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LE MILLE VOCI DEL PACIFISMO E DELLA NONVIOLENZA A SOSTEGNO DELLA PROPOSTA DELLA “TREGUA PASQUALE”

DA PEPPE SINI, GIANCARLA CODRIGNANI AD ANTONELLA LITTA, DA ALESSANDRO MARESCOTTI AD ANTONIA SANI, DA MAO VALPIANA A PADRE ALEX ZANOTELLI: LE MILLE VOCI DEL PACIFISMO E DELLA NONVIOLENZA A SOSTEGNO DELLA PROPOSTA DELLA “TREGUA PASQUALE”

In tutta Italia personalita’ e movimenti impegnati per la pace, i diritti umani, la difesa della biosfera e la nonviolenza esprimono vivo sostegno alla proposta della “tregua pasquale” promossa da papa Francesco per fermare la guerra e le stragi in Ucraina.
Che questa voce sovrasti il mostruoso frastuono delle armi assassine e giunga alle orecchie e ai cuori dei governanti di tutti i paesi coinvolti nella guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
Tregua pasquale: tacciano le armi.
Tregua pasquale: cessino i massacri.
Tregua pasquale: si fermi la guerra e si aprano negoziati di pace.
Tregua pasquale: torniamo tutte e tutti a riconoscerci esseri umani, fratelli e sorelle di un’unica umana famiglia in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
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In calce alleghiamo alcuni appelli a sostegno della tregua pasquale diffusi nei giorni scorsi.

Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

Viterbo, 15 aprile 2022

Mittente: “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo e’ una struttura nonviolenta attiva dagli anni ’70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E’ la struttura nonviolenta che oltre trent’anni fa ha coordinato per l’Italia la piu’ ampia campagna di solidarieta’ con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino”. Da alcuni mesi e’ particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

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Allegato 1. L’umanita’ intera sostenga la tregua pasquale proposta da papa Francesco e persuada ad accoglierla il governo russo aggressore, il governo ucraino e gli altri governi coinvolti nella guerra
La proposta di una “tregua pasquale”, formulata domenica 10 aprile da papa Francesco, trovi il consenso e il sostegno dell’umanita’ intera.
L’umanita’ intera faccia proprio questo appello a “una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no!, una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sara’ quella che piantera’ una bandiera su un cumulo di macerie?”.
L’umanita’ intera faccia sentire la sua voce e persuada il governo russo aggressore, il governo ucraino e gli altri governi coinvolti nella guerra ad accogliere questo appello in nome del bene comune dell’umanita’. Ogni giorno in piu’ di guerra altri esseri umani vengono uccisi, ogni giorno in piu’ di guerra nuovi massacri e nuovi abomini vengono commessi, ogni giorno in piu’ di guerra avvicina il rischio della guerra nucleare che puo’ sterminare l’intera famiglia umana.
Cessino immediatamente tutte le uccisioni, le atrocita’, le devastazioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.

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Allegato 2. Tregua pasquale per fermare la guerra e salvare le vite
La tregua pasquale richiesta dal papa non e’ soltanto un grande appello religioso e morale, ma anche una concreta proposta politica e diplomatica che puo’ fermare la guerra e le stragi in Ucraina.
Ogni persona di volonta’ buona, ogni civile associazione, ogni istituzione democratica unisca la sua voce a quella del papa: si faccia un’immediata tregua pasquale.
Tutti i governi coinvolti nella guerra ascoltino la voce dell’umanita’: si faccia un’immediata tregua pasquale.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
Sosteniamo e diffondiamo ovunque la richiesta della tregua pasquale.
Chiediamo a tutti i parlamenti e i governi di pronunciarsi ed impegnarsi per la tregua pasquale.
Si cessi immediatamente di uccidere: siamo una sola famiglia umana.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.

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Allegato 3. Fermare il massacro con la tregua pasquale
L’unica vera, adeguata, concreta e praticabile proposta di pace per fermare subito la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo in Ucraina, l’ha formulata papa Francesco: la proposta di una “tregua pasquale” che facendo tacere le armi e cessare le stragi avvii un autentico negoziato che ponga fine a questo indicibile orrore.
Chiediamo a tutti gli esseri umani, a tutte le organizzazioni della societa’ civile, a tutte le istituzioni democratiche di sostenere la proposta della “tregua pasquale”.
Chiediamo a tutti i governi coinvolti nella guerra di fermare immediatamente il massacro accogliendo la proposta della “tregua pasquale”.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.

