La violenza non è il mio destino – Testimonianze da Pineto, Teramo
Sabato 12 marzo 2022
ore 17:00
Sabato 12 marzo alle 17 l’associazione il Nastro Rosa presenterà “la violenza non è il mio destino” nella sala teatro polifunzionale a Pineto. L’evento nasce con la finalità di trattare un fenomeno purtroppo ancora oggi più che presente: la violenza contro le donne. “Come associazione lavoriamo da anni sul territorio per contrastare questo fenomeno e sopratutto per sdoganarlo affinché la conoscenza dello stesso possa aprire nuove strade e promuovere una nuova coscienza basata prima di tutto sul supporto alle vittime, affinché nessuna donna si senta abbandonata, non solo da un punto di vista giuridico ma anche umano. Ogni giorno molte donne vivono una guerra invisibile ed è necessario affrontare questa piaga con costanza affinché non sia relegata solo a poche date convenzionali. Ringraziamo anticipatamente le testimonianze che avremo modo di ascoltare e che promuoveranno l’importanza del racconto di chi ha vissuto e vive determinate situazioni”. L’evento inizierà con i saluti istituzionali e sarà accompagnato da un intermezzo musicale e moderato dal giornalista Braccilli. A completamento delle testimonianze sarà dato spazio a una tavola rotonda. Verrà proiettato un video a tema inerente la presentazione del libro LA VIOLENZA NON è IL MIO DESTINO, a cura di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici – PeaceLink
Siamo di fronte a un momento chiave per la transazione ecologica: molti dei paesi occidentali sono lungi dal ridurre le loro emissioni di gas serra, che foreste e suolo non riescono più ad assoribire. Alcuni Stati europei hanno preso delle misure, tutt’altro che incisive, mentre le sovvenzioni al settore delle energie fossili sono più che raddoppiate negli ultimi dieci anni. Ci si aspetterebbe allora un certo impegno in profonde riforme delle politiche pubbliche e dell’economia ma, nonostante le buone idee non manchino, si fatica ancora a implementare nuovi progetti con efficacia su scala globale.
Virginio Bettini (1942-2020) è stato pioniere dell’ecologia “italiana commoneriana”.
La sua è stata una vita di studio, ricerca e attivismo.
Dal 1971 al 2012 ha insegnato all’Università di Architettura di Venezia (IUAV), ecologia, analisi e valutazione ambientale ed ecologia del paesaggio. Autore di libri, ricerche e articoli che hanno dato un contributo essenziale all’ambientalismo critico nel nostro paese ha messo il suo sapere al servizio dei movimenti e delle comunità.
Interverranno:
Paolo Ferrero, Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea
Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea
David Boldrin Weffort, Ricercatore
Libro postumo di Virginio Bettini in prossima edizione Mimesis dal 10 marzo 2022 in tutte le librerie
a cura di Maurizio Acerbo, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi
Introduzione di Maurizio Acerbo
Intervento di Paolo Ferrero
Postfazione di Alfonso Navarra
Contributo di David Boldrin Weffort
Pamphlet ecologico
di Virginio Bettini
Prefazione di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
“I contenuti del libro di Bettini espongono quanto abbiamo proposto, insieme all’autore, nelle iniziative e nelle presentazioni in pubblico di vari nostri libri.
Con Virginio Bettini, in particolare negli ambienti ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, proponiamo i moniti del grande Partigiano Deportato, Padre Costituente dell’ONU Stéphane Hessel “la nonviolenza come cammino che dobbiamo imparare a percorrere” e “Esigete un disarmo nucleare totale”, a partire da ICAN – Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, che è stata insignita Premio Nobel per la Pace 2017 e di cui tutti noi attivisti per il disarmo nucleare siamo parte attiva. Bettini, insieme a Giorgio Nebbia e Gianni Mattioli, è stato tra i più grandi e principali oppositori al progetto del nucleare in Italia. Un vero riferimento dell’ecologismo politico equiparabile ad altri maestri come Laura Conti e Alexander Langer. Tutti questi grandi ecologisti sottolineano come i temi dell’ecologia urbana, del paesaggio e del nucleare civile devono essere approfonditi così come le problematiche relative alle riemergenti tecnologie nucleari, che cercano sempre di rialzare la testa nonostante le sconfitte.
