Pubblicato il Lascia un commento

Per Un’Altra Città: Riace. Musica per l’umanità

Recensione di Maurizio Marchi

Per Un’Altra Città: Riace. Musica per l’umanità

sul Sito: Per un’Altra Città – La città invisibile. Laboratorio politico Firenze. Voci oltre il pensiero unico
31 marzo 2020

Maurizio Marchi

Recensione di Maurizio Marchi

Recensione di Maurizio Marchi al Libro “Riace. Musica per l’Umanità” 

Sono onorato di scrivere questa recensione, io umile eco-pacifista di provincia. Non una provincia qualsiasi, ma quella di Livorno, che concentra quasi tutte le contraddizioni denunciate dagli autorevoli autori del libro, dalla base USA di Camp Darby, al porto militarizzato di Livorno, alle grandi fabbriche inquinanti e climalteranti di Livorno, Rosignano e Piombino.

Il libro Riace è agile e profondo allo stesso tempo: ruota intorno alla straordinaria esperienza di accoglienza e integrazione dei migranti a Riace, un paesino della Calabria orientale, già celebre per i famosi “Bronzi”, che testimoniano di antichi rapporti interculturali. Paesino spopolato dall’emigrazione verso nord dei calabresi, e fatto rivivere dai migranti, prevalentemente profughi di guerra, accolti dal sindaco Domenico “Mimmo” Lucano: un’esperienza straordinaria descritta nell’intervista a Mimmo, e proposta dagli altri autori del libro a ricevere il premio Nobel per la pace.

Scrive padre Alex Zanotelli nel suo pezzo “Per un’utopia possibile”:
“Ho gioito quando ICAN 1ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, per il suo impegno contro le armi nucleari. Come credente nel Dio della vita, non posso che essere contrario a questi strumenti di morte che minacciano oggi l’umanità. Lo sono anche come missionario che ha toccato con mano la sofferenza degli impoveriti. Infatti le armi nucleari proteggono un sistema profondamente ingiusto, proteggono il 10% della popolazione mondiale che consuma da sola il 90% dei beni prodotti.
Penso sia significativo legare il Premio Nobel dato a ICAN per la campagna contro le armi nucleari e la campagna per dare il Premio Nobel a Domenico Lucano, sindaco di Riace, il paese dell’accoglienza.
L’umanità ha oggi davanti a sé due gravi minacce,
Mentre l’abolizione delle armi nucleari e una nuova politica di accoglienza, come è stata fatta a Riace, permetterebbero all’umanità di rifiorire.
Per me è chiaro che il primo passo è quello dell’abolizione delle armi nucleari, perché servono a proteggere privilegi.
Le armi atomiche servono a proteggere un sistema mondiale ingiusto che forza 3 miliardi di persone a vivere con due dollari al giorno e 821 milioni a patire la fame. Per cui gli impoveriti sono costretti a migrare.
Le migrazioni oggi non sono un’emergenza, sono strutturali a questo sistema.
Per questo mi auguro che la campagna per il Premio Nobel per la Pace a Lucano abbia successo e che Riace diventi un esempio per tutti, dimostrando che le migrazioni non sono un problema, ma una risorsa per far rivivere questa vecchia Europa.”

Notiamo il termine “Impoveriti” che usa Alex: non poveri, ma impoveriti dalla rapina pluri-secolare da parte dei paesi predatori, essenzialmente l’Europa.

Vittorio Agnoletto, con la consueta lucidità documenta, dopo aver citato Virgilio e Ulisse: “Il diritto di emigrare, afferma il giurista Luigi Ferrajoli, dovrebbe diventare un nuovo principio costituente nell’architettura istituzionale a livello mondiale.
Il diritto di emigrare, il diritto alla libertà di movimento oltre qualunque confine, è antico come la storia dell’umanità; non a caso è stato riaffermato con forza il 10 dicembre del 1948, nella Dichiarazione universale dei diritti umani, che nell’articolo 13 recita: “1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. 2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese”. Per poi proseguire con l’articolo 14: “1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni…”.
Nel 1966 la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici ribadisce tale diritto nell’art. 12 comma 2: “Ogni individuo è libero di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio”.
Principi ripresi dalla Costituzione italiana all’art. 35, dove afferma che la Repubblica: “Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero”.
Il riferimento al lavoro non è certo casuale; la ricerca di un’occupazione in grado di garantire il proprio mantenimento e quello di tutta la famiglia è la ragione prima che da sempre spinge ad abbandonare la propria terra, innescando fenomeni collettivi destinati a produrre profondi cambiamenti sociali.”

