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Resistenza e Nonviolenza creativa: libro contro la guerra. A San Vittore Olona – Milano

Resistenza e Nonviolenza creativa: libro contro la guerra

Evento promosso da A.N.P.I. San Vittore Olona e Associazione Culturale La Zuppiera, con il patrocinio del Comune di San Vittore Olona

Presentano:

RESISTENZA E NONVIOLENZA CREATIVA: libro contro la guerra

MIMESIS EDIZIONI

Un libro a più voci, sulle orme dei partigiani, per una nuova resistenza contro le minacce militare-nucleare, ecologico-climatica e della diseguaglianza sociale, con la forza della nonviolenza e gli strumenti della creatività.

In Italia abbiamo una settantina di bombe atomiche a Ghedi vicino a Brescia e ad Aviano in provincia di Udine e verranno adesso rimpiazzate dalle nuove e più terribili e sofisticate e mortifere bombe nucleari: le B 61-12.

E dobbiamo reagire non con la violenza, ma con la “nonviolenza creativa” cioè una nonviolenza che trova gli strumenti per dire no.

Per dire basta.

Significa disobbedienza civile, manifestazioni, e trovare tutte le strade che abbiamo per forzare tutti i poteri forti oggi a smetterla con questo pericolo nucleare. Ecco il lavoro che tocca a noi fare.

 

Ne parliamo con l’autrice Laura Tussi

e con Fabrizio Cracolici.-.

Venerdì 11 Novembre

Ore 21

Villa Adele

Via F.lli Bandiera 12,

San Vittore Olona.-.

 

Con intervento musicale di

Alessandro Tinti.-.

 

Parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto alla

Fondazione Vittorio Arrigoni – Vik Utopia, Restiamo Umani

Link evento:

https://fb.me/e/3Dsrsqfm6

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Memoria e Futuro: tra Resistenza e Nonviolenza creativa

Memoria e Futuro: tra Resistenza e Nonviolenza creativa

Memoria e Futuro: tra Resistenza e Nonviolenza creativa

https://www.peacelink.it/calendario…

Presentazione dei libri di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici.

 

Con
Vittorio Agnoletto,
Egidia Beretta Arrigoni,

Adelmo Cervi,
Giorgio Cremaschi. 

Per annunciare che parte del ricavato della vendita dei libri in presenza sarà devoluto alla Fondazione Vittorio Arrigoni – Vik Utopia, Restiamo Umani.

Per noi questo è un gesto molto importante e significativo soprattutto nella tragica congiuntura in cui imperversa l’umanità intera.

 

Lunedì 10 ottobre 2022 ore 21.00

Diretta Facebook – Spazio Foppette, Milano

https://fb.me/e/3D3lJZd2L

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Prime note per una storia del movimento degli anni ’80 contro gli euromissili

Prime note per una storia del movimento degli anni ’80 contro gli euromissili

Prime note per una storia del movimento degli anni ’80 contro gli euromissili

Il movimento contro gli euromissili negli anni ‘80:

“Dalla Sicilia alla Scandinavia NO alla Nato e al patto di Varsavia”.

Di Laura Tussi

I movimenti nonviolenti e pacifisti perdono della loro creatività e proattività perché prendono il sopravvento i poteri forti e le lobby e le multinazionali delle armi che si spacciano da istituzioni progressiste.

 

Molto meno ingenti i movimenti e le manifestazioni pacifiste e nonviolente a Ghedi, a Aviano e a Buchel in Germania contro le famigerate bombe nucleari Usa B61-12 che verranno stoccate in queste basi Nato dislocate nei territori europei.

Al contrario un movimento di ampiezza senza precedenti quello contro gli euromissili nei primi anni ‘80.

Milioni di donne e uomini nelle piazze per cercare di contrastare i pericoli di guerra tra le due superpotenze USA e Urss e la loro corsa al riarmo simboleggiata dai nuovi missili Ss20, Cruise e Pershing. Oltre che in Europa, il movimento fu molto attivo negli Stati Uniti e presente anche nei paesi dell’Est, quelli del patto di Varsavia.

Un movimento che non riuscì a impedire l’installazione dei missili, ma che ha lasciato segni profondi.

Questo movimento fu formazione per tanti giovani, partecipazione democratica, invenzione di nuove forme di espressione e di lotta. Fucina di nuove idee e crescita della cultura pacifista e crogiolo di nuove sensibilità politiche e ideali e dell’ecopacifismo. Anni di intensa mobilitazione con ondate di manifestazioni di massa nelle città come non si era mai visto prima. La mobilitazione è ampia e diffusa in tutto il Paese. Anche nei centri più piccoli è un fervore di iniziative, nascono moltissimi comitati per la pace. Molto attive le riviste del tempo Guerra e pace, Segno, Bozze, Testimonianze.