Abbiamo sempre registrato, durante le presentazioni dei nostri libri in pubblico, una grande attenzione dei giovani agli interventi orali di Virginio Bettini in queste iniziative molto partecipate; e ora invitiamo i nostri lettori in particolare a leggere il Pamphlet di Bettini, perchè, nella dispiegata ed argomentata forma scritta, l’autore inquadra sistematicamente la questione ecologica nei suoi attuali termini scientifici, e nei diversi aspetti in cui si articola.
Basta scorrere l’indice per capire che tutta la complessità dell’ecologia è scomposta e trattata da Bettini in modo semplice (non semplicistico) nei vari elementi, senza perdere le connessioni e gli intrecci delle diverse problematiche che concorrono a rappresentare il terreno di lotta per una unica, letteralmente vitale alternativa al malsviluppo dominante.
Nel cammino nonviolento che dovremo percorrere per uscire positivamente dalle emergenze che ci stanno minacciando, tra cui i dissesti climatici, il rischio della guerra nucleare e la disuguaglianza sociale globale, proponiamo il portato valoriale dell’ecologia sociale ed in essa non dimentichiamo il Pamphlet ecologico di Virginio Bettini…”
Intervento di Paolo Ferrero
Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea
“…Il volume che avete tra le mani, a cura di Laura Tussi, Maurizio Acerbo, Fabrizio Cracolici, è quindi un omaggio a Bettini ma un favore a noi: la sua qualità non è facilmente riscontrabile nel panorama editoriale odierno. La proposta scientifica dell’Ecologia del paesaggio, come punto di incontro delle relazioni sociali con quelle naturali, è una pietra miliare imprescindibile per la trasformazione sociale. Questo libro giustamente la ripropone e aprirà nuove prospettive a chi non ne ha mai sentito parlare.
Da ultimo, questo è un libro che fa pensare su noi stessi. E’ un libro postumo di Bettini, che nell’introduzione ricorda Alex Langer e Laura Conti ed è dedicato a Giorgio Nebbia, altro padre fondatore dell’ecologia politica italiana. Questo libro segnala come la schiera degli scienziati rossi ed esperti, capaci di analizzare la realtà e di progettare percorsi di trasformazione, si stia molto assottigliando e sottolinea la difficoltà che abbiamo a riprodurre la cultura critica di alto livello. Per questo è una testimonianza – una rammemorazione come avrebbe detto Walter Benjamin – è un libro sul che fare, ma è anche un invito a studiare, perché la trasformazione chiede lotta e passione ma anche intelligenza e preparazione”.
Introduzione di Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
“…E’ impossibile riassumere il suo enorme contributo di studioso e attivista, come militante politico e di movimento, come rappresentante istituzionale. Il suo ruolo nei Verdi e poi l’avvicinamento e la candidatura con Rifondazione Comunista. Il movimento antinucleare gli deve tantissimo e ogni volta che in una lotta prepariamo le osservazioni per la VIA dovremmo rendergli omaggio. Da Virginio abbiamo sicuramente da tenere ferma la lezione che l’impegno ambientalista non può essere solo enunciazione di principi o trasformarsi in ideologia, ma deve utilizzare in maniera critica i saperi scientifici confrontandosi con la complessità della realtà. Non è mai diventato un politicante e ci ha lasciato una miniera che va custodita e esplorata, un patrimonio di passione e ricerca che chi non rinuncia a un impegno rossoverde non può che considerare essenziale. Questo pamphlet ce lo ricorda come compagno “commoneriano” (sia nel senso di Commoner che di commons, beni comuni) appassionato e ironico che fino all’ultimo ha cercato di cercare di interpretare il mondo e di cambiarlo”.