Fabrizio Cracolici e Laura Tussi scrivono: “ Dov’è finita la voglia di contribuire alla realizzazione di un mondo giusto, equo e solidale? Oggi i nostri fratelli fuggono da guerre e da luoghi martoriati dalla nostra sete di potere, dico nostra perché è il ricco e opulento Nord del mondo che sempre più sta sfruttando un Sud del mondo che è in una situazione insostenibile (a dire il vero, anche per la complicità di élites locali succubi e vendute).
Si sta giocando con la vita di esseri umani che l’Occidente tratta come invasori, quando i veri invasori siamo noi, con i nostri eserciti, i nostri capitali, le nostre merci.
Il “cattivismo” di chi dileggia i presunti “buonisti” dilaga continuamente come metodo di distrazione di massa: chi detiene il potere così si garantisce nuovo e rinnovato controllo sulle popolazioni, scagliando contro gli ultimi del mondo i penultimi.”

Qui è evidente la “guerra tra poveri” voluta ed alimentata dai “sovranisti” delle due sponde atlantiche.
Cracolici e Tussi vanno al cuore dei problemi: “Le tre bombe di cui tratta anche il comboniano padre Alex Zanotelli:
– l’attività militare che trova la sua massima espressione nella guerra nucleare;
– la bomba climatica che comporta quotidiani disastri e dissesti climatici per le emissioni eccessive di gas serra;

– la bomba dell’ingiustizia sociale e della disuguaglianza globale dove l’1% dei ricchi detiene risorse pari a quelle controllate dal restante 99% dell’umanità”
E propongono, richiamando Hessel, delle soluzioni:
“Stéphane Hessel, nell’appello scritto con i resistenti francesi nel 1944 e pubblicato nel saggio Indignatevi!, suggerisce delle soluzioni alla crisi economica e di valori che attualmente sta stritolando e destrutturando il pianeta. La soluzione prevede la nazionalizzazione delle banche e delle industrie strategiche con un’economia al servizio delle persone, tramite investimenti pubblici per creare lavoro e per livellare la disuguaglianza globale e sociale per evitare la miseria dei ceti più deboli che ingenera risposte razziste e capri espiatori.”

Oggi la “resistenza” si fa con nuovi strumenti:
“ La rete ICAN e le COP ONU per il clima costituiscono un impegno globale tramite cui costruire una nuova internazionale dei diritti, delle persone, dei popoli, dell’umanità. Infatti la dipendenza dai combustibili fossili e dal nucleare è alla base di un modello sociale predatorio di accumulazione insostenibile che è causa principale di guerre e conflitti nel mondo. Per questo motivo il nostro attivismo, l’impegno di noi “alter-glocalisti” è volto a salvare il clima e la pace, per costruire una conversione ecologica fondata su un nuovo e alternativo modello energetico, decarbonizzato, denuclearizzato, rinnovabile al 100%, ossia pulito, democratico e socialmente giusto.”

Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink con sede a Taranto, aggiunge nuove riflessioni e richiami storici fondamentali, ma scende anche in particolari “concreti” su che cosa significhi l’immigrazione sull’economia italiana e europea.
“Anche Mimmo Lucano ha deciso di violare le leggi ingiuste per un principio superiore. È accusato di favoreggiamento e di aver celebrato matrimoni per favorire l’immigrazione clandestina. Anche Valentino 2 era di fatto accusato di favoreggiamento.
A qualcuno non piacerà l’accostamento, ma siamo disobbedienti. Sia san Valentino sia Mimmo Lucano hanno compiuto un gravissimo reato: il “reato di umanità”. Di questo reato noi ci dichiariamo corresponsabili con san Valentino e con Mimmo Lucano. ……
Leggiamo i dati della Banca d’Italia riportati sul report Il contributo della demografia alla crescita economica.
Secondo la Banca d’Italia, senza migranti l’Italia sarebbe in gravissima crisi demografica ed economica, lo dicono i dati, i numeri del report che si trovano in questo mio brano, che a qualcuno risulterà un po’ indigesto.
Gli sviluppi demografici sarebbero stati estremamente penalizzanti per l’Italia se non fosse intervenuto negli ultimi 25 anni un significativo flusso migratorio in entrata. Scrive Enrico Cicchetti: “Particolarmente importante è risultato il contributo dei migranti alla crescita del PIL nel decennio 2001-2011: la crescita cumulata del PIL è stata positiva per il 2,3% mentre sarebbe risultata negativa e pari a -4,4% senza l’immigrazione. Il PIL pro capite senza la componente straniera avrebbe subito nel decennio 2001-2011 un calo del 3%”.
La demografia è centrale nel ragionamento della Banca d’Italia: si calcola che entro il 2041 nemmeno i flussi migratori previsti saranno in grado di invertire la tendenza demografica negativa in corso, per cui avremo molti anziani e pochi giovani, con uno sbilanciamento che sarà letale per l’economia se non arriveranno in nostro soccorso proprio loro: gli immigrati.
Se queste sono le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori della Banca d’Italia, viene da pensare che Mimmo Lucano a Riace abbia fatto esattamente quello che un sensato economista dovrebbe sostenere: l’accoglienza. Per contrastare non solo la disumanità, ma anche il declino economico.”

Anche Moni Ovadia richiama la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: “Tutti gli uomini nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”. “Questo enunciato – scrive – dovrebbe essere per ogni cittadino democratico il mantra di una fede laica e secolare che abbia al centro l’umanità in quanto tale prima di ogni successiva connotazione. Mimmo Lucano pratica questo mantra come un irrinunciabile strumento di relazione e di amministrazione di una comunità, per questo è riuscito a creare un’integrazione giusta eticamente e funzionalmente. È riuscito a creare un capolavoro di giustizia, mostrando che un altro mondo è possibile hic et nunc (qui ed ora, ndr).
Qual è stata la forza – prosegue Ovadia – che ha permesso a Mimmo Lucano di dare vita a un progetto così importante e vincente? A mio parere una cultura profonda e una consapevolezza che nasce dall’essersi formati al grande pensiero dell’umanesimo marxista e illuminista che ha forgiato le lotte per l’emancipazione e la liberazione degli ultimi, degli oppressi.
Gli uomini come Lucano sono il raggio di luce che fende le nebbie della sottocultura del disprezzo e dell’odio il cui esito ultimo è quello di condurre l’Italia nel marasma del discredito e dell’infamia.”
Parole pesanti quanto misurate ed appropriate che usa Ovadia. Sottolineo che è l’unico che richiama il “grande pensiero dell’umanesimo marxista e illuminista”, nel libro, in un’epoca in cui il pensiero marxista è messo di fatto all’indice.