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Allegato 4. Ucraina, Russia, Italia, unite per la pace. I nonviolenti per la tregua di Pasqua
Pacifisti ucraini, russi e italiani a sostegno della “tregua di Pasqua” di Papa Francesco.
I nonviolenti di Ucraina, Russia e Italia: I nostri tre popoli sono contro la guerra perche’ la conoscono. Siamo fratelli e sorelle.
Una dichiarazione congiunta: Ucraina, Russia e Italia unite per la pace: “Nessuna giustificazione alla guerra”. Si fermino le armi, subito la “tregua di Pasqua”.
I rappresentanti dei movimenti pacifisti e nonviolenti di Ucraina, Russia e Italia, lavorano insieme e si sono uniti per una dichiarazione congiunta, che viene diffusa in ucraino, russo, italiano e inglese, nei tre paesi. L’obiezione di coscienza e la resistenza nonviolenta sono le “armi” che possono segnare una svolta. Un segnale di pace, un passo per una trattativa dal basso, una diplomazia popolare. L’unica vera, adeguata, concreta e praticabile proposta di pace per fermare subito la guerra scatenata dal criminale governo russo in Ucraina, l’ha formulata papa Francesco: una “tregua pasquale” che facendo tacere le armi e cessare le stragi avvii un autentico negoziato che ponga fine a questo indicibile orrore. I nonviolenti sostengono la tregua di Pasqua di Papa Francesco con questo documento comune, rivolto ai tre governi e che parla ai tre popoli. La guerra, di aggressione e di difesa, sta distruggendo città e annientando vite, sta rendendo incerto il futuro dell’intera area, sta indebolendo l’Europa, spaccando l’opinione pubblica, sta impoverendo i popoli e arricchendo le industrie belliche. Dal Movimento pacifista ucraino, dal Movimento degli obiettori di coscienza russi e dal Movimento Nonviolento italiano, arriva un appello di unità, l’indicazione di una strategia comune, che vuole essere un primo elemento per costruire la Conferenza di Pace che dovrà sancire la fine della guerra e mettere le basi per un processo di ricostruzione e riconciliazione.
Movimento Nonviolento
14 aprile 2022
Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009803, cell. 3482863190, siti: www.nonviolenti.orgwww.azionenonviolenta.it
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Testo della Dichiarazione congiunta in italiano
I nonviolenti di Ucraina, Russia e Italia:
I nostri tre popoli sono contro la guerra perche’ la conoscono.
Siamo fratelli e sorelle.
Una dichiarazione congiunta
La guerra e’ il più grande crimine contro l’umanita’.
Non esiste guerra giusta. Ogni guerra e’ sacrilega.
Per questo siamo obiettori di coscienza, rifiutiamo le armi e gli eserciti che sono gli strumenti che rendono possibili le guerre.
Il conflitto tra Russia e Ucraina puo’ e deve essere risolto con mezzi pacifici, salvando cosi’ molte vite. Sappiamo che l’invasione russa in corso in Ucraina viola il diritto internazionale e che l’Ucraina ha il diritto di difendersi dall’aggressione armata, ma non possiamo accettare alcuna giustificazione della guerra, perche’ siamo persuasi che l’azione nonviolenta sia la migliore forma di autodifesa. Non possiamo accettare le narrazioni russe e ucraine che ritraggono questi due popoli come nemici esistenziali che devono essere fermati con la forza militare. Le vittime di questo conflitto, civili di diverse nazionalita’, muoiono e soffrono a causa delle azioni militari di tutti i combattenti. Ecco perche’ le armi e le voci dell’odio devono essere messe a tacere per cedere il passo alla verita’ e alla riconciliazione.
Facciamo parte dell’Internazionale dei Resistenti alla Guerra (W.R.I.) e dell’Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO), e lavoriamo insieme in un unico grande movimento per la pace.
Ci rivolgiamo ai nostri governi (ucraino, russo, italiano) affinche’ attivino subito ogni strada diplomatica possibile per un tavolo delle trattative per il cessate il fuoco. I nostri popoli sono contro la guerra. I nostri popoli hanno gia’ subito l’immenso dramma della seconda guerra mondiale, hanno conosciuto i totalitarismi, e vogliono un futuro di pace per le nuove generazioni.
Siamo per il disarmo, siamo contro le spese militari; vogliamo che i nostri governanti usino i soldi del popolo per combattere la poverta’ e per il benessere di tutti, non per nuove armi.
Un inutile sforzo bellico non dovrebbe distrarci dalla risoluzione di urgenti problemi socioeconomici ed ecologici. Non possiamo permettere ai politici di gonfiare la loro popolarita’ e alle industrie militari di trarre profitto dall’infinito spargimento di sangue.
Conosciamo l’efficacia della nonviolenza come stile di vita e forza piu’ potente dell’ingiustizia, della violenza e della guerra. Stiamo lavorando sia per la resistenza nonviolenta alla guerra che per le trasformazioni sociali, sviluppando una cultura di pace che riportera’ i soldati ad essere civili e distruggera’ tutte le armi. Crediamo nella liberta’, nella democrazia, nei diritti umani e lavoriamo affinche’ i nostri paesi si rispettino a vicenda.
La coscienza individuale e’ una tutela contro la propaganda di guerra e puo’ salvaguardare dal coinvolgimento dei civili nella guerra. Faremo tutto il possibile per proteggere il diritto umano all’obiezione di coscienza al servizio militare nei nostri paesi.
Ci sentiamo come fratelli e sorelle, e siamo solidali con coloro che oggi soffrono a causa di questa guerra e di ogni altra guerra nel mondo.
Yurii Sheliazhenko, Ukrainian Pacifist Movement
Elena Popova, Russian Conscientious Objectors Movement
Mao Valpiana, Movimento Nonviolento italiano
Kiev, Sankt Peterburg, Verona, 14 aprile 2022
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Comunicato stampa del Movimento Nonviolento, 14 aprile 2022
Ucraina, Russia e Italia unite per la pace:
“Nessuna giustificazione alla guerra”
Si fermino le armi, subito la “tregua di Pasqua”
I rappresentanti dei movimenti pacifisti e nonviolenti di Ucraina, Russia e Italia, lavorano insieme e si sono uniti per una dichiarazione congiunta, che viene diffusa in ucraino, russo, italiano e inglese, nei tre paesi. L’obiezione di coscienza e la resistenza nonviolenta sono le “armi” che possono segnare una svolta. Un segnale di pace, un passo per una trattativa dal basso, una diplomazia popolare.
L’unica vera, adeguata, concreta e praticabile proposta di pace per fermare subito la guerra scatenata dal criminale governo russo in Ucraina, l’ha formulata papa Francesco: una “tregua pasquale” che facendo tacere le armi e cessare le stragi avvii un autentico negoziato che ponga fine a questo indicibile orrore. I nonviolenti sostengono la tregua di Pasqua di Papa Francesco con questo documento comune, rivolto ai tre governi e che parla ai tre popoli.
La guerra, di aggressione e di difesa, sta distruggendo citta’ e annientando vite, sta rendendo incerto il futuro dell’intera area, sta indebolendo l’Europa, spaccando l’opinione pubblica, sta impoverendo i popoli e arricchendo le industrie belliche.
Dal Movimento pacifista ucraino, dal Movimento degli obiettori di coscienza russi e dal Movimento Nonviolento italiano, arriva un appello di unita’, l’indicazione di una strategia comune, che vuole essere un primo elemento per costruire la Conferenza di Pace che dovra’ sancire la fine della guerra e mettere le basi per un processo di ricostruzione e riconciliazione.
Movimento Nonviolento 14 aprile 2022