La lezione di Virginio Bettini
Contributo di David Boldrin Weffort
“…Per troppo tempo la maggioranza degli scienziati ha idealizzato una posizione di osservatori estranei e neutrali ai processi storici, relegando il loro ruolo a semplici consiglieri tecnici al servizio del potere. Nicholas Maxwell, filosofo della scienza, ha recentemente definito l’attuale impresa scientifica un tradimento della ragione e dell’umanità, poiché incapace d’influenzare e migliorare il presente nel suo miope accumulo di conoscenza. Ora, “suonato l’allarme” per la crisi climatica, la scienza può ritirasi nella torre d’avorio o agire coerentemente con azioni di disobbedienza civile come recentemente esortato da Charlie J. Gardner e Claire F. R. Wordley sulla rivista Nature Ecology and Evolution. L’impresa scientifica ha, dunque, l’opportunità di riassumere quel carattere liberatorio che ne ha caratterizzato gli albori, quando la rivoluzione copernicana ha sovvertito l’oscurantismo medioevale. In particolare, l’ecologia, come ha affermato Murray Bookchin, ha un carattere intrinsecamente rivoluzionario perché studiando le relazioni tra organismi e il loro ambiente, non può sottrarsi dalla critica dei sistemi sociali che determinano le relazioni tra la specie umana e l’ambiente. Virginio Bettini lo aveva capito prima di molti altri muovendosi disinvolto dalle cattedre accademiche alle assemblee dei tanti comitati per la difesa del territorio. E oggi, più che mai, dobbiamo seguire il suo esempio”.
Postfazione di Alfonso Navarra
Questo prezioso manualetto di Virginio Bettini va inquadrato in un contesto pre-pandemico: nella cronologia di scrittura, appartiene ad un “prima” della crisi da coronavirus. Allora non era così chiaro come adesso che il “dopo” la catastrofe sanitaria in corso pone in modo evidente e pressante un “cambiamento di rotta” della barca comune dell’Umanità che la porti in via definitiva fuori dal mare delle tempeste in cui rischia di naufragare.
Questo porto sicuro del “dopo” si potrebbe chiamare Green New Deal mondiale ed esso può essere raggiunto solo se si segue la bussola culturale della terrestrità, un concetto che in qualità di portavoce dei Disarmisti esigenti ho elaborato partendo dalle intuizioni base di Morin-Hessel (la coscienza planetaria), dalla visione dei popoli indigeni (l’umanità e’ figlia della Madre Terra) e dalla consapevolezza gandhiana che “la nonviolenza efficace sono i progressi nel diritto internazionale”.
La rete di educazione alla terrestrità promossa dai Disarmisti esigenti, connessa all’iniziativa della Carta della Terra, vuole creare le premesse culturali per l’armonizzazione di campagne e strategie politiche, a partire da ICAN (Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari) – Premio Nobel per la Pace 2017, che concretizzino i diritti dell’Umanità e della Natura cui deve essere subordinata la legittimità degli Stati: la terrestrità è, a conti fatti, il necessario antagonista culturale del sovranismo militarista, la deriva in cui rischiamo invece di inabissarci.
Il libro di Virginio Bettini, con la prefazione dei giornalisti e attivisti Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, è ricco di informazioni concentrate, attendibili, essenziali, una miniera di idee e di indicazioni per la costruzione del Green New Deal globale e delle sue varie articolazioni continentali, nazionali, locali, persino di comportamenti personali.
Appartiene ad un “prima” la crisi pandemica che prepara un “dopo” di reale svolta, di reale trasformazione: cioè un dopo, in cui l’Umanità fa la pace con la Natura violentata ed in questo percorso fa la pace anche con sé stessa.
Da questo punto di vista, per tutti i movimenti alternativi, mi sento di consigliarlo come strumento imprescindibile di dati e di riflessioni, capace di lasciare un segno di crescita intellettuale, ma anche morale ed emotiva, a disposizione delle persone che stanno maturando ed approfondendo una conversione ecologica.
Intervista di Laura Tussi a Luigi Mosca, fisico delle particelle elementari, ex Direttore del ‘Laboratoire Souterrain de Modane’. Membro delle associazioni: ‘Abolition des Armes Nucléaires’ e ‘Disarmisti Esigenti’.