L’intervista a Mimmo Lucano, il sindaco sospeso di Riace, è un piccolo capolavoro, che vale da solo la lettura del libro:
“Mi sono trovato per una casualità ad accogliere una nave sulle coste di Riace, con dei profughi: da quello sbarco mi sono avvicinato a questi esseri umani. Tanti elementi hanno fatto breccia nella mia sensibilità, per esempio la questione curda e le rivendicazioni politiche, che durano da più di un secolo, di questo popolo senza uno Stato, a cui viene impedito persino di parlare il proprio idioma. …
I nostri luoghi sono stati crocevia di scambi, di incontri, di contaminazioni tra culture, tra popoli, tra etnie e questo ci permette di incontrare con soddisfazione e orgoglio e senza pregiudizi le altre persone. …
Avevo capito che meno le realtà sono contaminate dalla società dei consumi, che tende a far prevalere gli aspetti della materialità, della competizione e dell’egoismo, più sopravvive questo spontaneismo dell’animo. E questo è stato un elemento fondamentale. Nessuno ha mai detto “sono arrivati, ci rubano il lavoro”. L’apertura ci ripagava e nasceva il turismo solidale e nascevano queste attività di artigianato nelle cantine abbandonate dove lavoravano insieme persone del luogo e rifugiati.
…….. se è stato possibile in quel luogo dove si vivono queste condizioni e dimensioni di fortissima precarietà con le emigrazioni, con il latifondismo agrario, con l’emarginazione e la rassegnazione sociale, con le mafie, allora è possibile ovunque. Se è possibile nei luoghi dove si emigra, è possibile ovunque. Allora non ci sono alibi. Perché Riace non è una teoria, è una storia vera. Fatta di persone, uomini, donne, bambini. Di persone che hanno cercato di creare una comunità globale e che hanno dimostrato che la convivenza tra esseri umani che provengono da luoghi diversi e con diverse etnie e religioni è possibile. E che insieme è meglio. È possibile quasi connettere le varie identità e il riscatto dello stato sociale e dello stato umano. Riace ha dimostrato questo. Quindi anche per il futuro bisogna ripartire da quest’idea. È una speranza per l’umanità.
Le conclusioni sono di Alfonso Navarra, sotto il titolo “Il nuovo umanesimo è la nonviolenza efficace”.
“La nonviolenza di cui parlava il partigiano Hessel, e da me condivisa, non era e non è l’ideologia passiva e moraleggiante del “sopportate le ingiustizie e sforzatevi di perdonare i prepotenti”, ma l’intelligenza strategica fondata sulla forza dell’unione popolare.
Il fascismo dei nostri giorni è attrattivo non perché leva il braccio nel saluto romano e nemmeno perché offre ai suoi adepti l’adrenalina di un nuovo squadrismo; bensì perché propone assistenza sociale agli uomini dimenticati, promettendo alle vittime della globalizzazione neoliberista l’illusione dell’appartenenza a comunità omogenee, “identitarie”, frammentate, l’una contro l’altra, armate nella concorrenza reciproca.” Qui Navarra rilancia il rigetto della guerra tra poveri. E propone:
“Dobbiamo costruire una nuova Internazionale dei movimenti alternativi che sospinga le enormi opportunità di liberazione e trasformazione delle campagne ecopacifiste, a partire da quella per la proibizione giuridica delle armi nucleari, primo passo per la loro eliminazione effettiva.
La nonviolenza efficace: questa via in cui i mezzi sono omogenei ai fini è quanto mi permetto ancora di suggerire a chi, alla ricerca di un nuovo umanesimo, ha fame di verità e sete di giustizia.”
Scritto a Livorno, la città dei Quattro mori incatenati dai Medici, banchieri e schiavisti, nel primo giorno di una primavera dimezzata dal Coronavirus 21 marzo 2020

1) ICAN International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, che raccoglie 541 organizzazioni in 103 paesi, e ha ottenuto il premio Nobel per la pace nel 2017.
2) Valentino, cristiano martirizzato nel 270 d.c.

*Maurizio Marchi – Medicina Democratica Livorno

Riace. Musica per l’umanità, con intervista a Mimmo Lucano, a cura di

Laura TussiFabrizio Cracolici Mimesis Edizioni, Milano 2019, pp.116, euro 10

 

Articoli correlati

  • Una porta aperta: punto di incontro e di accoglienza laico

    SOCIALE
    Intervista di Laura Tussi a Danilo Minisini

    Una porta aperta: punto di incontro e di accoglienza laico

    Un’associazione dove accogliere in modo amichevole e promuovere relazioni personali e di gruppo positive in un contesto di volontariato laico
    27 marzo 2020 – Laura Tussi
  • Per un futuro senza eserciti

    CULTURA
    Recensione

    Per un futuro senza eserciti

    Contro la guerra infinita e la militarizzazione sociale
    24 marzo 2020 – Laura Tussi
  • La Memoria dell'Umanità

