Mosaico di Pace”, “GAIA” – Ecoistituto del Veneto Alex Langer, “Rivista Anarchica”. Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

 

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Manifesto contro il potere distruttivo

Recensione:

Manifesto contro il potere distruttivo

Perchè troppo spesso il governo delle famiglie e delle nazioni è in mano a chi rappresenta la parte peggiore o malata di noi. Libro di Maria Rita Parsi con Salvatore Giannella. Recensione di Laura Tussi. Edizioni Chiarelettere

Libro: Manifesto contro il potere distruttivo. Recensione di Laura Tussi

Il libro di Maria Rita Parsi, scritto in collaborazione con Salvatore Giannella, vuole identificare le radici del potere distruttivo e dare consigli utili per trascenderlo, come afferma lo storico della pace Johan Galtung, e alimentare il potere costruttivo. Il manifesto contro il potere distruttivo è stato pensato e scritto contro tutti i potenti e soprattutto contro tutti i dittatori e gli sfruttatori criminali che ancora perseguitano e opprimono moltissimi esseri umani in questo nostro martoriato pianeta al collasso con un’umanità al tracollo: un libro pensato e scritto, in modalità collettiva, con l’aiuto di molti intellettuali, per denunciare non solo i dittatori, ma anche tutti gli psicopatici – con tutto rispetto per gli psicopatici che soffrono per malattia e disagio mentale e orribili mali oscuri della psiche- e tutti i narcisisti maligni e gli accumulatori insaziabili e seriali di territori, beni comuni, armi, denaro ossia i signori della guerra, dell’atomo, del petrolio, dell’acciaio che innescano e alimentano conflitti, odio, orrori, miserie, pericoli nella nostra tanto bistrattata umanità.

Il potere distruttivo rappresenta e esprime nel microcosmo familiare e nel macrocosmo sociale e comunitario, un disagio psicologico perverso, che non è sofferenza e dolore impliciti, interiori, personali, ma un evidente e pernicioso disturbo mentale dettato dall’onnipotenza, dalla frustrazione, dalla rabbia, dalla paura, dall’angoscia di morte e dal senso di prevaricazione di chi lo accetta e lo sostiene facendolo esercitare a altri.

Al contrario il potere personale costruttivo e creativo appartiene a colui che si sente in equilibrio con se stesso, in interazione e in contatto con gli altri, senza scadere nell’isolamento e nel terrore dell’angoscia di morte. Il potere costruttivo è in grado di coniugare corpo, mente e immaginario in modo armonico e privo di contrasti e pulsioni negative, nel ricercare invece la crescita personale e collettiva tramite l’empatia e la responsabilità di un potere condiviso.

In contrasto netto con il potere personale costruttivo e creativo è il potere distruttivo che viene ingenerato dall’angoscia di morte e dalla propensione dell’autorità a innescare conflitti e guerre, e ingenerare istinti predatori e persecutori, come le persecuzioni antisemite di ieri e di oggi, come anche l’islamofobia tanto diffusa, lo strapotere dei poteri forti contro i dannati della terra, dai migranti a tutte le genti, le etnie, le minoranze oppresse e schiavizzate e sfruttate, nelle lotte di autodeterminazione dei popoli come i curdi e i palestinesi, nelle tante guerre civili e per procura come quella in Siria e in Libia, fino ad arrivare al Mediterraneo che è l’epicentro del terzo conflitto mondiale a frammenti, sempre più razzista e militarizzato, dove si innalzano muri d’odio e di indifferenza contro tutti gli ultimi della terra.