La situazione attuale in Ucraina potrebbe avere una svolta diversa tenendo conto del TPAN, il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari, ottenuto grazie al contributo importante dell’ICAN, la Campagna Internazionale per l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari, di cui molte associazioni pacifiste a livello nazionale e mondiale sono parte, ed insignita del Premio Nobel per la Pace nel 2017?
Il TPAN, dal 22 gennaio 2021, data della sua entrata in vigore, fa parte del Diritto Internazionale, quindi, se il Diritto Internazionale verrà rispettato per quanto riguarda le armi nucleari, il TPAN dovrebbe allora impedire che il conflitto degeneri in una guerra nucleare regionale o addirittura mondiale. Purtroppo la Storia ci insegna che le violazioni del Diritto Internazionale non sono rare, ma si puo’ sperare che, anche indipendentemente dal TPAN, una simile follia estrema non si verifichi.
E’ veramente fondata l’ipotesi per cui l’escalation militare in Ucraina potrebbe avere esiti davvero irreversibili e sfociare nel baratro di una apocalisse nucleare?
L’Ucraina, dalla fine della Guerra fredda, normalmente non possiede più armi nucleari, quindi se queste venissero usate lo sarebbe da parte della Russia, qualora questa si trovasse in difficoltà con le sole armi convenzionali, cosa che potrebbe succedere in funzione dell’importanza dell‘appoggio strategico’ all’Ucraina da parte del complesso USA/NATO. Naturalmente è veramente sperabile che, qualunque sarà l’evoluzione di questo conflitto, una simile follia (come ho già detto) non si produrrà.
Questo Premio Nobel per la pace può apportare speranze a livello locale e mondiale?
Ritengo proprio di si’. Fino ad ora 134 Stati hanno aderito al TPAN (122 che hanno votato la sua adozione il 7/7/2017, e 12 che l’hanno firmato ulteriormente): tra questi, 59 l’hanno anche ratificato.
D’altra parte, il Premio Nobel ad ICAN ha ancora aumentato l’effetto di stigmatizzazione delle armi nucleari da parte del TPAN. Un effetto concreto è quello di oltre 100 agenzie di finanziamento (banche, fondi di pensione, etc) che hanno, in conseguenza, già deciso di cessare di finanziare le industrie che producono varie componenti degli armamenti nucleari!
Ora si tratta di convincere gli Stati che posseggono (od ‘ospitano’) delle armi nucleari a disarmare aderendo al TPAN. Qui la strategia è in buona parte ancora da inventare : per questo rimando, in particolare, ad un mio articolo sull’Agenzia di Stampa Internazionale ‘Pressenza’ dal titolo : « Entrata in vigore del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari: quali prospettive ? »
Come possono legarsi i temi della Tassonomia Ue nucleare con il conflitto in Ucraina?
Qui rispondo con una domanda : “Riuscireste ad immaginare che cosa succederebbe se la Russia bombardasse anche uno solo dei 15 reattori nucleari installati in Ucraina?
La carenza di disponibilità del gas fornito dalla Russia potrà essere motivo di inserimento del nucleare nella Tassonomia Ue?
Certamente no! Sarebbe invece un forte motivo per accelerare al massimo la produzione di energie rinnovabili!
Come vive il popolo ucraino questa situazione di escalation conflittuale?
Non trovandomi io stesso in Ucraina non mi è possibile rispondere direttamente a questa domanda. Come ognuno di voi, sento o leggo, ora per ora, le informazioni : da come capisco vi è un insieme di paura e di determinazione (dai 18 ai 60 anni) a ‘difendere la Patria’…
Vi è pero’ un gruppo di pacifisti che ha lanciato un appello pressante e molto pertinente per una ‘descalation’ in vista di giungere a degli accordi di pace.
Il popolo ucraino si rende conto che la Nato ha interesse esclusivo a militarizzare i confini con la Russia e che la Russia ovviamente non è d’accordo?