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STOP. Il commercio con le colonie illegali

STOP. Il commercio con le colonie illegali

IL COMMERCIO CON LE COLONIE ILLEGALI
di Luisa Morgantini e Laura Tussi

AssopacePalestina invita a firmare per l’Iniziativa Cittadini Europei (ICE) per il blocco del commercio delle merci prodotte degli insediamenti illegali. Per farlo e avere ulteriori informazioni andate qui
http://www.stoptradewithsettlements.org
#StopTradeWithSettlements
L’ICE non è solo una campagna per la raccolta delle firme, una semplice petizione, ma uno strumento di partecipazione e di democrazia diretta, una sorta di legge di iniziativa popolare che chiede all’Unione europea coerenza e la formulazione di una legislazione che ponga fine all’importazione di merci provenienti dalle colonie nei territori occupati come quelli Israeliani in Palestina o quelli del Marocco nel Sahara Occidentale.
La campagna per essere valida e far sì che la Commissione Europea formuli iniziative legislative, richiede la raccolta di un milione di firme a livello europeo (58.000 per l’Italia).
Basta affari con le colonie, è tempo di regolamentare le transazioni commerciali dell’Europa con entità basate su territori illegalmente occupati secondo il diritto internazionale.
La campagna durerà un anno, ed è promossa dal coordinamento europeo per la Palestina con l’adesione di una rete di oltre cento organizzazioni non governative europee e internazionali, movimenti di base cittadini dell’Unione e Sindacati.
«La Ue considera gli insediamenti illegali un ostacolo alla pace e alla stabilità internazionali. Nonostante ciò, la Ue autorizza il commercio con tali entità. Un commercio che genera profitto dall’annessione e che contribuisce all’espansione di insediamenti illegali nel mondo», spiega la campagna.
Per l’Italia, tra i tanti promotori dell’iniziativa oltre ad AssopacePalestina ci sono La Fiom-Cgil, Arci, AssopacePalestina, Cospe, Libera, Medicina democratica, New Weapons Research Group, ECO – Ebrei contro l’occupazione, Fondazione Basso, Un ponte per…, Cultura è Libertà. Potete trovare la lista completa, italiana e internazionale,
#StopTradeWithSettlements
dove ogni cittadino e cittadina italiana può depositare la propria firma. Anche le adesioni sono sempre aperte. Firmate e fate firmare con un gesto di responsabilità e coerenza affinché il rispetto del diritto internazionale non resti sulla carta, ma venga applicato.

per info: lmorgantiniassopace@gmail.com

su Blog ODISSEA:
https://libertariam.blogspot.com/2022/04/il-commercio-con-le-colonie-illegali.html?spref=fb&fbclid=IwAR1dgXyy6h-SjsRJuXggdRJnpKJi7GclGFmd88L0yVA-6DCWVppJA-g7IDI

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Stop al commercio con gli insediamenti illegali
di Laura Tussi e Luisa Morgantini

Stop al commercio con gli insediamenti illegali
#StopTradeWithSettlements
di Luisa Morgantini e Laura Tussi

Gli insediamenti illegali sono una violazione del diritto internazionale.
L’Unione Europea e i suoi stati membri hanno l’obbligo di non riconoscere e non favorire queste violazioni e di adeguare la loro legislazione al diritto internazionale.
Contrariamente alle sue dichiarazioni, l’UE continua a favorire l’espansione degli insediamenti illegali, intrattenendo con essi rapporti commerciali.

Stop al commercio Ue con gli insediamenti illegali.
L’UE si oppone all’annessione e considera gli insediamenti illegali nei territori occupati un ostacolo alla pace e alla stabilità internazionali. Ma anche se gli insediamenti illegali costituiscono un crimine di guerra, l’UE acconsente il commercio con essi. Tale commercio consente profitti dall’annessione e contribuisce all’espansione degli insediamenti illegali in tutto il mondo.

Richiesta di Legge.
Chiediamo una legge dell’UE che metta fine al commercio con insediamenti illegali una volta per tutte. Questa legge si applicherà ovunque ai territori occupati, tra cui il Territorio della Palestina Occupata e gli insediamenti illegali di Israele lì.
La legge invierà anche un potente segnale in tutto il mondo che l’UE non ricompenserà più l’aggressione territoriale con scambi e profitti.

L’iniziativa dei cittadini europei.
Firma la petizione qui sotto per una legge storica che interrompe il commercio con gli insediamenti illegali.
Fai sentire la tua voce sulle politiche che riguardano la tua vita. L’iniziativa dei cittadini europei è uno strumento unico per contribuire a plasmare l’UE, chiedendo alla Commissione europea di proporre nuovi atti legislativi. Quando un’iniziativa raccoglie un milione di firme la Commissione decide quale azione intraprendere. Guarda le varie tappe
Se pensi di avviare un’iniziativa, consulta il Forum dell’iniziativa dei cittadini europei per una consulenza giuridica e pratica.
L’iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) può obbligare l’UE a vietare i rapporti commerciali con gli insediamenti illegali ovunque essi si trovino.
L’iniziativa dei Cittadini Europei è uno strumento democratico ufficiale che consente ai cittadini dell’UE di contribuire a plasmare l’Europa.