E ancora il potere distruttivo della Chiesa nel passato e nell’attualità come il cancro interno della pedofilia e della misoginia. Il potere è in mano ai folli, ma non nel senso della follia come genialità ed estro creativo, ma la pazzia come parte peggiore di noi, della supremazia implosiva dei potenti. Dunque per coloro che hanno una visione diversa, creativa e costruttiva del mondo e dell’umanità che lo abita, per chi è in cerca di un futuro amico e depurato dall’insicurezza e dalle paure dei potenti, per tutti quelli che amano attraversare il tempo della vita con la felicità dell’essere liberi e responsabili, è il momento di mobilitarsi contro il potere distruttivo, partendo dal sostegno alla femminilità e all’infanzia in primis. Nel segno della giovane Greta Thunberg e di Stéphane Hessel, autore di Indignatevi! best seller con cui il partigiano e deportato a Buchenwald chiede all’umanità di recuperare ambizioni e volontà di cambiamento di una società arrivata al bivio tra follia negativa e salvezza.

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PeaceLink e Unimondo – Riace. Musica per l’Umanità

Unimondo presenta:

Riace. Musica per l’Umanità

Il movimento di Occupy Wall Street si poneva il problema di come superare la disuguaglianza sociale globale. La deputata ecosocialista Ocasio-Cortez sta rilanciando il Green New Deal, che prevede come punti attuativi politiche di Welfare, accoglienza, Green Economy, sviluppo internazionale

Riace. Musica per l'Umanità, Mimesis Edizioni - a cura di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici

Il movimento di Occupy Wall Street si poneva il problema di come superare la disuguaglianza sociale globale. Attualmente in America la deputata ecosocialista Ocasio- Cortez, che militava in Occupy Wall Street, sta rilanciando il Green New Deal, che prevede come punti attuativi politiche di Welfare, di accoglienza, di Green Economy, come modelli di sviluppo internazionale.

Con i movimenti giovanili di Fridays For Future e XR- Extinction Rebellion occorre parlare delle questioni aperte del lavoro verde e dei grandi investimenti per l’occupazione ecologica – che non deve essere a vantaggio dell’energia nucleare come alternativa all’energia fossile – e per il contrasto alla disuguaglianza sociale globale. Inoltre occorre salvaguardare i movimenti ecologisti giovanili dalle lobby del nucleare e evitare che diventino possibilisti filonucleari. L’accoglienza e quindi un modello di cittadinanza attiva un esempio internazionale come Riace rientra nei punti del Green New Deal, che sono l’unica soluzione per contrastare i governi conservatori e parafascisti.

La campagna Premio Nobel per la Pace a Riace ha accolto benissimo l’elezione a Premio Nobel del Premier Etiope che dopo anni di trattative ha posto fine all’annoso conflitto tra Etiopia e Eritrea.  Il Premier Etiope ha fatto piantumare milioni di alberi e ha riforestato intere zone dell’Etiopia contro la carestia e i dissesti climatici, onorando così il Premio alla piccola Greta, per la tutela del clima e a Mimmo Lucano per l’impegno contro la disuguaglianza sociale globale: ambiente e pace sono sempre compresenti.

Inoltre, il Premio Nobel 2019 finalmente svela i tanti problemi connessi ai conflitti del corno d’Africa, sottaciuti e censurati troppo spesso dai mass media e dai mainstream ortodossi e convenzionali, come sostiene convintamente il comboniano padre Alex Zanotelli. Dopo questa premessa, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno aperto un discorso inedito appositamente studiato per gli eventi di Milano e Londra, che hanno visto la presenza e la partecipazione di Mimmo Lucano: “Sono Laura Tussi e in collaborazione con Fabrizio Cracolici presidente ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Nova Milanese, un paese alle porte di Milano in Italia, abbiamo scritto il libro “Riace. Musica per l’umanità” con contributi di personalità importanti e grazie a Mimesis Edizioni.

Noi facciamo parte della rete internazionale ICAN – Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, per il disarmo nucleare universale, organizzata in Italia nell’associazione PeaceLink, Disarmisti Esigenti e altre associazioni, in base all’appello del grande partigiano e deportato francese Stéphane Hessel: “Esigete un disarmo nucleare totale” e “La Nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere”, moniti presenti in alcuni dei suoi bestsellers, che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, ispirando i movimenti degli Indignati e di Occupy Wall Street.

