I nuovi euromissili ipersonici della NATO. Le basi come Comiso non devono diventare l’Hiroshima di domani!
di Laura Tussi
“Abbiamo pubblicato nei giorni scorsi un articolo e un appello firmato da Laura Tussi con altri intellettuali e attivisti, tra i quali i membri del Capitolo italiano REDH cui aderisce anche il nostro giornale Faro di Roma, contro il rischio incombente della guerra nucleare, sempre più prossima in quanto la Nato ha deciso di schierare e installare nuovamente gli euromissili, tanto contrastati in passato, anche con le manifestazioni di Comiso. Oggi la situazione è ancora più grave in quanto gli euromissili che la Nato vuole installare in Germania entro il 2026 sono oltre che nucleari, anche ipersonici, ovvero caratterizzati da: velocità ipersonica (ossia superiore a 5 volte quella del suono, circa 340 m/s [Mach 1]), traiettoria per la maggior parte endo-atmosferica e non balistica, alta manovrabilità e teoricamente non intercettabili. Insomma armi capaci di estinguere ogni forma di vita”. (Salvatore Izzo)
Nel 1979 il governo italiano approva l’adesione al programma missilistico della Nato
In migliaia manifestano davanti alla base di Sigonella: è la risposta dell’arrivo dei primi pezzi di Cruise.
Nel 1984 Spadolini, ministro della difesa, comunica alla camera la piena operatività del primo gruppo di Cruise a Comiso
Nell’immediato, il governo Spadolini comunica la scelta del vecchio aeroporto militare Magliocco di Comiso in provincia di Ragusa quale base per l’installazione di una batteria di 112 missili Cruise a testata atomica.
Comiso non deve diventare l’Hiroshima di domani !
Enorme l’impatto nel paese, si teme un conflitto nucleare tra le due superpotenze USA e Urss con il coinvolgimento del nostro paese.
In breve Comiso diventa anche e soprattutto una delle capitali mondiali di un nuovo pacifismo, un innovativo movimento pacifista che oggi purtroppo è assente
Un movimento di massa senza precedenti. Grande l’impegno delle donne. A Comiso le donne del gruppo La Ragnatela attuano un combattivo campo di opposizione alla base sull’esempio delle donne inglesi.
Comiso diventa un bersaglio principale
Ecologisti e nonviolenti acquistano terreni nei pressi della base chiamandola “Verde vigna” e coltivano con metodi biologici. I cattolici per alcuni anni promuovono una via crucis contro i missili davanti alla base.
Indagini della commissione parlamentare antimafia sui rapporti tra missili e mafia, un impegno che costò la vita al parlamentare del PCI Pio La Torre e al suo autista Rosario Di Salvo assassinati a Palermo nell’aprile del 1982
E costò la vita anche al giovane seminatore di pace e legalità, con la sua radio, radio Aut, Peppino Impastato. Si sviluppò con vigore la denuncia e l’opposizione contro la militarizzazione di tutta l’isola.
Molteplici le sigle e i movimenti e gli organismi di base più rappresentativi contro la guerra e l’olocausto nucleare, tragici eventi realmente rappresentati dai missili Cruise a testata atomica
Gli organismi più rappresentativi dell’opposizione alla base a Comiso furono il Cudip, il comitato unitario per il disarmo e l’indipendenza dei popoli e Imac, incontro internazionale contro i Cruise con forte componente antimilitarista e nonviolenta e che attuarono numerose iniziative davanti ai cancelli della base e qui le proteste ebbero duro contrasto da parte delle forze di polizia: svariate le cariche violente, tanti arresti, le denunce, i feriti, l’espulsione di militanti pacifisti stranieri.
La base di Comiso vedrà dismessi i missili Cruise. Ma quanti altri presidi militari della Nato potranno diventare le Hiroshima e Nagasaki di un futuro molto prossimo?
La base di Comiso e i suoi missili Cruise saranno dismessi poi nell’87 col trattato di Washington tra USA e Urss.
Le principali iniziative tenute a Comiso in Sicilia sono state in quegli anni la manifestazione a Comiso con 30mila braccianti, contadini, giovani, intellettuali in corteo con lo striscione: Comiso non vuole diventare l’Hiroshima di domani !
Nel 1981 in 100mila provenienti dalle regioni meridionali manifestano a Palermo con lo slogan: dalla Sicilia alla Scandinavia no alla Nato e al patto di Varsavia. Nel 1982 a Comiso, nuova grande manifestazione popolare. Da tutta Italia in 100mila sfilano in un corteo interminabile davanti all’aeroporto Magliocco.
Nei giorni successivi alcuni pacifisti cominceranno lo sciopero della fame e si apre a Vittoria il campo internazionale della pace che attiverà molte iniziative: marce, digiuni, blocchi
Inizia da Palermo una lunga marcia di preghiera contro i missili con il buddista Morishita che arriva a Comiso dopo 50 giorni. Giunge a Comiso la marcia Milano-Comiso promossa da un gruppo di intellettuali. In seguito la marcia Catania-Comiso.
A Comiso molte donne protestano e denunciano e manifestano per contrastare i missili Cruise della Nato. Donne di Pace che ancora oggi lasciano un segno dei tempi nella memoria collettiva
A Comiso si tiene l’incontro internazionale delle donne su Donne e disarmo e in seguito varie donne vengono denunciate per la protesta davanti ai cancelli dell’aeroporto: diverse sono arrestate.
Spianato con le ruspe il campo internazionale per la pace
Alcune donne straniere vengono espulse. Poi ancora una via crucis davanti alla base di Comiso promossa dalle Acli, Fuci e comunità cristiane di base.