La petizione con la raccolta di un milione di firme.
Con la raccolta di un milione di firme, la Commissione Europea ed il Parlamento Europeo dovranno esaminare l’atto legislativo richiesto dalla petizione.
Se raccoglieremo un milione di firme la Commissione Europea dovrà prendere in esame un atto legislativo che vieterà i rapporti commerciali con gli insediamenti illegali.
Questo consentirà di inviare un forte segnale che l’UE non riconoscerà più le aggressioni territoriali con profitti derivanti dai commerci.

da Blog ODISSEA:
https://libertariam.blogspot.com/
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Dal clima al nucleare. Pamphlet ecologico

Dal clima al nucleare

di Laura Tussi (sito)

Il pamphlet ecologico postumo di Virginio Bettini in libreria

Tutta l’umanità si trova coinvolta in un momento apicale per la transizione ecologica: molte nazioni del ricco occidente sono restie a diminuire e contenere le loro emissioni di gas serra, che foreste e suolo non riescono più ad assorbire. Qualche paese europeo ha preso delle misure molto poco incisive, mentre le sovvenzioni al settore delle energie fossili e fissili come il nucleare sono di molto aumentate negli ultimi anni. Tutti noi ecopacifisti e non solo ci aspettiamo dunque un certo impegno in profonde riforme delle politiche pubbliche e dell’economia ma, si trovano sempre molte difficoltà ulteriori a implementare nuovi progetti con efficacia a livello planetario: mondiale.

I rischi del nucleare civile e Fukushima.
Dobbiamo tenere ben presente il caso dell’ac­qua contaminata della centrale giapponese di Fukushima, la quale rischia di essere riversata nell’Oceano Pacifico: Tepco (gestore della cen­trale di Fukushima) ritiene che non esista altra soluzione che non sia lo sversamento delle ac­que radioattive nell’Oceano Pacifico. In effetti il problema si pone: il migliaio di cisterne – le quali contengono milioni di litri di acqua contaminata, a seguito del loro utilizzo per raffreddare i reattori danneggiati dal sisma e dal successivo Tsunami – costruite nel sito saranno praticamente colme nel 2022. Si pensa di costruirne di nuove, ma si valuta anche la possibilità di sversamento in mare (come era stato consigliato dall’agenzia in­ternazionale dell’energia atomica nel 2014): non si potrà immagazzinare più di una certa quanti­tà di acqua, quest’ultima pari a 1,37 milioni di tonnellate. Ogni giorno ne vengono utilizzati 200 m3, misura fondamentale per evitare che i reattori fondano e si verifichi un nuovo disastro ambien­tale (Pieranni 2019).
Sono temi su cui riflette questo saggio Pamphlet ecologico di Virginio Bettini scomparso nel 2020. Ecologo, ecologista, parlamentare europeo verde arcobaleno, docente universitario a Venezia, giornalista, pacifista, ha anche partecipato nel 1979 alla fondazione di Nuova Ecologia di cui è stato il primo direttore

Libro a cura di Maurizio Acerbo, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi
Introduzione di Maurizio Acerbo
Intervento di Paolo Ferrero
Postfazione di Alfonso Navarra
Contributo di David Boldrin Weffortsu Blog ODISSEA

 

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Einstein e Russell contro la guerra

EINSTEIN E RUSSELL CONTRO LA GUERRA

Appello contro l’atomica: il rischio attuale di guerra nucleare.

B. Russell

Questo, dunque il problema che vi presentiamo, netto, terribile e inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l’umanità dovrà rinunciare alla guerra?” È un passo dell’appello e manifesto contro il pericolo atomico lanciato nel 1955 da Bertrand Russell e Albert Einstein. È uno dei più forti e importanti documenti mai scritti sul pericolo nucleare per il genere umano. Purtroppo poco raccolto dalle cancellerie, ma ha avuto una vasta risonanza non solo nel mondo del pacifismo. Sin dal 1945 i due scienziati avevano denunciato al mondo i rischi incalcolabili dell’atomica. Negli anni ’50, la guerra fredda e la costruzione della bomba all’idrogeno, molte volte più distruttiva della bomba su Hiroshima, in possesso delle due superpotenze USA e Urss, rendevano la situazione internazionale altamente drammatica per l’umanità. Russell scrive ad Einstein proponendo che i più eminenti uomini di scienza avrebbero dovuto fare qualcosa di grande effetto per far comprendere alla gente e ai governi le catastrofi che potevano essere causate e che la guerra nucleare avrebbe potuto significare l’estinzione della vita sul pianeta. Einstein disse di concordare pienamente: era necessario fare qualcosa che lasciasse il segno, sia nella coscienza della gente comune che in quella dei leaders politici.
Russell scrisse allora una prima bozza del documento e lo inviò ad illustri scienziati per invitarli a firmarlo: non fu facile, le risposte positive non furono molte perché la guerra fredda colpiva ovunque.

Il manifesto appello contro il baratro nucleare.

A. Einstein

Einstein prima di morire scrisse una lettera a Russell in cui comunicò la sua firma. Altri grandi scienziati firmarono nei giorni successivi. Russell presentò in una conferenza a Londra il manifesto contro l’atomica. L’impatto delle azioni nel mondo fu positivo, oltre le aspettative del momento. Si attivarono altri scienziati e intellettuali. Ebbero impulsi positivi anche i movimenti pacifisti; si organizzarono in vari paesi movimenti per la messa al bando della bomba atomica. Prenderà il via una notevole campagna antinucleare. Tra l’altro un gruppo di 52 Nobel per la scienza firmerà la dichiarazione di Mainau con cui si chiede a tutti i paesi di rinunciare alla forza come soluzione decisiva per le controversie. Nel 1957, Russell con Rotblat fonda il movimento di Pugwash, dal nome del villaggio canadese sede delle riunioni iniziali degli scienziati pacifisti, che si proponeva di impegnare gli scienziati dei due schieramenti della guerra fredda a discutere e proporre vie per il disarmo.