La rete ICAN è stata insignita premio Nobel per la pace 2017 per promuovere il progetto storico del diritto internazionale: l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari.

Si proietta lungo tutto il XXI secolo la coscienza di appartenere, noi esseri umani, a un’unica universale identità terrestre, dimostrando che ogni parte del nostro mondo, del nostro “villaggio globale” è interdipendente, interrelazionale, intersolidale, ossia interculturale. L’invito del filosofo Edgar Morin a educarci a un’appartenenza terrestre universale e di solidarietà tra i popoli è il punto di partenza per un’ educazione alla cittadinanza globale e allo stesso tempo locale, come il borgo di Riace, che dà vita a una cittadinanza attiva e responsabile e capace di grandi trasformazioni in atto anche a livello mondiale, ossia le cosiddette sfide del Terzo Millennio per il diritto alla pace: la lotta alle povertà, il disarmo nucleare, la tutela del clima e dell’ambiente, per citarne alcune.

La vicenda Riace, quella di un Sindaco che per avere creato progetti concreti di interazione e di lavoro con i migranti e per aver salvato persone, vite umane, è stato messo in croce dalla giustizia come il peggiore dei mafiosi, pone all’attenzione dell’opinione pubblica molti interrogativi su un mondo alla rovescia: un mondo dove chi fa del bene invece di essere aiutato viene arrestato.  Non possiamo più ignorare questi interrogativi nel periodo in cui viviamo. Noi assistiamo al precipitare di ampi settori della popolazione italiana e mondiale sotto l’influenza di ideologie xenofobe e razziste e fasciste, e anche all’esaltazione del cattivismo dilagante, alla riemergenza del qualunquismo antiegualitario contrastanti nettamente con i contenuti della costituzione italiana antifascista. Le leggi devono sempre essere rispettate anche quando sono ingiuste? o la disobbedienza civile e la forza della nonviolenza possono ancora incidere nella nostra società, nel nostro contesto sociale, culturale, politico?  Riace e il sindaco Mimmo Lucano sono un modello di convivenza pacifica, nonviolenta, plurale e virtuosa per il territorio.

Lo documenta Il volume “Riace. Musica per l’Umanità”, Mimesis Edizioni, che raccoglie le considerazioni sul caso Riace di intellettuali che non smettono mai di raccontarci ciò che è stato nella memoria storica della nostra terrestrità, figure che si sono contraddistinte per l’impegno civile, da Moni Ovadia a Vittorio Agnoletto da padre Alex Zanotelli a Renato Franchi da Alfonso Navarra a Alessandro Marescotti, Agnese Ginocchio e propone l’intervista esclusiva al protagonista indiscusso di questa vicenda: Mimmo Lucano.

Il nostro libro Riace, Musica per l’umanità propone un sottotitolo, uno slogan positivo “prima l’umanità, prima le persone” che vuole contrapporre la nuova cultura della pace del XXI secolo al rischio imminente di una deriva parafascista, fascista, autoritaria e sovranista, suprematista e reazionaria dove i parafascisti, fascisti e sovranisti da Trump a Le Pen alla Brexit a Salvini propugnano una subcultura individualistica e i disvalori del “noi” declinati al singolare come “io”, proponendo un singolo negativo, un uomo forte, con la U maiuscola, nelle parafrasi prima gli americani, prima gli italiani, prima i francesi, prima gli inglesi e così via.

Invece nel nostro villaggio globale, nel nostro pluriverso e universo mondo, esiste un’unica razza, quella umana, un’unica famiglia comune, una unica madre: la Madre Terra. Per questo ereditiamo l’adagio del grande pacifista e nonviolento Vittorio Arrigoni, barbaramente assassinato a Gaza da terroristi jihadisti integralisti e estremisti islamici in connivenza con determinati poteri forti: restiamo umani.  Una unica, comune, presente e futura umanità su cui incombono tre minacce ed emergenze globali. L’attività militare che vede la sua massima espressione nella guerra nucleare. Il cambiamento climatico per le eccessive emissioni di gas serra di origine antropica nell’atmosfera e l’ingiustizia sociale e globale dove l’uno per cento della popolazione detiene il restante 99 per cento dei beni comuni dell’umanità.