    PACE
    Iniziativa del Giorno della Memoria 2020 a Nova Milanese

    La Memoria dell’Umanità

    I Partigiani Deportati e le Pietre d’inciampo. Perchè ricordare Mario Vanzati, partigiano novese, nato il 27 agosto 1911 e morto in un campo di Concentramento
    4 marzo 2020 – Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
  • Tempi di Fraternità - Riace. Musica per l'Umanità

    CULTURA
    Tempi di Fraternità presenta la Recensione

    Tempi di Fraternità – Riace. Musica per l’Umanità

    La vicenda Riace, è quella di un Sindaco che per avere creato progetti concreti di interazione e di lavoro con i migranti e per aver salvato persone, vite umane, è stato messo in croce dalla giustizia come un delinquente
    5 gennaio 2020 – Danilo Minisini, Tempi di Fraternità
Pubblicato il Lascia un commento

Agnese Ginocchio, Testimonial internazionale per la Pace e la Nonviolenza

Intervista Agnese Ginocchio

Agnese Ginocchio, Testimonial internazionale per la Pace e la Nonviolenza

Agnese Ginocchio-Cantautrice e Testimonial internazionale per la PACE e la Nonviolenza *Artista Internazionale per la Pace che si muove dal basso per la promozione di una cultura di educazione alla Pace, legalità, nonviolenza, diritti umani, sociali e ambientali

4 marzo 2020

Ester Giuseppina Coppola

Agnese Ginocchio, Testimonial Internazionale per la Pace e la Nonviolenza

Sito web: www.agneseginocchio.it

  1. Quando ha iniziato a scrivere e partecipare a manifestazioni volte alla pace e cosa ti ha spinto in particolare?

Ho iniziato a comporre canzoni sul tema della Pace all’indomani dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 Settembre 2000. Un evento che mi scosse profondamente e che mi fece rendere conto che non potevo più stare a guardare che il mondo ci cascasse addosso senza tentare di portare un contributo finalizzato al risveglio delle coscienze. N quell’anno composi il brano “Gente del 2000” che mi fece vincere un Premio nazionale a Roma nell’ambito di un concorso per cantautori e successivamente il brano: “C’è un bisogno di cambiare” dove faccio riferimenti proprio a quello che accadde l’11 settembre e riferimenti ad attentati avvenuti nel mondo. La mia scelta definitiva per la Pace senza se e senza ma, invece, avvenne all’ indomarni della partecipazione alla grande mobilitazione mondiale contro la guerra in Iraq. Partecipai alla manifestazione nazionale che si svolse a Roma il 15 Febbraio dell’anno 2003, che vide scendere in piazza ben 3 milioni di persone.

2) C’è un’esperienza di una manifestazione che ricorda con particolare piacere?

Nelle manifestazioni a cui ho partecipato sono tante le esperienze avute che a distanza di anni ricordo con nostalgia, quelle che mi hanno dato la possibilità di conoscere da vicino tanti personaggi che hanno fatto della loro vita una scelta per la Pace e la Nonviolenza. Il loro esempio e la loro testimonianza fu determinante per le mie scelte. Tra questi personaggi cito: Gino Strada ( fu proprio uno dei primi che incontrai a Roma alla manifestazione contro la guerra), padre Alex Zanotelli, i missionari comboniani, don Andrea Gallo a Genova. Nella nostra provincia invece il padre vescovo Raffaele Nogaro, dal cui incontro è nata la mia scelta e l’impegno con il Movimento per la Pace. Ed infine tantissimi “volti amici” che porto tutti nel mio cuore, con i quali condivido tutt’ora questo percorso.

3) Nelle scuole secondo lei si dovrebbero studiare di più i testi delle canzoni?

Credo che la scuola essendo organo deputato alla formazione, dovrebbe prestare maggior attenzione ai testi di artisti impegnati che non si limiti al semplice palcoscenico sanremese, ormai divenuto un fenomeno da bar, ma essendo “Magistra vitae” punti nel ricercare l’essenza e dare la possibilità ai giovani discenti di far conoscere tutti quei volti di artisti spesso sconosciuti ai grossi riflettori, che per amore della verità, scelgono tematiche scomode e testi impegnativi finalizzati alla riflessione e alla presa di coscienza. Ciò al fine di una saggia e fruttuosa lezione di didattica della musica alternativa.