Attualmente – corre l’anno 2022 – è in atto un appello di pace per tutti i popoli e rivolto a tutti i potenti per commemorare il baratro nucleare a partire da Fukushima e in seguito la guerra in corso in Ucraina. Fermiamo con l’unione dei movimenti ecopacifisti europei russi e ucraini la guerra militare in Ucraina e fermiamo la guerra economica energetica che sta montando a livello globale. Dobbiamo chiudere in tutta Europa i reattori nucleari e gli impianti nucleari, senza tassonomia. Per finanziare il nucleare esigiamo il disarmo a partire dalle armi nucleari già proibite dal trattato ONU – TPAN. Lavoriamo insieme per il modello energetico rinnovabile: la pace con la natura sarà la strada per consolidare la pace tra gli esseri umani.
Il ricordo di Fukushima ci deve spronare a uscire dalla minaccia nucleare evidenziata dalla guerra.

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DAL CLIMA AL NUCLEARE. PAMPHLET ECOLOGICO

DAL CLIMA AL NUCLEARE. PAMPHLET ECOLOGICO

di Laura Tussi


AgoraVox Italia

Dal clima al nucleare
di Laura Tussi (sito)

 

Il pamphlet ecologico postumo di Virginio Bettini in libreria.

Tutta l’umanità si trova coinvolta in un momento apicale per la transizione ecologica: molte nazioni del ricco occidente sono restie a diminuire e contenere le loro emissioni di gas serra, che foreste e suolo non riescono più ad assorbire. Qualche paese europeo ha preso delle misure molto poco incisive, mentre le sovvenzioni al settore delle energie fossili e fissili come il nucleare sono di molto aumentate negli ultimi anni. Tutti noi ecopacifisti e non solo ci aspettiamo dunque un certo impegno in profonde riforme delle politiche pubbliche e dell’economia ma, si trovano sempre molte difficoltà ulteriori a implementare nuovi progetti con efficacia a livello planetario: mondiale.

I rischi del nucleare civile e Fukushima.
Dobbiamo tenere ben presente il caso dell’ac­qua contaminata della centrale giapponese di Fukushima, la quale rischia di essere riversata nell’Oceano Pacifico: Tepco (gestore della cen­trale di Fukushima) ritiene che non esista altra soluzione che non sia lo sversamento delle ac­que radioattive nell’Oceano Pacifico. In effetti il problema si pone: il migliaio di cisterne – le quali contengono milioni di litri di acqua contaminata, a seguito del loro utilizzo per raffreddare i reattori danneggiati dal sisma e dal successivo Tsunami – costruite nel sito saranno praticamente colme nel 2022. Si pensa di costruirne di nuove, ma si valuta anche la possibilità di sversamento in mare (come era stato consigliato dall’agenzia in­ternazionale dell’energia atomica nel 2014): non si potrà immagazzinare più di una certa quanti­tà di acqua, quest’ultima pari a 1,37 milioni di tonnellate. Ogni giorno ne vengono utilizzati 200 m3, misura fondamentale per evitare che i reattori fondano e si verifichi un nuovo disastro ambien­tale (Pieranni 2019).
Sono temi su cui riflette questo saggio Pamphlet ecologico di Virginio Bettini scomparso nel 2020. Ecologo, ecologista, parlamentare europeo verde arcobaleno, docente universitario a Venezia, giornalista, pacifista, ha anche partecipato nel 1979 alla fondazione di Nuova Ecologia di cui è stato il primo direttore.

Libro a cura di Maurizio Acerbo, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi
Introduzione di Maurizio Acerbo
Intervento di Paolo Ferrero
Postfazione di Alfonso Navarra
Contributo di David Boldrin Weffort

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Accendi la Pace

Brano musicale della cantautrice, Testimonial di Pace, Agnese Ginocchio 

Accendi la Pace 

L’ultimo brano di Pace contro la guerra in Ucraina e nel mondo dedicato alla storia della “Fiaccola della Pace”

 

di Laura Tussi

 

Guerra in Ucraina, e non solo… “Fermiamo la guerra, Accendiamo la Pace”.

E’ uscito, proprio in un momento così drammatico che il mondo sta vivendo, l’ultimo brano della cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio, dal titolo “Accendi la Pace”, dedicato alle vittime di guerra.

Nel meraviglioso e emblematico videoclip a corredo, in cui viene descritta la storia della Fiaccola della Pace, alcuni fotogrammi delle infinite tappe che hanno segnato l’incessante attivismo di una delle donne impegnate sul cammino di Pace della nostra terra.