La partenza della marcia da Comiso a Ginevra nonostante le cariche e le violenze della polizia contro la pluralità dei manifestanti
In migliaia bloccano i cancelli dell’aeroporto e impediscono i lavori alla base: una mostra fotografica illustra la tragedia di Hiroshima. Parte la marcia Comiso-Ginevra organizzata dalle Acli e vi sono cariche della polizia contro i pacifisti che bloccano i cancelli. Ancora cariche nel settembre dell’83.
I movimenti nonviolenti e pacifisti perdono della loro creatività e proattività perché prendono il sopravvento i poteri forti e le lobby e le multinazionali delle armi che si spacciano da istituzioni progressiste
Molto meno ingenti i movimenti e le manifestazioni pacifiste e nonviolente a Ghedi, a Aviano e a Buchel in Germania contro le famigerate bombe nucleari Usa B61-12 stoccate in queste basi Nato dislocate nei territori europei.
Al contrario un movimento di ampiezza senza precedenti quello contro gli euromissili nei primi anni ‘80
Milioni di donne e uomini nelle piazze per cercare di contrastare i pericoli di guerra tra le due superpotenze USA e Urss e la loro corsa al riarmo simboleggiata dai nuovi missili Ss20, Cruise e Pershing. Oltre che in Europa, il movimento fu molto attivo negli Stati Uniti e presente anche nei paesi dell’Est, quelli del patto di Varsavia.
Un movimento che non riuscì a impedire l’installazione dei missili, ma che ha lasciato segni profondi.
Questo movimento pacifista a partire da Comiso fu formazione per tanti giovani, partecipazione democratica, invenzione di nuove forme di espressione e di lotta
Fucina di nuove idee e crescita della cultura pacifista e crogiolo di nuove sensibilità politiche e ideali e dell’ecopacifismo. Anni di intensa mobilitazione con ondate di manifestazioni di massa nelle città come non si era mai visto prima.
La mobilitazione è ampia e diffusa in tutto il Paese
Anche nei centri più piccoli è un fervore di iniziative, nascono moltissimi comitati per la pace. Molto attive le riviste del tempo Guerra e pace, Segno, Bozze, Testimonianze.
Particolare attenzione si dedica al tema dell’educazione alla Pace da parte di riviste, scuole, docenti. Nel 1983 sarà il momento di massima mobilitazione europea contro gli euromissili, ma l’imponenza delle manifestazioni e la diffusione del movimento non cambiano le decisioni dei governi che confermano la decisione di installare i missili
cresce la tensione in Libano, l’invasione USA di Grenada, l’arrivo dei primi missili rendono ancora più incandescente il clima internazionale. Ma la mobilitazione pacifista ha lasciato il segno, nelle coscienze dei partecipanti e dei cittadini, nel senso di appartenenza europeo e sicuramente anche nelle nuove prospettive che da lì a poco si apriranno alle speranze di pace e disarmo.
Negli anni ’80 il Trattato INF firmato da Reagan e Gorbaciov apre a orizzonti infiniti di speranza per una distensione pacifica e pacifista a livello internazionale. Quindi per lo smantellamento degli euromissili
Alla metà degli anni ’80 il clima si fa più disteso a livello internazionale e le trattative tra le due superpotenze portano agli accordi del 1987 per l’eliminazione dei missili a media gittata.
La mobilitazione pacifista della popolazione dal basso ebbe un ruolo innegabile per lo smantellamento dei Cruise. Ma oggi dove è tutta quella mobilitazione di persone per la pace?
Il contributo di tanta parte di popolazione del mondo in piazza per reclamare la pace ha avuto un ruolo innegabile, anche se subito l’installazione dei missili fu una cocente sconfitta del movimento. All’Est, il movimento pacifista ha svolto un ruolo nella preparazione del crollo dei regimi del cosiddetto socialismo reale.
Dopo il Trattato INF degli anni ’80 il clima si acutizza fino alle attuali disposizioni Nato del vertice di Washington, dopo i summit di Madrid e Vilnius, non solo sugli euromissili, ma verso una rincorsa estrema al riarmo e alla militarizzazione
In una congiuntura storica e politica e sociale come quella attuale si assiste praticamente inermi e inerti ad un’escalation delle tensioni militari a livello internazionale e mondiale.
Un estremo appello del mondo del pacifismo per gridare e affermare il nostro dissenso contro il riarmo e l’annientamento di tutte le forme di vita sulla Terra
Per questo come pacifisti abbiamo pensato di diffondere e prima ancora di strutturare una raccolta di firme del mondo del disarmo e della nonviolenza provenienti anche dall’attivismo di base e dal basso per contrastare gli euromissili Nato
Gli euromissili ai tempi di Comiso a testata nucleare, mentre gli euromissili che la Nato vuole installare in Germania entro il 2026 sono oltre che nucleari, anche ipersonici
Ai tempi di Comiso gli euromissili erano a testata convenzionale e atomica, invece attualmente sono anche ipersonici e nucleari come scrive Domenico Gallo.
Da Bloch a Hessel a Morin: il richiamo dei grandi moniti per la pace nel mondo da parte di importanti intellettuali e padri costituenti dell’Onu e della giurisprudenza del diritto internazionale
Una raccolta di firme contro questi ordigni militari di distruzione di massa costituisce un richiamo al principio di responsabilità e al ‘principio speranza’ per un appello al ragionamento perché da ‘homo sapiens stiamo diventando homo demens’, come sostiene Alex Zanotelli.
Un appello come grido di allarme dell’intera umanità contro il grave pericolo della deterrenza nucleare nel contesto di una nuova e altamente distruttiva guerra fredda
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Riferimenti: PeaceLink
Approfondimenti: FARO DI ROMA