4) Il panorama musicale odierno è volto alla pace?

Ahimè, il panorama musicale attuale lascia davvero molto a desiderare. Come già anticipato nella mia precedente, oggi è difficile raccontare la verità quando si è in mano a produttori il cui scopo è solo quello di vendere e di ricavarne profitto. In mano a questi gruppi che intorno alla tua immagine cercano di costruire un personaggio finto, si perde persino la libertà di pensiero e alla fine se vuoi andare avanti devi cedere alle loro regole. A mio avviso, la musica deve radicalmente cambiare per riprendere il suo vero significato. Ringrazio invece i docenti di quelle scuole sparse in Italia dove è stata data la possibilità agli alunni di studiare i testi dei miei brani usati come tesine di esame e materiali di studio per progetti sul tema della Pace, legalità, nonviolenza, ambiente e diritti umani. In ultimo proprio su questo tema vorrei proporre la lettura del libro Riace Musica per l’umanità ( ed.ni Mimesis) edito dai giornalisti e scrittori nonviolenti “ Laura Tussi e Fabrizio Cracolici” nel quale vi è contenuto anche un mio contributo insieme a quello di altri artisti e personaggi impegnati.

5) Qual è l’augurio che auspica alla comunità odierna?

L’augurio che mi sento di affidare alla Comunità odierna è quello di cercare sempre di affermare nelle proprie scelte e stili di vita il valore supremo della convivenza civile pacifica e nonviolenta, di pensare e agire con la parola PACE; di vivere in armonia come fratelli rispettando il prossimo come se stessi e di applicare la norma: “non fare ad altri ciò che non vuoi venga fatto a te”. Impegnarsi per la Pace non è difficile, è questione di scelte. Diventa difficile quando si pensa e si agisce esclusivamente per propri fini personali. Chi invece applicala regola: un occhio al vicino e uno al lontano, è già sulla buona strada. In sintesi: “Pensare e agire non al singolare ma al plurale (non io ma noi), ha afferrato il significato della propria esistenza e già sta lavorando per l’affermazione di un mondo di Pace che tale potrà essere solo se fondato sulla Giustizia e la difesa dei diritti umani per tutti.

6) Sogni nel cassetto.

I miei sogni nel cassetto sono quelli di riuscire un giorno a vedere vivere nel benessere sociale ogni singolo essere umano sulla terra, di non assistere più a scene di violenza, di violazioni di diritti, di non assistere più a scene di bambini che piangono o che desiderano la morte solo perché vivono nell’inferno della fame, della povertà, della malattia, della violenza e della guerra. Il mio sogno, ricordando il grande Martin Luther King che recitava nei suoi sermoni: “Se non impareremo ad amarci e a rispettarci come fratelli moriremo tutti come stolti”( da qui l’ispirazione al mio brano “Gli Uomini veri” ), è quello di vedere gli uomini e le donne di questo pianeta versare non più in una condizione di sofferenza, di umiliazione e di schiavitù, ma di sorridere, di rispettarsi e di abbracciarsi come fratelli e figli dell’unico Dio, il cui nome è Pace!

Shalom Sallam, Peace, Mir, Amani, Aleika, Frieden, Paz, Pax

Intervista pubblicata anche su www.ildialogo.org

Note: Articolo pubblicato da Laura Tussi
Pubblicato il Lascia un commento

Libro – David Maria Turoldo, il Resistente

Anteprima del libro “David Maria Turoldo, il Resistente”: a gennaio in tutte le librerie

Libro – David Maria Turoldo, il Resistente

Un trattato di Guerino Dalola sulla vita di Turoldo frate eclettico, Resistente nella lotta partigiana antifascista. Prefazione della giornalista Laura Tussi – PeaceLink e campagna “Siamo tutti Premi Nobel per la pace con Ican” e di Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI Nova Milanese.