Agnese Ginocchio, musicista, compositrice, attivista, testimonial, Presidente del Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio,  è la seminatrice della nostra terra che sparge la Pace ovunque. E’ icona delle battaglie per la giustizia sociale, esempio incrollabile di educatrice dei popoli al rispetto della natura e dell’umanità. Con in mano una chitarra che traduce in musica la sua arte di pensare, con l’impegno personale speso direttamente sul campo, tra i giovani e tra gli adulti, ha costruito negli anni , un percorso fatto di amore, di solidarietà, di amicizia, di disponibilità ad offrire, dove ogni momento ed ogni iniziativa spinge l’umanità a lottare contro i soprusi, l’arroganza e la prepotenza nella speranza di un mondo dove non ci siano odio, discriminazioni, guerre. Formata alla scuola di padre Raffaele Nogaro Vescovo, di don Tonino Bello, don Lorenzo MIlani, di padre Alex Zanotelli.  Nel linguaggio che usa Agnese per cantare, per parlare, per comunicare, “Pace” non è mai una semplice parola, ma è sentimento, coscienza, necessità, che diventa virtù. Non esiste giorno senza la sua presenza nelle strade, nelle scuole, nelle città, nei borghi, tra la gente. Non vi è giorno in cui non venga impiantato un “albero della Pace” sul lunghissimo sentiero della Pace costruito tra i comuni della nostra massacrata terra. Di Agnese mi inebria il suo modo genuinamente tenace di insistere in un mondo che tende a scoraggiarsi e a deporre le armi, in un’epoca squallidamente vuota di princìpi morali, in un contesto sociale che non tollera le “ripetizioni” e che si scoccia di parlare di ideali. Agnese ripete all’infinito che le ingiustizie sociali dominano questa maltrattata terra. Non vibra corda o non urla parola se non per richiamare l’Umanità a rendersi conto che tutto potrebbe finire da un momento all’altro se non facciamo qualcosa, se non cambiamo, se i capi del mondo non si fanno l’esame di coscienza. Agnese è contro il silenzio che oscura tutti i mali che esistono sul pianeta. Agnese ama un mondo che non vuole amarsi, il mondo che stiamo perdendo, il mondo che sta svanendo tra crimini ambientali, nelle ingiustizie sociali, consumando violenze contro gli indifesi, i poveri e gli onesti. Tutte le gesta di Agnese, in tutti i campi in cui si offre da decenni volontariamente, sono autentici capolavori di umanità, generosi atti di partecipazione, attestazioni di incrollabile impegno.

La sua ultima canzone, “Accendi la PACE” dedicata alle vittime di guerra, (musica e testo di Agnese Ginocchio, arrangiamento del Maestro Niki Saggiomo) corredata di un video, in questo momento drammatico della storia che stiamo vivendo, fondatrice e presidente della sezione provinciale del “Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato Terzo Millennio” vuole essere, in ogni passo delle sue mirabili intenzioni, la voce e l’inno dei tanti giovani protagonisti della grande mobilitazione della Fiaccola della Pace, la grande Marcia itinerante con a capo la Fiaccola, dedicata ai percorsi della memoria storica dei 100 anni della grande guerra.
Una “memoria” che ha attraversato in tanti anni tantissimi comuni, dal più grande al più piccolo, di Terra di Lavoro e anche della Campania, coinvolgendo scuole e alunni, unendoli nel grido della Pace. ”Così esordisce il giornalista Nicola Ciaramella, direttore del Corriere di S. Nicola che alla cantautrice ha dedicato articoli e pagine intere del suo percorso impegnato:”Nel video-documentario che accompagna il brano, sono state riportate alcune delle Marce con la Fiaccola della Pace svolte in questi anni. “Impossibile riportarle tutte, -scrive Agnese Ginocchio in un suo post su facebook- mai basterebbe un solo brano. Durante il lavoro di montaggio mi son accorta che mancavano ancora tante scene, così ho deciso di allungarlo a oltre 15 minuti inserendo un altro mio brano composto anni or sono, ma tuttora attuale: si tratta di “Bandiere di Pace”, eseguito proprio alcuni giorni fa dagli alunni del plesso della primaria don Milani di Brezza dell’IC di Grazzanise, una delle nostre “Scuole di Pace”, durante la manifestazione della Pace “No War” contro la guerra in Ucraina. In realtà, “Bandiere di Pace” completa “Accendi la Pace”, proprio perché dedicato alla storia delle “Marce per la Pace”. I brani sono stati arrangiati dal maestro polistrumentista Niki Saggiomo di Napoli, che ringrazio per la pazienza dimostrata (a causa delle norme anticovid ha lavorato parecchio; infatti abbiamo dovuto inserire le parti del coro e le seconde voci rafforzate “a distanza” comunicando via whatsapp”), come ringrazio il coro Gospel africano della comunità dei missionari comboniani di Castel Volturno (le scene riprese sono presso la Chiesa del Centro Fernandez dove il coro si incontra). Ringrazio, infine, la rappresentanza simbolica degli alunni di scuole aderenti alla mobilitazione della Fiaccola della Pace e Rete Pangea di Scampia dove abbiamo girato un’altra scena presso il Giardino della Nonviolenza e dei Cinque Continenti, con i giovani di “Dignità e Bellezza” e con la famiglia di Stefania Formicola, il cui figlioletto ”Mario” ha partecipato alla parte di una strofa”. Per tutte le didascalie che compongono il video collegarsi alla pagina fb della cantautrice per la Pace ( link: https://fb.watch/bSTHf9Yyuy/ )  da dove si può accedere al video che accompagna il brano: Questo invece il link del brano su youtube:

 

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La violenza non è il mio destino – Testimonianze da Pineto, Teramo

PRESENTAZIONE

La violenza non è il mio destino – Testimonianze da Pineto, Teramo

Sabato 12 marzo 2022

ore 17:00

Sabato 12 marzo alle 17 l’associazione il Nastro Rosa presenterà “la violenza non è il mio destino” nella sala teatro polifunzionale a Pineto. L’evento nasce con la finalità di trattare un fenomeno purtroppo ancora oggi più che presente: la violenza contro le donne. “Come associazione lavoriamo da anni sul territorio per contrastare questo fenomeno e sopratutto per sdoganarlo affinché la conoscenza dello stesso possa aprire nuove strade e promuovere una nuova coscienza basata prima di tutto sul supporto alle vittime, affinché nessuna donna si senta abbandonata, non solo da un punto di vista giuridico ma anche umano. Ogni giorno molte donne vivono una guerra invisibile ed è necessario affrontare questa piaga con costanza affinché non sia relegata solo a poche date convenzionali. Ringraziamo anticipatamente le testimonianze che avremo modo di ascoltare e che promuoveranno l’importanza del racconto di chi ha vissuto e vive determinate situazioni”. L’evento inizierà con i saluti istituzionali e sarà accompagnato da un intermezzo musicale e moderato dal giornalista Braccilli. A completamento delle testimonianze sarà dato spazio a una tavola rotonda. Verrà proiettato un video a tema inerente la presentazione del libro LA VIOLENZA NON è IL MIO DESTINO, a cura di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici – PeaceLink