Particolare attenzione si dedica al tema dell’educazione alla Pace da parte di riviste, scuole, docenti. Nel 1983 sarà il momento di massima mobilitazione europea contro gli euromissili, ma l’imponenza delle manifestazioni e la diffusione del movimento non cambiano le decisioni dei governi che confermano la decisione di installare i missili.

cresce la tensione in Libano, l’invasione USA di Grenada, l’arrivo dei primi missili rendono ancora più incandescente il clima internazionale. Ma la mobilitazione pacifista ha lasciato il segno, nelle coscienze dei partecipanti e dei cittadini, nel senso di appartenenza europeo e sicuramente anche nelle nuove prospettive che da lì a poco si apriranno alle speranze di pace e disarmo. Alla metà degli anni ’80 il clima si fa più disteso a livello internazionale e le trattative tra le due superpotenze portano agli accordi del 1987 per l’eliminazione dei missili a media gittata. Il contributo di tanta parte di popolazione del mondo in piazza per reclamare la pace ha avuto un ruolo innegabile, anche se subito l’installazione dei missili fu una cocente sconfitta del movimento. All’Est, il movimento pacifista ha svolto un ruolo nella preparazione del crollo dei regimi del cosiddetto socialismo reale.

Comiso non deve diventare l’Hiroshima di domani

Nel 1979 il governo italiano approva l’adesione al programma missilistico della Nato. Nel 1981 il governo Spadolini comunica la scelta del vecchio aeroporto militare Magliocco di Comiso in provincia di Ragusa quale base per l’installazione di una batteria di 112 missili Cruise a testata atomica. Enorme l’impatto nel paese, si teme un conflitto nucleare tra le due superpotenze USA e Urss con il coinvolgimento del nostro paese.

Comiso diventa un bersaglio principale.

In breve Comiso diventa anche e soprattutto una delle capitali mondiali di un nuovo pacifismo.

Un movimento di massa senza precedenti. Grande d’impegno delle donne. A Comiso le donne del gruppo La Ragnatela attuano un combattivo campo di opposizione alla base sull’esempio delle donne inglesi. Ecologisti e nonviolenti acquistano terreni nei pressi della base chiamandola “Verde vigna” e coltivano con metodi biologici. I cattolici per alcuni anni promuovono una via crucis contro i missili davanti alla base.

Sono indagati rapporti tra missili e mafia, un impegno che costò la vita al parlamentare del PCI Pio La Torre e al suo autista Rosario Di Salvo assassinati a Palermo nell’aprile del 1982. E al giovane seminatore di pace e legalità, con la sua radio, Peppino Impastato. Si sviluppò con vigore la denuncia e l’opposizione contro la militarizzazione di tutta l’isola. Gli organismi più rappresentativi dell’opposizione alla base furono il Cudip, il comitato unitario per il disarmo e l’indipendenza dei popoli e Imac, incontro internazionale contro i Cruise con forte componente antimilitarista e nonviolenta e che attuarono numerose iniziative davanti ai cancelli della base e qui le proteste ebbero duro contrasto da parte delle forze di polizia: svariate le cariche violente, tanti arresti, le denunce, i feriti, l’espulsione di militanti pacifisti stranieri. La base di Comiso e i suoi missili Cruise saranno dismessi poi nell’87 col trattato di Washington tra USA e Urss. Le principali iniziative tenute a Comiso in Sicilia sono state in quegli anni la manifestazione a Comiso con 30mila braccianti, contadini, giovani, intellettuali in corteo con lo striscione: Comiso non vuole diventare l’Hiroshima di domani. Nel 1981 in 100mila provenienti dalle regioni meridionali manifestano a Palermo con lo slogan: dalla Sicilia alla Scandinavia no alla Nato e al patto di Varsavia. Nel 1982 a Comiso, nuova grande manifestazione popolare. Da tutta Italia in 100mila sfilano in un corteo interminabile davanti all’aeroporto Magliocco.

Nei giorni successivi alcuni pacifisti cominceranno lo sciopero della fame e si apre a Vittoria il campo internazionale della pace che attiverà molte iniziative: marce, digiuni, blocchi.

Inizia da Palermo una lunga marcia di preghiera contro i missili con il buddista Morishita che arriva a Comiso dopo 50 giorni.

Giunge a Comiso la marcia Milano-Comiso promossa da un gruppo di intellettuali. In seguito la marcia Catania-Comiso.

A Comiso l’incontro internazionale delle donne su Donne e disarmo e in seguito varie donne denunciate per la protesta davanti ai cancelli dell’aeroporto: diverse sono arrestate.

Spianato con le ruspe il campo internazionale per la pace. Alcune donne straniere vengono espulse. Poi ancora una via crucis davanti alla base di Comiso promossa dalle Acli, Fuci e comunità cristiane di base.

In migliaia bloccano i cancelli dell’aeroporto e impediscono i lavori alla base: una mostra fotografica illustra la tragedia di Hiroshima. Parte la marcia Comiso-Ginevra organizzata dalle Acli e vi sono cariche della polizia contro i pacifisti che bloccano i cancelli. Ancora cariche nel settembre dell’83.