Da come mi risulta, la popolazione ucraina appare molto ‘frammentata’ nelle sue convinzioni e orientamenti : vi è la componente russofona a l’Est e a Sud-Est, evidentemente su posizioni anti-NATO, vi è probabilmente una componente moderata, e poi una componente su posizioni di estrema destra, come il ‘Pravyj Sector’, e presenti anche nell’esercito (battaglione Azov) e che includono anche elementi neo-nazisti/neo-fascisti. Naturalmente vi è poi il Presidente Volodymyr Zelensky, che ha introdotto nella Costituzione il progetto di adesione dell’Ucraina nella NATO.
Intervista pubblicata il 23 febbraio, segue aggiornamento del 24 febbraio
Ecco un breve aggiornamento, tenuto conto degli eventi in queste ultime ore, a seguito della decisione di Vladimir Putin, questa mattina, di entrare in guerra con l’Ucraina, ufficialmente con lo scopo di ‘disarmarla’ per proteggere la popolazione russofona da un ‘genocidio’:
direi così, in modo molto sintetico : vi sono due provocazioni, in atto da diversi anni:
– quella della NATO che si è estesa praticamente fino ai confini con la Russia, in flagrante violazione della promessa (purtroppo solo verbale) di Reagan a Gorbatchev di NON estendere la NATO al di là della Germania riunificata,
– e quella del governo dell’Ucraina che non ha rispettato gli accordi di MinskII del 2015 che prevedevano la concessione di una relativa autonomia amministrativa al Donbass. Al contrario alla popolazione russofona è stato persino negato l’uso della lingua russa nello spazio pubblico (scuole, etc.) !
In conclusione : mentre è da condannare fermamente la decisione di Putin di invadere militarmente l’Ucraina (in particolare la sua delirante accusa di ‘genocidio’ della popolazione russofona), è necessaria anche una presa di coscienza delle responsabilità dell’occidente (il complesso USA/NATO) nel processo che ha condotto alla situazione attuale.
Personalmente, da diversi anni, propongo un’apertura di dialogo con la Russia, prima di tutto sullo statuto delle popolazioni russofone nei Paesi dell’Est, altrettante ‘bombe a ritardo’, di cui la prima sta già esplodendo in Ucraina e la prossima potrebbe essere nei paesi baltici dove, in Estonia ed in Lettonia, circa un terzo della popolazione è russofona e, per più della metà, si ritrova senza più alcuna nazionalità!
Inoltre questi due Paesi, che si trovano al confine diretto con la Russia, sono attualmente integrate nella NATO!
16° Tributo a Fabrizio De André – Sabato 5 marzo dalle 21:00
Suoneranno:Those – Varese
Sandro Tinti – Legnano (Mi)
Six Pix – Legnano (Mi)
Bruno Carioti – Rho (Mi)
Acordiro’ – Cassano Magnago (Va)
404 Not Found – Como Lucernari – Oggiono (Lc)
Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones – Legnano.
Faber, nell’immagine, la scrittura e il racconto: Laura Tussi e Fabrizio Cracolici dal Premio Nobel per la pace, Note di Resistenza tra Memoria e Futuro per una nuova umanità.Walter Pistarini & Claudio Sassi presentano“Collezione De Andrè” il libro più completo sul cantautore genoveseL’Isola che non c’era – StandConduce Alessio Brunialti.
Ingresso € 12. Riservato ai soci ARCI – Sarà possibile tesserarsi la sera stessa presso la biglietteria del Gloria. Prevendita on-line consigliataIngresso consentito con Green Pass rafforzato
La follia del nucleare : come uscirne? / Alfonso Navarra, Mario Agostinelli, Luigi Mosca ; contributi di Virginio Bettini … [et al.] ; prefazione di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici. – Milano, Udine : Mimesis, 2016. – 198 p. ; 21 cm. –
(Eterotopie ; 340). – Contiene: Appendice, p. 198. – ISBN 978-88-5753-
Camera: 851 01 32
Senato: Geopolitica nucleare 68”
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Alfonso Navarra, Mario Agostinelli, Luigi Mosca
LA FOLLIA DEL NUCLEARE
Come uscirne con la rete ICAN.
Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari: Premio Nobel per la pace 2017
Prefazione di Alex Zanotelli
Introduzione di
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
Contributi di
Virginio Bettini, Giuseppe Bruzzone, Luigi Cadelli, Michele Di Paolantonio, Giuseppe Farinella, Giuseppe Marazzi, Alessandro Marescotti, Roberto Meregalli, Giovanna Pagani, Fabio Strazzeri.
Mimesis Edizioni, 2017.
Contributo di Virginio Bettini
SMALTIMENTO DELLE SCORIE NUCLEARI: LA NECESSITÀ DI PROPOSTE OPERATIVE SULLA BASE DI UNA CORRETTA VALUTAZIONE AMBIENTALE
Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=14yFyXDOPXY
Promossa da: PeaceLink
Campagna di mobilitazione contro le minacce di guerra in Ucraina e per la costituzione di comitati per la pace a livello locale.
La crisi in Ucraina e le tensioni fra Russia e Nato rischiano di sfociare in una guerra dagli esiti imprevedibili, che potrebbe degenerare in un confronto nucleare.
Contro l’escalation militare è importante mobilitarsi perché l’Italia e l’ONU svolgano un ruolo di distensione in questo difficile momento.
Voglio sostenere le iniziative di pace che facciano sentire la voce di chi ripudia la guerra, così come recita l’articolo 11 della Costituzione Italiana.
Con questa adesione esprimo la volontà di collaborare alle attività contro la guerra e di partecipare alla costituzione di un comitato per la pace a livello locale.
Hanno già aderito: Arci Lecce , Associazione “Humanfirst Italia” , Associazione Progetto Bici , Slow Food Lazio , Rete Antirazzista , Punto Pace PaxChristi Pistoia0 , Comitato provinciale Anpi Catania , Presidio Libera Don Peppe Diana , Movimento per la Decrescita Felice – Circolo di Ca , WarFree – Liberu dae sa gherra , Coordinamento LIBERA a Siena , Circolo Legambiente Pistoia , Presidio di Libera Lucca , Coordinamento LIBERA Pistoia , Comitato per la Pace di Bari , Anpi Zavattarello , A.S.C.E. Associazione Sarda Contro l’Emarginazione , PPPT PARTIRE CON I PIEDI PER TERRA , Circolo ACLI S. Polo , Chiesa di S. Andrea Gruppo Brasile ONLUS , Donne in Nero Reggio Emilia , CasaDelleDonne Viareggio , Associazione Reggiana per la Costituzione , CREIS Centro Ricerca Europea per l’Innovazione Sos , Ecologia e diritti , Rete Radiè Resch Associazione di solidarietà inter , Legambiente Versilia , Rete Donne in Nero – Italia , COMITATO RICONVERSIONE RWM , Punto Pace Napoli Pax Christi , Pax Christi Salerno , Il femminile è politico: potere alle donne , Rifondazione Comunista – Sinistra Europea , Anpi 7 martiri di Venezia , Sezione Anpi Erminio Ferretto di Mestre , Esodo associazione , Il richiamo del Jobél odv , Comitato Pace e Cooprezione Internazionale Comune , Arcisolidarieta’ Siracusa , Stonewall , Pax Christi Venezia Mestre , Gruppo Educhiamoci alla Pace – ODV , Centro di Pastorale Sociale e del Lavoro diocesi M , Casa degli Italiani , Sindacato Europeo dei Lavoratori , Mir Palermo , Donne per la Solidarietà , Gruppo di Democrazia Partecipata , Stella Maris Apostolato del mare , Associazione Genitori tarantini , Costruttori di Pace odv , Mani Rosse antirazziste. , Amici Silvestro Montanaro , Comitato Fermiamo la Guerra firenze , Rete Radie’Resch gruppo di Salerno , Associazione kyrios , Ennio Cabiddu, Circolo Legambiente Amerino , Comitato