Per maggiori informazioni:

Tiziana Di Ruscio
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Evento – Pamphlet ecologico: il pensiero ecologico di Virginio Bettini

AgoraVox Italia

Evento – Pamphlet ecologico: il pensiero ecologico di Virginio Bettini

​Siamo di fronte a un momento chiave per la transazione ecologica: molti dei paesi occidentali sono lungi dal ridurre le loro emissioni di gas serra, che foreste e suolo non riescono più ad assoribire. Alcuni Stati europei hanno preso delle misure, tutt’altro che incisive, mentre le sovvenzioni al settore delle energie fossili sono più che raddoppiate negli ultimi dieci anni. Ci si aspetterebbe allora un certo impegno in profonde riforme delle politiche pubbliche e dell’economia ma, nonostante le buone idee non manchino, si fatica ancora a implementare nuovi progetti con efficacia su scala globale.

Virginio Bettini (1942-2020) è stato pioniere dell’ecologia “italiana commoneriana”.
La sua è stata una vita di studio, ricerca e attivismo.
Dal 1971 al 2012 ha insegnato all’Università di Architettura di Venezia (IUAV), ecologia, analisi e valutazione ambientale ed ecologia del paesaggio. Autore di libri, ricerche e articoli che hanno dato un contributo essenziale all’ambientalismo critico nel nostro paese ha messo il suo sapere al servizio dei movimenti e delle comunità.
Interverranno:
Paolo Ferrero, Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea
Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea
David Boldrin Weffort, Ricercatore
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, PeaceLink
Renato Franchi, Musica

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Fermiamo la guerra invece che alimentarla!

Fermiamo la guerra invece che alimentarla!

a cura di Laura Tussi – PeaceLink, giornalista

 

pubblicato sul profilo facebook da Giorgio Cremaschi

 

Su contropiano.org un punto della situazione su quanto avviene e sta avvenendo in questi tragici momenti.

Alessio Ramaccioni: Il nuovo gruppo parlamentare Manifesta ha votato contro la risoluzione parlamentare che invia armi all’Ucraina. Vi è il tentativo di portare la vicenda sul tema della diplomazia e della pace, ma le informazioni di guerra e come anche la stampa sono censurate e unilaterali. Le censure vanno ad artisti, musicisti, direttori d’orchestra, intellettuali e così via.

Giorgio Cremaschi: a proposito di censura di guerra, non un solo telegiornale ha chiesto ragione del voto a quelli che hanno votato contro l’invio di armi in Ucraina. Noi siamo di fronte all’informazione più impensabile.

Vi sono circostanze a senso unico e se uno si pone in dubbio viene linciato e assimilato come servo di Putin.

La russofobia che dilaga porta alle logiche di guerra. In un campo così difficile far vivere la voce della ragione contro il delirio bellicista è praticamente impossibile e se ci dicono che siamo servi di Putin non ha importanza: noi siamo contro la guerra e contro tutte le guerre e contro l’escalation militare soprattutto.

Si presenta sempre più la paura della guerra e la decisione di inviare armi all’Ucraina contro la Russia è un atto di guerra per cui siamo e risultiamo essere in guerra contro la Russia. E’ una cosa gravissima è un meccanismo di escalation militare irrefrenabile. La stampa e l’opinione pubblica vogliono punire gli oligarchi, ma in realtà gli oligarchi si salvano sempre come in tutte le guerre.

Le sanzioni colpiranno l’economia della povera gente. L’industria delle armi ha fatto risalire le quotazioni in borsa. L’azienda Leonardo Finmeccanica è cresciuta.

Ieri si è violata la costituzione facendo entrare l’Italia nel conflitto.

Secondo la logica guerrafondaia e bellicista, i bombardieri Nato devono combattere contro i russi. In Europa subentra troppa poca paura della terza guerra mondiale e dell’escalation militare e bellica e si arriva sull’orlo del baratro. Vi sono molte manifestazioni per dire basta, per dire no alla partecipazione dell’Italia alla guerra. La guerra è lo strumento surrettizio sia per quando serve estendere le cosiddette democrazie come in tutte le guerre della Nato sia per la denazificazione di una nazione come l’Ucraina. Se vogliamo fermare la guerra dobbiamo discutere e discutiamo del cessate il fuoco, dell’intervento positivo dell’ONU, dell’apertura di trattative vere e con promesse e accordi di pace. È necessario fermare la guerra come strumento di soluzione di tutto ciò che avviene.

Fermare l’avanzata belligerante significa fermare l’invio degli armamenti e delle armi. Questa è una discriminante non solo in politica, ma nella morale e nell’ambito dell’etica.

L’ideologia della guerra è l’ultimo pezzo del pensiero unico neoliberista di questi ultimi trent’anni. Un pensiero che si è trasferito in un atto di estrema violenza. I guerrafondai sono i più liberali e i fascisti. I guerrafondai ci hanno spiegato che non ci sono alternative al neoliberismo che sfocia sempre nella guerra. Per fermare la guerra ci vuole la politica. Un compromesso di pace su due guerre, l’una prima dentro l’Ucraina che deve essere considerato uno stato multietnico e plurilingue. E l’altra in cui bisogna stabilire un compromesso di disarmo della Nato che deve sciogliersi e ritirarsi dall’est. Quindi tornare all’ONU e non alla Nato. Un accordo che garantisca la ritirata della Nato dai confini della Russia altrimenti si va incontro alla terza guerra mondiale.