In migliaia manifestano davanti alla base di Sigonella: è la risposta dell’arrivo dei primi pezzi di Cruise. Nel 1984 Spadolini, ministro della difesa, comunica alla camera la piena operatività del primo gruppo di Cruise a Comiso.

 

Bibliografia:

L’incubo atomico:

  • Petrangeli Giulio, I partigiani della pace in Italia 1948-1953, in Italia contemporanea, 1999
  • Sereni Emilio, Per la libertà e la pace, contro la preparazione della guerra atomica. Discorso al Teatro Nuovo di Milano 1955, a cura del Comitato Milanese dei Partigiani della pace
  • Sorrenti Deborah, L’Italia nella guerra fredda. La storia dei missili Jupiter 1957-1963, Edizioni Associate, Roma 2003

Partigiani della pace:

  • Bobbio Norberto, la mia ‘coscienza atomica’ cominciò con Russell e Anders, in Giano, 1990
  • Parri Ferruccio, I missili e la pace, in Il Ponte, 1957
  • Movimento italiano della pace, Conferenza nazionale per la pace, 1958

 

Donne conto la guerra:

  • Luxemburg Rosa, Lettere contro la guerra, Berlino 1914-1918, Prospettiva, Civitavecchia 2004
  • Menapace Lidia, Chi ha paura delle donne in nero?, In L’Unità, 7 novembre 1990
  • Menapace Lidia, Ingrao Chiara (a cura di), Né in difesa, né in divisa. Pacifismo, sicurezza, ambiente, nonviolenza, forze armate. Una discussione fra donne, Felina, Roma
  • Morgantini Luisa, Donne soldato? No grazie, in Giano n. 28/1998

 

Approfondimenti su guerra e pace:

  • Bravo Anna, Donne contadine e Prima Guerra Mondiale, in Ricerche storiche, n.2, 1980
  • Lussu Emilio, Un anno sull’Altipiano, Einaudi, Torino 2000
  • Del Boca Angelo, La guerra d’Etiopia. L’ultima impresa del colonialismo, Longanesi, Milano 2010
  • Tranfaglia Nicola, Il fascismo e le guerre mondiali (1914-1945) Utet, Torino 2012

 

Riflessioni sulla contemporaneità:

  • Pugliese F., Abbasso la guerra. Persone e movimenti per la pace dall’800 a oggi, Grafiche futura, Mattarello – Trento
  • Pugliese F., I giorni dell’arcobaleno. Diario- cronologia del movimento per la pace, prefazione di Alex Zanotelli, Futura, Trento
  • Pugliese F., Per Eirene. Percorsi bibliografici su pace e guerra, diritti umani, economia sociale, Forum Trentino per la pace e i diritti umani, Trento
  • Pugliese F., Carovane per Sarajevo. Promemoria sulle guerre contro i civili, la dissoluzione della ex Jugoslavia, i pacifisti, l’ONU (1990-1999), Prefazione di Lidia Menapace, Introduzione di Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Laura Tussi
  • Manifesti raccontano…Le molte vie per chiudere con la guerra,a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese, Recensione di Laura Tussi, Prefazione di Peter Van Den Dungen, coordinatore generale della Rete Internazionale dei Musei per la Pace e Joyce Apsel, Università di New York
  • Strada G., Ma l’abolizione della guerra non è un’utopia di sinistra, in La Repubblica, 2006

 

Contributi femminili:

  • Franca Pieroni Bortolotti, La donna, la pace, l’Europa, Franco Angeli, Milano
  • Maria Montessori, La paix et l’éducation, Genève, Bureau International d’éducation, 1932
  • Anna Maria Mozzoni, La liberazione della donna, a cura di F. Pieroni Bortolotti, Mazzotta, Milano
  • Mirella Scriboni, in Guerre e pace, Marzo 2011

 

Approfondimenti sul pacifismo:

  • Pallotti V., Cinquant’anni di pace in Europa: eventi e immagini, a cura del centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale, Bologna
  • Pallotti V., Perché? Guerra, corsa agli armamenti. Catalogo della mostra del manifesto contro… per una cultura di pace e nonviolenza, Bologna
  • Pallotti V., Camminare per la pace. Marce e cammini per la pace e la nonviolenza, Comune di Casalecchio di Reno – Casa per la pace “la filanda”, Bologna 2009

 

Approfondimenti:

  • Elorza, Documenti e discorsi del militare ingenuo, San Sebastian
  • Erasmo da Rotterdam, Contro la guerra, a cura di F.Gaeta, L’Aquila
  • Trattato sulla tolleranza, a cura di Palmiro Togliatti, Editori Riuniti Roma

 

Bibliografia ragionata:

  • Autori Vari, Bandiere di pace, Chimienti, Taranto
  • Aron, Pace e guerra tra le nazioni, tr.it. Comunità, Milano
  • Balducci E., Vinceremo noi pacifisti. Fosse anche tra mille anni, in L’Unità, 6 Marzo 1991
  • Bartels, L’Europa dei movimenti per la pace, in Giano n. 4/1990
  • Battistelli, Sociologia e guerra. Il problema della guerra nelle origini del pensiero sociologico, Archivio Disarmo, Roma
  • Bello Don Tonino, Alfabeto della vita, Paoline, Milano 2009
  • Bobbio, Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna
  • Collotti, G. Di Febo, (a cura di), Contro la guerra. La cultura della pace in Europa (1789-1939), Dossier Storia, Giunti, Firenze
  • Rochat G., L’Antimilitarismo oggi in Italia, Claudiana, Torino
  • Taylor, English History 1914-45. Oxford University Press

 

Analisi storiche:

  • Rochat G., L’antimilitarismo oggi in Italia, Claudiana, Torino
  • Rochat G., La tradizione antimilitarista del movimento operaio italiano, in La critica sociologica, 1976
  • Rochat G., Breve storia dell’esercito italiano dal 1861 al 1943, Einaudi, Torino

 

Analisi:

  • Branson, M. Haienemann, L’Inghilterra degli anni Trenta, Laterza Bari
  • Ceadel, Pacifismi in Britain, Oxford University Press

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Demoghela, il reggimento che non voleva combattere

Demoghela, il reggimento che non voleva combattere

​Venerdì 16 settembre ore 18.30, a Venezia in Campo Saffa (di fronte al civico 387/I) verrà messo in scena – a cura del “Collettivo DisarmArte”.- lo spettacolo teatrale “Demoghela, il reggimento che non voleva combattere”

Si tratta di una storia realmente accaduta e ripresa dal lavoro di ricerca di Mario Bonifacio, istriano, partigiano, persona estremamente interessante che dagli anni 60 ha vissuto nella nostra città.

Lui, quando ormai era ultranovantenne, ha ripreso la vicenda di guerra del reggimento del padre, composto prevalentemente da istriani e giuliano-dalmati poco inclini a combattere, specie per l’impero austro-ungarico in una zona di confine con l’impero russo: la Galizia.
Così questo reggimento ha avviato delle forme di non-combattimento e di opposizione alla guerra legate alla natura estremamente pacifica di quelle popolazioni, ai loro ideali e al loro vivere in zone di confine non facilmente condizionabili dai nazionalismi di quei tempi.
Una storia poco conosciuta e non riconosciuta ufficialmente, una storia da raccontare.
Allo spettacolo seguirà la proiezione di una videointervista inedita all’obiettore Giuseppe Bruzzone a cura di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici.
La serata è promossa da Ass.ne Il Villaggio, Ass.ne SOS Diritti, Ass.me Buongiorno Bosnia, Emergency Venezia, Festival dei matti, Mediterranea Venezia, APS Lungo la rotta balcanica nell’ambito della programmazione de “Le città in festa” del Comune di Venezia.

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Docenti Senza Frontiere: quaderni etici, neutri e solidali

Docenti Senza Frontiere: quaderni etici, neutri e solidali

Docenti Senza Frontiere è l´ideatrice di percorsi di formazione sui temi dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

di Laura Tussi

Dal video di Quaderni Solidali (Foto di Docenti Senza Frontiere)

 L´attività è raccolta con interesse da diversi licei artistici e istituti d´arte in quanto offre ad essi una nuova opportunità di utilizzo delle competenze artistiche acquisite, unita all´attivazione di forti capacità critiche di rielaborazione del tema. I disegni realizzati diventano veicolo di sensibilizzazione e di partecipazione attiva per altri alunni trasformandosi in strumenti didattici quali diario, quaderno, raccoglitore ad anelli creati dall´associazione e promossi alle famiglie nella nota Campagna Quaderni Solidali.

La campagna di sensibilizzazione dei quaderni di Docenti senza frontiere, etici, neutri e solidali intende promuovere un cambiamento all’interno delle scuole attraverso il coinvolgimento delle famiglie come parte attiva del patto educativo con l’Istituto di appartenenza.

Aderire alla campagna quaderni solidali significa non solo sostenere il diritto allo studio e i progetti di solidarietà, ma anche dare alle scuole la possibilità di ricevere da parte di Docenti Senza Frontiere percorsi e iniziative con l’obiettivo ultimo di avvicinare i giovani a quel necessario confronto costruttivo con persone, popoli e altre culture che costituiscono la realtà in cui viviamo.

Gli obiettivi della campagna sono sostenere il diritto allo studio, rafforzare il patto educativo tra alunni, docenti e famiglie, sviluppare una concreta occasione di collaborazione in rete e fornire reciproco supporto organizzativo in merito alle iniziative attivate in accompagnamento alla campagna quaderni solidali.

Un obiettivo necessario consiste nel sostenere le stesse scuole aderenti, con progetti educativi, solidali, interculturali in linea con lo statuto di Docenti Senza Frontiere.

La campagna di quaderni solidali lanciata da Docenti Senza Frontiere nel 2011 è un servizio funzionale, che prevede l’assegnazione a ogni singolo alunno del fabbisogno complessivo per un intero anno scolastico di quaderni e del diario.