Ass. per la Pace Diritti Umani Rovereto , Associazione per la Pace , ASSOCIAZIONE CULTURA DELLA PACE , Francesco Lo Cascio, Centro Gandhi , Libera Taranto , Agenzia per la pace , Casa per la pace Grottaglie , Associazione Umanista Culture in Movimento onlus , PeaceLink , Comitato Intercomunale per la Pace del magentino , Adriana De Mitri, Alberto Cacopardo, Alessandra Mecozzi, alessandro capuzzo, Alessandro Marescotti, Angelo Baracca, Angelo Cifatte, Anna Ferruzzo , Annamaria Bonifazi, Annamaria Moschetti, Antonello Rustico, antonio bruno, Antonio Ghibellini, Antonio Mazzeo, Cinzia Zaninelli, Dale Zaccaria, Domenico Gallo, Domenico Palermo, don Antonio Panico, don Marco Tenderini, Elio Pagani, Emanuele De Gasperis, Enrico Peyretti, Francesco Iannuzzelli, Fulvia Gravame, Gaia Pedrolli, Gianni Alioti, Giovanni Matichecchia, Giovanni Pugliese, giovanni scotto, Giuliana Dettori, Giustino Melchionne, gregorio piccin, Jason Nardi, Laura Tussi, loredana Flore, Luisa Morgantini, Marco Dalbosco, Marco D’Auria, Marco Trotta, Mariaclaudia Salvaggio , Massimo Wertmuller , Massimo Castellana, Mauro Biani, Michele Boato, nanè giuseppina, paolo candelari, Paolo Crosignani , Paolo Moro, paxchristi_paronetto@yahoo.com , Pierangelo Monti, Raffaello Zordan, Riccardo Iacona, rossana de simone, Suor patrizia Pasini, tiziano cardosi, turi palidda, Vittorio Agnoletto
Spot con le Videotestimonianze di Vittorio Agnoletto, Luigi Ciotti, Moni Ovadia, Gino Strada.
La disuguaglianza dei vaccini ha un profondo impatto sociale ed economico sui paesi con bassi tassi di vaccinazione. L’economia mondiale perderà trilioni di dollari, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
Il COVID-19 si diffonde a macchia d’olio. Le soluzioni devono diffondersi ancora più velocemente. Nessuno è al sicuro fino a che tutti non avranno accesso a cure e vaccini sicuri ed efficaci.
“Non si chiede – ha dichiarato la dott.ssa Bottazzi – alle multinazionali di cambiare il loro modo di lavorare, ma di pensare a come aiutare il resto del mondo, favorendo la decolonizzazione per lo sviluppo dei prodotti anche nei Paesi più poveri, lasciando da parte in questo momento il business”. Ma le sue parole sono cadute nel vuoto.
Raramente un’ingiustizia è stata così evidente. Né le dichiarazioni di Papa Francesco, né l’appello di oltre cento premi Nobel ed ex capi di stato hanno convinto l’Ue, l’Uk e la Svizzera a modificare la propria posizione contraria alla proposta di moratoria temporanea dei brevetti sui vaccini e i kit diagnostici per il Covid-19 e alla contemporanea richiesta di socializzare il know-how, proposte avanzate nell’ottobre 2020 da India, Sudafrica e sostenuta da oltre cento Paesi. Non è “solo” una questione di giustizia verso popoli lontani; i nostri governanti hanno il dovere di difendere la salute dei propri cittadini, anche facendo di tutto per evitare che si sviluppino delle varianti che potrebbero riportarci a nuovi lockdown e non solo.
Abbiamo tutti diritto a una cura.
Firma questa iniziativa dei cittadini europei per essere sicuri che la Commissione europea faccia tutto quanto in suo potere per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte.
Un video che in pochi secondi riassume le nostre ragioni. Un video da far girare ovunque possibile.