Come afferma convintamente il comboniano padre Alex Zanotelli è significativo legare il premio Nobel per la Pace a ICAN, la campagna per il disarmo nucleare universale, con la campagna premio Nobel per la Pace a Mimmo Lucano, sindaco di Riace, paese dell’accoglienza. La guerra nucleare porrebbe la parola fine alla storia dell’umanità. Ma anche le politiche antimigranti di Stati Uniti, Europa e Italia porteranno gli essere umani a annientarsi a vicenda. Invece Riace e l’abolizione del nucleare apporterebbero un rifiorire della nostra comune, presente e futura umanità. Le armi nucleari proteggono un sistema mondiale ingiusto dove 3 miliardi di persone vivono con due dollari al giorno e 821 milioni soffrono la fame.

Le migrazioni forzate sono una emergenza e un dramma perché il mondo ricco non vuole accogliere i migranti, dopo aver creato le condizioni, con le guerre, lo sfruttamento, l’oppressione, i disastri ambientali, della loro fuga di massa dai Paesi d’origine, alla ricerca di assistenza, accoglienza, solidarietà nei nostri territori, in modo legale e sicuro. Invece l’Occidente risponde con l’oppressione e una politica di riarmo e una politica guerrafondaia. Le spese militari nel mondo crescono e alimentano miseria e pericoli per l’umanità, come il rischio di un’apocalisse nucleare.

Invece Mimmo Lucano ha accolto a Riace i migranti in modo intelligente e costruttivo  facendo rifiorire un paese semiabbandonato dall’emigrazione consistente dei calabresi locali. Solo accogliendo le vittime del sistema mondiale ingiusto potremmo avere un rifiorire della nostra umanità plurale e interculturale. Per questo ci auguriamo che la campagna premio Nobel a Riace e al sindaco Mimmo Lucano diventi un esempio per tutti. Perché le migrazioni forzate sono certamente un drammatico problema, ma possiamo trasformarle in una vera e autentica e efficace risorsa per salvare tutti noi, una risorsa per salvare l’intera umanità dal tracollo e il nostro pianeta dal collasso”.

Infine, Alessandro Marescotti Presidente della storica associazione ecopacifista PeaceLink, – Telematica per la Pace, coautore, tra gli altri, del libro collettaneo “Riace. Musica per l’Umanità” Mimesis Edizioni, ha inviato, in occasione dell’evento, il seguente messaggio inedito e in esclusiva per ANPI Borgomanero, che è stato letto in pubblico da Laura Tussi: “Cari Amici,  questo evento presenta un libro scritto con passione. Anche io ho voluto sostenere questo slancio, questo entusiasmo e questa voglia di operare per un mondo più libero e più umano. La scrittura è un modo per seguire questo slancio di libertà e di umanità. Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno scelto di portarvi un messaggio di solidarietà e di speranza, un messaggio dentro un libro, come il classico messaggio dentro una bottiglia. Spetta a voi raccoglierlo. Questo libro conserva intatto il valore che la Costituzione assegna agli uomini e alla loro dignità. Siamo spiritualmente tutti qui a dire no alla barbarie e a ricordare il diritto ad una vita dignitosa.

Ai migranti, nostri fratelli, va riservata questa speranza. La nostra funzione nella società e nella scuola è quella di renderle libere e gioiose. Dobbiamo insegnare la libertà e la gioia. In tutti i modi, con tutti i linguaggi. Ai seminatori di odio razziale risponderemo con i nostri argomenti vincenti: la solidarietà e l’amore. Siate felici perché solo coltivando la felicità, coltiveremo l’idea di un futuro migliore in cui all’uomo un aiuto sarà l’uomo”.

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