Gli alunni ricevono direttamente a scuola i quaderni con la tipologia di rigatura richiesta dagli insegnanti. I genitori acquistano a prezzi vantaggiosi. I quaderni risultano pratici per la suddivisione in base alle discipline, avendo copertine di diverso colore e sono utilizzabili con foderine trasparenti e non necessitano di etichette per il nome. La copertina del quaderno del diario etico, che individua la campagna annuale, viene scelta tra i bozzetti realizzati dagli alunni degli istituti superiori della provincia che ha indetto l’iniziativa.

A un percorso proposto da Docenti Senza Frontiere in collaborazione con associazione Mazingira sul tema della sostenibilità ambientale hanno partecipato una quarantina di alunni di un liceo artistico. Inquinamento, cambiamenti climatici, perdita di biodiversità sono stati i principali soggetti e disegni proposti dai giovani artisti che in omaggio hanno esposto le loro opere. Una interessante analisi della salvaguardia ambientale partendo da un soggetto a tutti ben conosciuto come il cibo.

Un altro tema: una grande immagine di fabbriche immerso nel grigio dei fumi di scarico offuscano la vista delle stelle a una mamma e a un bambino con la scritta: “io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso.“ di José Ortega y Gasset. Poi un’altra immagine ispirata da Andy Warhol: “credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare“.

Un altro soggetto è un’immagine di uno spettacolo cinematografico che induce i giovani a rendersi protagonisti dei cambiamenti ambientali che vogliono vedere attorno a loro soprattutto in relazione alla questione climatica.

Tutti i disegni realizzati dagli studenti sono stati inseriti nelle pagine del diario, dedicato anche al tema ambientale e che avrà un interno della copertina tutto da scoprire.

Il titolo della Mostra 2022 è “Oggi per domani: cooperare o competere?”.

Cooperare e competere sono due modi di vivere una situazione problematica e di raggiungere un obiettivo. Mentre la parola competere riporta alla mente un rapporto conflittuale nel quale l’altro diventa un ostacolo, un impedimento alla possibilità di dare visibilità a competenze personali, il termine cooperare richiama il fare insieme traendone vantaggio. In realtà l’etimologia di competere (cum: insieme, petere: andare verso) non ha una accezione negativa.

Quindi competere o cooperare? la risposta la troverete nelle passate, presenti e future opere degli studenti.

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I BAMBINI DELLA PACE

“La Pace sempre”

Proposta di un Flash Mob internazionale “LA PACE SEMPRE”

I bambini della Pace

Vi segnaliamo con gioia il video – che potete  trovare  sulla  pagina di Youtube https://youtu.be/besY2_BzS5ge – che gli amici Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, hanno realizzato. Per questo video sono state  utilizzate le immagini inviate dalle scuole italiane che il 4 aprile 2022 hanno partecipato al Flash Mob “La Pace sempre”. Al Flash Mob hanno aderito il  MCE – Movimento di Cooperazione Educativa e la Fimem – Federazione Internazionale dei Movimenti di Scuola Moderna.

Sulla Pagina facebook   https://www.facebook.com/Per-la-Pace-MCE-104530715563147  potete trovare tutti i materiali prodotti, anche quelli che non hanno trovato spazio nel video.

Di Pace c’è molto bisogno. Da alcuni mesi la guerra in Ucraina non dà tregua e ci sono tante vittime, soprattutto civili, che sono coloro i quali più soffrono per questo orrore. Muoiono militari di entrambi gli eserciti, donne e bambini sotto i bombardamenti e altri vittime di attentati.  Nonostante questo sembra che ancora nessuno abbia deciso di intraprendere una decisa azione per la Pace. Per questo c’è ancora bisogno che le scuole facciano la loro parte e che i bambini ed i ragazzi si mobilitino per salvare l’umanità dall’orrore della guerra. Per questo invitiamo tutte le scuole a caratterizzare con proprie iniziative didattiche, la giornata di Mercoledì 21 settembre, “Giornata internazionale della pace” promossa dall’Onu.  Da parte nostra proponiamo e lavoreremo per arrivare ad organizzare nei prossimi mesi  un Flash Mob per la Pace, coinvolgendo scuole di tutta l’Europa e del Mondo intero, chiedendo la partecipazione dei Movimenti di insegnanti aderenti alla Federazione dei Movimenti di Scuola Moderna (Fimem – Federation Internationale des Mouvements d’Ecole Moderne) presente in tutti i continenti.