Nel giorno della memoria per le vittime dei campi di concentramento nazisti, un canto-video contro ogni campo di sterminio, passato, presente e futuro, di ogni colore, giustificazione o vergognosa parte. Contro l’orrida tendenza umana e dei poteri e sette a isolare perseguitare uccidere “altri” abbiano essi un altro colore della pelle, un’altra storia, o siano dissidenti o diversi rispetto a credo politici deliranti. Orrore che si dà il permesso di sterminare annientare intere popolazioni e ceppi di umanità colpevoli solo di impersonare una versione diversa dell’esistenza o di ostacolare ipotetici progressi e sviluppi egoistici e criminali della parte maggioritaria. Ognuno può vederci e identificarci le proprie vittime nella storia passata o presente, ma vorremmo che solo venissero ricordati quelli sguardi persi e imploranti, che sembrano non comprendere l’orrore a cui sono destinati. Essi guardano anche le vittime dei campi di concentramento di oggi.
Anche oggi vi sono autentici centri-campi di detenzione e prigionia di massa, luoghi di orrore, dove si stermina e fa violenza estrema, per milioni di dissidenti, oppositori, praticanti di credo religiosi, semplici migranti, dove vien praticata ogni tipo di tortura, di lavoro forzato, di denutrizione, di continua morte causata, di espianto di organi da vivi. Sono in Cina, Corea del Nord e Libia (questi ultimi riforniti dall’Italia con respingimenti e sovvenzionamento della guardia Costiera libica). Poi un gradino sotto, ci sono centri di detenzione di massa, con violazione costante dei diritti umani, in Turchia (pagati dalla Comunità Europea) e Grecia per profughi siriani, in Myanmar, Malaysia e Bangladesh per la minoranza Rohingya perseguitata, in Israele (!) per i profughi da dittatura eritrei, in Australia per profughi e migranti, negli Usa per migranti messicani, in Italia per centri per migranti che somigliano a campi di detenzione. E chissà quanti altri in nome della ritorsione contro ogni umanità e di permesso a degradare chi non è come noi! Le fauci di Caino sono sempre grondanti di sangue.
Testo della canzone Le ombre di Auschwitz
Li vedi addormentati dentro i vagoni del bestiame
gli uomini e donne rapiti alla vita
con gli sguardi lontani
verso case abbandonate arredate con bellezza
con neonati con gli occhioni stanchi
velati di tristezza.
Li han scovati come topi in trappola
dentro rifugi ben riposti
o li hanno raccolti in strada
di terrore e rabbia avvolti.
Offesa al vento e legione della morte
coi teschi in volto e la bava al cervello
demolito mille volte
ribrezzo vestito di verde e di divise scure
mentre i treni solcano il freddo
e divorano la pianura
Vola nel vento, mio disperato proclama
dona tristezza, a ogni uomo, che uomo si proclama
Entrano nel castello terreo tra fili spinati e torri
dentro baracche come labirinti, alveari della morte
sfiniti coi capelli persi e il corpo ridotto a ombra
sembrano birilli di un gioco perverso
di sudice gabbie avvolti.
E accanto hanno altre ombre
che non torneranno mai
a quella vita semplice vita
perduta per sempre lo sai.
Le notti di fango vestite sprizzanti buia paura
e quei vuoti nelle camerate partiti nella paura,
gli sguardi agghiacciati
gli occhi ridotti a due fessure
ed eccoli avvolti di gas
avvinghiarsi perfino ai muri.
Vola nel vento mio disperato proclama
dona tristezza, a ogni uomo, che uomo si proclama
Poi fumano nel freddo attraverso bui camini
o restano nel sapone per lavare gli aguzzini
che ingoiano di patria e morte
l’oscuro tetro respiro
sono macchine oliate, ognuno al proprio posto
e sapevano e sapranno
come il sole che sorge ogni giorno
mentre le cataste dei morti
come legna tutte intorno
Son le ombre di Auschwitz
e di ogni altro campo lontano
che i russi troveranno morenti
anche se liberi invano
e gridano al mondo intero che sapeva e che saprà
non saremo morti invano se nessuno dimenticherà.
Marco Chiavistrelli parole, musica, voce, chitarra acustica
Video Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
Oscar Bauer chitarra elettrica slide
Dino Mancino pianoforte
Nicola Maronti mellotron
Simone Sandrucci timpani
“Dedicato a tutte le vittime dei campi di concentramento passati, presenti e futuri”