 

Alberto Fazolo: Si riaggancia a quello che dice Giorgio Cremaschi ossia la poca paura del conflitto perché un’escalation che porti alla terza guerra mondiale è alta tra la Russia e l’Ucraina. L’avanzata bellicista in Donbass viene sciolta con il nodo del nazismo. La cronaca di questa guerra racconta che le truppe russe hanno occupato i nodi nevralgici, ma evitano le città. La Russia non entrando in città e l’Ucraina con la distribuzione delle armi ai cittadini portano in modo negativo e guerresco regolamenti di conti, attività criminali e si afferma l’inferno in queste città con una elevata lacerazione sociale.

Vi è una destabilizzazione dell’Europa per l’aumento di arsenali nucleari e militari che sono sempre più un grave pericolo. Questa volta la destabilizzazione è con la Nato. Tutti hanno le armi nucleari. Vanno fermate queste due guerre. Bisogna far capire che vanno individuate le criticità di questi conflitti: la guerra in Donbass con la denazificazione del paese e il secondo conflitto la guerra tra Russia e Nato con la ripresa del dialogo internazionale.

 

Eleonora Forenza:

È necessario impegnarsi a fermare la macchina mostruosa dell’informazione militarista. Ieri in parlamento vi è stato un discorso del segretario Letta che giustifica l’invio di armi con l’articolo 11 della Costituzione italiana che, invece, al contrario, ripudia la guerra. Questo è il ritorno al suprematismo eurocentrico e si ascoltano i telecronisti che la guerra è nel cuore dell’Europa. Si dice che noi siamo occidentali e dobbiamo ricordare alla Russia che ha perso la guerra fredda. Il rischio dell’escalation militare non è quello di cui hanno bisogno l’Ucraina e l’Europa. La guerra è iniziata nel 2014 con più di 14.000 morti in Donbass. Se provi a portare avanti le ragioni della pace e la hybris guerrafondaia, se provi a dire che rafforzare la presenza Nato a est non è la soluzione per la pace, vieni tacciato come filo Putin e rossobruno.

Noi in realtà non siamo con Putin che ha una prospettiva di pensiero e ideologica neozarista, una cultura machista e all’opposto della libertà. E allo stesso tempo, non possiamo assumere una prospettiva suprematista e atlantista. Il parlamento europeo diventa un attore silente rispetto ai tanti progrom verificati come a Odessa e dal 2014 inizia una politica che porta l’Unione Europea impegnata a inviare denaro e stipulare accordi con la politica di liberalizzazione. Attualmente subentra l’importanza di raccontare la verità. Eschilo diceva che la verità è la prima a morire in guerra. Abbiamo il dovere di non autocensurarci per le responsabilità gravi dell’Europa e della Nato.

 

Valerio Evangelisti:

La storia Ucraina è lunghissima. Ma è più interessante vedere cosa accade nella seconda guerra mondiale quando i nazisti sono accolti dagli ucraini come liberatori e Bandera era uno stretto complice di Hitler. I gruppi neonazisti sono corpi armati che esibiscono simboli nazisti. Quando si parla di democrazia dove sono gli esponenti dei partiti comunisti in Ucraina: sono tutti in prigione. Putin è un personaggio negativo. Molto negativo, ma ha conquistato il cuore della sua popolazione rispetto agli altri leader passati e ha dimostrato energia. Ma è un vero bugiardo.

Putin è un esponente dello zarismo riscoperto è un insieme di ambiguità, di bugie e di reazioni isteriche di fronte alle obiezioni.

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No profit on pandemic

No profit on pandemic

di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici

 

Spot con le Videotestimonianze di Vittorio Agnoletto, Luigi Ciotti, Moni Ovadia, Gino Strada.

La disuguaglianza dei vaccini ha un profondo impatto sociale ed economico sui paesi con bassi tassi di vaccinazione. L’economia mondiale perderà trilioni di dollari, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.

Il COVID-19 si diffonde a macchia d’olio. Le soluzioni devono diffondersi ancora più velocemente. Nessuno è al sicuro fino a che tutti non avranno accesso a cure e vaccini sicuri ed efficaci.

“Non si chiede – ha dichiarato la dott.ssa Bottazzi – alle multinazionali di cambiare il loro modo di lavorare, ma di pensare a come aiutare il resto del mondo, favorendo la decolonizzazione per lo sviluppo dei prodotti anche nei Paesi più poveri, lasciando da parte in questo momento il business”. Ma le sue parole sono cadute nel vuoto.

Raramente un’ingiustizia è stata così evidente. Né le dichiarazioni di Papa Francesco, né l’appello di oltre cento premi Nobel ed ex capi di stato hanno convinto l’Ue, l’Uk e la Svizzera a modificare la propria posizione contraria alla proposta di moratoria temporanea dei brevetti sui vaccini e i kit diagnostici per il Covid-19 e alla contemporanea richiesta di socializzare il know-how, proposte avanzate nell’ottobre 2020 da India, Sudafrica e sostenuta da oltre cento Paesi. Non è “solo” una questione di giustizia verso popoli lontani; i nostri governanti hanno il dovere di difendere la salute dei propri cittadini, anche facendo di tutto per evitare che si sviluppino delle varianti che potrebbero riportarci a nuovi lockdown e non solo.

Abbiamo tutti diritto a una cura.

Firma questa iniziativa dei cittadini europei per essere sicuri che la Commissione europea faccia tutto quanto in suo potere per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte.

Un video che in pochi secondi riassume le nostre ragioni. Un video da far girare ovunque possibile.

 

Link al video:

https://www.facebook.com/right2cure.it/videos/674159166920250