 

Roberto Lovattini

Movimento di Cooperazione Educativa – Gruppo Territoriale di Piacenza

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Contropiano – Eppure soffia. Recensione al libro Memoria e futuro di Alberto Bertoli

Contropiano – Eppure soffia. Recensione al libro Memoria e futuro di Alberto Bertoli

Sul Bimestrale del partito della Rifondazione Comunista SU LA TESTA, diretto da Paolo Ferrero – Sinistra Europea.

di Laura Tussi

Eppure soffia

Recensione al libro Memoria e futuro di

Alberto Bertoli figlio di Pierangelo Bertoli

Memoria e futuro Libro a cura di Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Alfonso Navarra

Memoria e futuro (Mimesis Edizioni), libro a cura di Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Alfonso Navarra, consta di due parole importantissime che riassumono probabilmente in toto la raccolta di interventi sulla “Terrestrità” presenti in questo saggio. Il concetto stesso di appartenere a una “famiglia” in quanto membro e non padrone dovrebbe essere naturale e crescere dentro di noi fin dalla prima infanzia. Se così fosse probabilmente scrivere e parlare di questi argomenti sarebbe pleonastico, invece ci troviamo davanti ad un volume necessario in questo preciso momento storico.

Una sorta di trascrizione di idee esposte “live” da pensatori dinamici e protagonisti di questo nostro tempo che si interrogano sulla possibilità di fare qualcosa di concreto per fare fronte alle minacce globali che ci stanno insidiando: tra cui la minaccia nucleare, la minaccia dell’ingiustizia sociale e infine la minaccia ambientale.

Tra gli interventi, Vittorio Agnoletto, Alex Zanotelli, Moni Ovadia, Antonia Sani un saggio di Luigi Mosca e molti altri.

Tutto il mondo sembra svegliarsi di scatto da un torpore lungo secoli dove abbiamo anteposto il profitto (spesso di pochi) alla nostra vita, al nostro prossimo, al nostro ambiente. Occuparsi dell’ambiente significa avere cura dei nostri figli, dei nostri nipoti, degli altri, insomma del nostro futuro, ma anche rivolgere uno sguardo più umanistico verso chi per un motivo o per un altro oggi non gode delle stesse nostre possibilità. Il nucleare è l’antonomasia di questo concetto che è in sostanza la realizzazione delle sovrastrutture che l’uomo ha costruito per nascondere il fatto che è ancora pienamente dominato dai propri istinti animali seppur molto più sofisticati.

Il nucleare inteso come fornitore energetico non ha ancora i crismi di sicurezza e resilienza che il pianeta e chi lo abita necessitano, ma abbiamo tecnologie per eludere questa risorsa piuttosto agilmente, basterebbe volerlo. Oggi possiamo parlare con persone a migliaia di chilometri di distanza, ma spesso, quando lo facciamo è per promulgare i nostri interessi personali e non quelli di una società evoluta. Il desiderio di avere una vita migliore passa da una spinta personale, ma se questa è realizzata in modo egoistico allora non porta mai ad una felicità concreta. Se il nostro percorso invece viene da una condivisione di intenti, le cose sono destinate a rimanere. Siamo asserragliati dietro concetti più grandi di noi che spesso ci portano a sentirci complicati e profondi, ma quando volgiamo lo sguardo sul mondo in maniera totale ci accorgiamo che la strada su cui siamo è da cambiare.

I conflitti appena scoppiati all’interno dell’evolutissima Europa ne sono una rappresentazione quasi grottesca: siamo un popolo ricco, madre della fratellanza, culla della filosofia, patria della Bellezza e l’unica cosa che riusciamo a fare davanti ad un problema nettamente politico è scatenare una guerra. Sembriamo persone in cerca di un cappello che abbiamo sulla testa. Il titolo e il concetto di quest’opera sono riassunti in due delle più belle canzoni a mio avviso scritte: “Eppure soffia” che parla della speranza che non si è arresa alla voglia di possedere anche l’ambiente ai fini personali, e “A muso duro” che parafrasando il titolo recita “…con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.

CONTROPIANO: https://contropiano.org/news/ambien…

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EIRENE: un festival di idee contro l’odio e la guerra

EIRENE: un festival di idee contro l’odio e la guerra

  
(Foto di Fabrizio Maffioletti)

E’ in azione la grande macchina organizzatrice di idee e organizzativa di iniziative, che parte dal basso e, nonostante le difficoltà rispetto alla disponibilità di risorse umane ed economiche, vede l’impegno di decine di operatori e volontari per la pace e la nonviolenza intenti e impegnati a collaborare per la realizzazione del primo festival internazionale del libro per la pace e la nonviolenza di Roma: il tutto a partire da un volontariato attivo e consapevole che crea grandi iniziative dal niente.

Il grande motore di idee e novità del festival ha letteralmente costruito tassello per tassello un mosaico di pace con più di un centinaio di presentazioni e incontri e mostre e spettacoli e performances.

Una autentica panoramica ad ampio raggio d’azione nonviolenta e intervento sociale e culturale sull’attualità degli eventi che accadono nel mondo: dalla guerra in Ucraina a tutte le guerre Nato, dalle morti per l’uranio impoverito alla tutela dell’ambiente e degli ecosistemi planetari compromessi dai dissesti climatici e dalle alterazioni climatiche.

Un festival internazionale a 360 gradi a riguardo della panoramica mondiale relativa alle emergenze e minacce che incombono sull’intera umanità: dalla guerra nucleare alla disuguaglianza sociale globale, dalla violenza strutturale alle migrazioni forzate e al problema della violenza a tutti i livelli del macrosistema planetario.