David Maria Turoldo, il Resistente

“David Maria Turoldo, il Resistente”: un trattato di ampio respiro dell’autore Guerino Dalola sulla vita di questo frate eclettico che fu poeta, filosofo, sacerdote, autore, traduttore, fondatore di riviste e giornali, e Resistente nella lotta partigiana antifascista, come si può leggere nella prefazione della giornalista Laura Tussi – PeaceLink e campagna “Siamo tutti Premi Nobel per la pace con Ican “ e di Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI sezione Emilio Bacio Capuzzo Nova Milanese (Monza e Brianza). Diversi e tutti conoscenti di padre David Maria Turoldo i collaboratori di questo trattato nato nell’ambito di ANPI Franciacorta Brescia. Il libro nasce dall’incontro assiduo tra questi grandi estimatori e conoscitori di padre David Maria Turoldo: Donatella Rocco, Antonio Santini, Mino Facchetti, Pierino Massetti, Gian Franco Campodonico. Il saggio è stato realizzato con il patrocinio di vari enti e associazioni tra cui la Città di Chiari, il Comune di Coccaglio, il Comune di Cologne , i Servi di Maria – Provincia di Lombardia e Veneto e l’associazione Gervasio Pagani. Una versione di notevole successo negli ambienti ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) che vede una sua continuità letteraria e una realizzazione di impegno militante con Mimesis Edizioni.

Il libro è una nuova edizione Mimesis completamente rieditata e nata dalla prima versione autoprodotta da ANPI Franciacorta-Brescia

Il Libro “David Maria Turoldo, il Resistente” è disponibile da gennaio in tutte le librerie

Note: https://www.peacelink.it/cultura/a/46776.html

https://www.peacelink.it/cultura/a/46677.html

Articoli correlati

  • ARENGARIO - David Maria Turoldo, il Resistente

    CULTURA
    La Rivista ARENGARIO, giornale di Monza, Direttore Franco Isman, presenta:

    ARENGARIO – David Maria Turoldo, il Resistente

    Sulla Rivista di Monza Arengario, Direttore Franco Isman, Recensione al Libro autoprodotto “David Maria Turoldo, il Resistente” di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, che vedrà una sua continuità letteraria e una ulteriore realizzazione di impegno militante con Mimesis Edizioni
    28 agosto 2019 – Laura Tussi
  • Cosa e' l'antifascismo

    SOCIALE
    Tutte le vittime vanno salvate

    Cosa e’ l’antifascismo

    L’antifascismo e’ la nonviolenza, non altro che la nonviolenza. L’antifascismo e’ l’affermazione che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’ e che ogni persona bisognosa di aiuto tu devi soccorrerla, accoglierla, assisterla.
    18 agosto 2019 – Peppe Sini
  • "Con tutta l'angoscia del mio cuore di sposa" - Recensione

    CULTURA
    Epistolario tra Maria Marchesi e Odoardo Focherini

    “Con tutta l’angoscia del mio cuore di sposa” – Recensione

    Lettere inedite a Odoardo Focherini, con annotazioni del nipote Odoardo Semellini. Introduzione di Brunetto Salvarani. Recensione di Laura Tussi. Edizioni Dehoniane Bologna. Collana Lampi
    18 luglio 2019 – Laura Tussi
  • David Maria Turoldo, il Resistente

    CULTURA
    Recensione

    David Maria Turoldo, il Resistente

    a cura di Guerino Dalola e ANPI Franciacorta
    13 luglio 2019 – Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
Pubblicato il Lascia un commento

Giorno della Memoria, le letture consigliate per adulti e ragazzi sulla Shoah e le leggi razziali

Bibliografia sul Giorno della Memoria con il Libro Educazione e Pace di Laura Tussi

Giorno della Memoria, le letture consigliate per adulti e ragazzi sulla Shoah e le leggi razziali

La Biblioteca comunale di Riccione propone una piccola bibliografia ragionata di letture sul dramma e la vergogna di una tragica pagina di storia

24 gennaio 2020

Rimini Today

Bibliografia sul Giorno della Memoria con lIbri di Laura Tussi e Liliana Segre

In occasione del Giorno della Memoria 2020, la ricorrenza internazionale istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per commemorare l’immane tragedia dell’Olocausto (2005), la Biblioteca comunale di Riccione propone una piccola bibliografia ragionata di letture per adulti e ragazzi sul dramma della Shoah e sulla vergogna delle Leggi razziali. Tutti i titoli proposti sono disponibili al prestito e alla pubblica lettura.
Il Giorno della Memoria si celebra ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, scoperchiandone l’abisso di orrore e di follia.