Una ventata di informazioni e approfondimenti e notizie sull’attualità di questo nostro presente che certamente spaventa, ma queste iniziative come il festival del libro per la pace e la nonviolenza di Roma danno ampio respiro all’intera umanità, a ogni singolo attivista che si impegna in quanto persona per il bene, contro il male in assoluto.

Con il libro Memoria e futuro edito da Mimesis Edizioni, che riceve i contributi scritti di molte personalità tra cui Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia, Alex Zanotelli, saremo presenti in parte da remoto in parte in presenza con personalità di spicco del mondo dell’attivismo e della politica, da Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Europea a Paolo Ferrero, Vicepresidente della sinistra in Europa, fino al celebre Giorgio Cremaschi.

E poi l’operatore di pace Gianmarco Pisa e l’esponente Anpi Fabrizio Cracolici e l’ecopacifista, portavoce dell’ associazione Disarmisti Esigenti Alfonso Navarra.

E poi ancora personaggi del calibro di Vandana Shiva e Pat Patfoort per trattare dei temi più pressanti della nostra terrestrità, del nostro essere figli di una grande madre terra e di una cosmogenesi femminile. Siamo figli delle stelle, come sosteneva la grande astrofisica Margherita Hack e veniamo da una procreazione femminile: concetti plurimi avvalorati dal grande portato ideale e di pensiero del femminismo del novecento e del neofemminismo.

Per cui siamo figli di madre terra, della natura che è femmina.

Questo esclude la nostra dipendenza da un Dio maschio, unico, forte, onnipotente. La nostra esistenza è più che mai fragilità, è una terra matria, è un Dio donna. Negli scritti economico filosofici del 1844, il giovane Marx indaga un rapporto più stretto tra genere umano e natura, da cui discendiamo. Tutti questi spunti di pensiero dovrebbero spronare la nuova sinistra pacifista e ecologista a maturare un pensiero del tutto laico che collabori, ma non dipenda in toto, dal pensiero dell’attuale pontefice.

La sinistra deve saper maturare un pensiero ateo e laico autonomo e indipendente in base ai presupposti del concetto di terrestrità ed al legame con madre natura.

Questo pensiero prende anche le mosse dalle teorie del pensiero della complessità che spaziano dagli assunti di Edgar Morin fino al grande partigiano e deportato e padre costituente dell’Onu Stéphane Hessel. A partire dal Premio Nobel per la pace collettivo per il disarmo nucleare universale che ha investito tutti gli attivisti per la pace e la nonviolenza e che ci vede testimoni attivi per la ratifica del TPAN in Italia, nonostante il veto della Nato, noi possiamo sostenere di essere tutti Premi Nobel per la pace con Ican, la rete internazionale per l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari e per il disarmo nucleare a livello mondiale e universale.

Il libro Memoria e futuro è un mezzo comunicativo e portavoce, insieme a molti altri protagonisti del festival, di queste importanti istanze culturali e di impegno politico e attivismo pacifista.

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La Nuova Ecologia – Salone del libro di Torino: dalla nonviolenza all’ecologia, l’impegno nella lettura

 

Alla manifestazione, in programma dal 19 al 23 maggio al Lingotto fiere, presente anche Mimesi Edizioni. Con testi che invitano i lettori a riflettere sui grandi temi dei nostri tempi

di LAURA TUSSI

La valenza pedagogica e culturale della scrittura e della lettura rappresentano un antidoto, un modo per fornire strumenti al fine di sviluppare anticorpi contro l’indifferenza, l’odio, l’ignoranza e quindi contro ogni forma di violenza e di razzismo. Proprio per questo motivo, momenti e eventi come il Salone internazionale del libro di Torino, in programma dal 19 al 23 maggio 2022 al Lingotto fiere, sono fondamentali.

Come di consueto anche Mimesis Edizioni parteciperà insieme a centinaia di case editoriali e realtà editrici a questa nuova edizione del Salone. Saranno esposti i libri di autori molto noti e soprattutto saggi di docenti universitari, da Edgar Morin a Stéphane Hessel. Ci saranno tutti i libri inerenti temi che spaziano dalla storia della Resistenza e dell’antifascismo storico e sociale alla nonviolenza in tutte le sue forme e alla didattica e pedagogia della pace e della nonviolenza. Tra questi La violenza non è il mio destino, una forte testimonianza diretta di denuncia di una donna, Tiziana Di Ruscio, vittima di violenza e sopravvissuta al femminicidio.

Altro saggio interessante è Pamphlet ecologico, il libro postumo del docente universitario Virginio Bettini, già eurodeputato dei Verdi arcobaleno, un cardine intellettuale dell’ecologismo politico storico, assieme ad Alex Langer, Giorgio Nebbia, Laura Conti, Barry Commoner e altri. Questo libro vede gli importanti contributi scritti di Maurizio Acerbo, Paolo Ferrero e David Boldrin Weffort e il costante sostegno di Giorgio Cremaschi.