I titoli proposti

Roberto Scevola Norimberga: il male sotto accusa, Corriere della Sera, 2019
Laura Tussi Educazione e pace: dalla Shoah al dialogo interculturale, Mimesis, 2011
Helga Weiss Il diario di Helga: la testimonianza di una ragazza nei campi di Terezín e Auschwitz, Einaudi, 2014
Benjamin Wilkomirski Frantumi: un’infanzia, 1939-1948, Mondadori, 1996
Thomas Geve Qui non ci sono bambini: un’infanzia ad Auschwitz, Einaudi, 2011
Louise Jacobson Dal liceo ad Auschwitz: lettere, L’Unità, 1996
Elena Loewenthal La lenta nevicata dei giorni, Einaudi, 2013
Martin Amis La zona d’interesse, Einaudi, 2015
Laurel Holliday Ragazzi in guerra: diari segreti di adolescenti europei nel secondo conflitto mondiale, Il Saggiatore, 1996
Mary Berg Il ghetto di Varsavia: diario, 1939-1944, Einaudi, 1991
Hannah Arendt La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, 2001
Diane Ackerman Gli ebrei dello zoo di Varsavia, Sperling & Kupfer, 2009
Marco Nozza Hotel Meina: la prima strage di ebrei in Italia, Mondadori, 1993
Giancarlo Elia Valori Un albero per una vita: la persecuzione degli ebrei italiani e l’eroismo di chi li aiutò, Rizzoli, 2001
Fabio Amodeo, Mario José Cereghino La lista di Eichmann: Ungheria 1944: il piano nazista per vendere un milione di ebrei agli alleati, Feltrinelli, 2013
Romain H. Rainero  Le navi bianche: profughi e rimpatriati dall’estero e dalle colonie dopo la seconda guerra mondiale: una storia italiana dimenticata (1939-1991), Mergozzo, 2015
Nathalie Zajde I figli dei sopravvissuti, Moretti & Vitali, 2002
Daniel Jonah Goldhagen I volonterosi carnefici di Hitler: i tedeschi comuni e l’Olocausto, Mondadori, 1998
Marcello Pezzetti, Il libro della shoah italiana: i racconti di chi è sopravvissuto; Einaudi, 2009.

Letture per ragazzi:

Liliana Segre Scolpitelo nel vostro cuore: dal binario 21 ad Auschwitz e ritorno: un viaggio nella memoria Piemme, 2018
Lia Tagliacozzo La Shoah e il giorno della memoria EL, 2017
Andra e Tatiana Bucci Noi, bambine ad Auschwitz: la nostra storia di sopravvissute alla shoah Mondadori, 2018
Marta Palazzesi In Svizzera la cioccolata è più buona : una storia di amicizia nell’Italia della Shoah, EL, 2015
Frediano Sessi Auschwitz Sonderkommando: tre anni nelle camere a Einaudi Ragazzi, 2018
Frediano Sessi Ultima fermata: Auschwitz : storia di un ragazzo ebreo durante il fascismo Einaudi Ragazzi, 2016
Uri Orlev Milano Corri ragazzo, corri: romanzo, Salani 2011
Fred Uhlman Niente resurrezioni, per favore TEA, 1990
Giulio Levi 1940-1945, Gioele, fuga per tornare Fatatrac, 2007
Robert Sharenow La stella nel pugno Piemme 2012
Hetty E. Verolme Milano Hetty: una storia vera Il Castoro, 2012
Aranka Siegal Capro espiatorio EL, 1993.