Sarà presente anche il libro Memoria e futuro con cui Mimesis Edizioni si interroga sul perché dei cambiamenti climatici e dei conflitti e delle guerre nel mondo a partire dalla memoria storica dei nostri partigiani e delle carte costituenti per i diritti umani che andrebbero sempre attuate e mai calpestate, come purtroppo accade sempre, per non dimenticare. Questo saggio annovera i contributi scritti di importanti personalità dell’impegno per la pace e il disarmo e dell’attivismo per la giustizia sociale, da Vittorio Agnoletto a Moni Ovadia ad Alex Zanotelli.

Altro importante saggio collettivo è Riace musica per l’umanità, che è stato anche presentato durante un’intervista a Mimmo Lucano condotta da Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che faE ancora altri libri che promuovono il Premio Nobel per la pace per l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari e per il disarmo universale nucleare con note di Resistenza, tra memoria e futuro per una nuova umanità. Vi aspettiamo tutti al Salone internazionale del libro di Torino.

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LE MILLE VOCI DEL PACIFISMO E DELLA NONVIOLENZA A SOSTEGNO DELLA PROPOSTA DELLA “TREGUA PASQUALE”

DA PEPPE SINI, GIANCARLA CODRIGNANI AD ANTONELLA LITTA, DA ALESSANDRO MARESCOTTI AD ANTONIA SANI, DA MAO VALPIANA A PADRE ALEX ZANOTELLI: LE MILLE VOCI DEL PACIFISMO E DELLA NONVIOLENZA A SOSTEGNO DELLA PROPOSTA DELLA “TREGUA PASQUALE”

In tutta Italia personalita’ e movimenti impegnati per la pace, i diritti umani, la difesa della biosfera e la nonviolenza esprimono vivo sostegno alla proposta della “tregua pasquale” promossa da papa Francesco per fermare la guerra e le stragi in Ucraina.
Che questa voce sovrasti il mostruoso frastuono delle armi assassine e giunga alle orecchie e ai cuori dei governanti di tutti i paesi coinvolti nella guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
Tregua pasquale: tacciano le armi.
Tregua pasquale: cessino i massacri.
Tregua pasquale: si fermi la guerra e si aprano negoziati di pace.
Tregua pasquale: torniamo tutte e tutti a riconoscerci esseri umani, fratelli e sorelle di un’unica umana famiglia in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
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In calce alleghiamo alcuni appelli a sostegno della tregua pasquale diffusi nei giorni scorsi.

Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

Viterbo, 15 aprile 2022

Mittente: “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo e’ una struttura nonviolenta attiva dagli anni ’70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E’ la struttura nonviolenta che oltre trent’anni fa ha coordinato per l’Italia la piu’ ampia campagna di solidarieta’ con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino”. Da alcuni mesi e’ particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

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Allegato 1. L’umanita’ intera sostenga la tregua pasquale proposta da papa Francesco e persuada ad accoglierla il governo russo aggressore, il governo ucraino e gli altri governi coinvolti nella guerra
La proposta di una “tregua pasquale”, formulata domenica 10 aprile da papa Francesco, trovi il consenso e il sostegno dell’umanita’ intera.
L’umanita’ intera faccia proprio questo appello a “una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no!, una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sara’ quella che piantera’ una bandiera su un cumulo di macerie?”.
L’umanita’ intera faccia sentire la sua voce e persuada il governo russo aggressore, il governo ucraino e gli altri governi coinvolti nella guerra ad accogliere questo appello in nome del bene comune dell’umanita’. Ogni giorno in piu’ di guerra altri esseri umani vengono uccisi, ogni giorno in piu’ di guerra nuovi massacri e nuovi abomini vengono commessi, ogni giorno in piu’ di guerra avvicina il rischio della guerra nucleare che puo’ sterminare l’intera famiglia umana.
Cessino immediatamente tutte le uccisioni, le atrocita’, le devastazioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.

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Allegato 2. Tregua pasquale per fermare la guerra e salvare le vite
La tregua pasquale richiesta dal papa non e’ soltanto un grande appello religioso e morale, ma anche una concreta proposta politica e diplomatica che puo’ fermare la guerra e le stragi in Ucraina.
Ogni persona di volonta’ buona, ogni civile associazione, ogni istituzione democratica unisca la sua voce a quella del papa: si faccia un’immediata tregua pasquale.
Tutti i governi coinvolti nella guerra ascoltino la voce dell’umanita’: si faccia un’immediata tregua pasquale.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
Sosteniamo e diffondiamo ovunque la richiesta della tregua pasquale.
Chiediamo a tutti i parlamenti e i governi di pronunciarsi ed impegnarsi per la tregua pasquale.
Si cessi immediatamente di uccidere: siamo una sola famiglia umana.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.

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Allegato 3. Fermare il massacro con la tregua pasquale
L’unica vera, adeguata, concreta e praticabile proposta di pace per fermare subito la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo in Ucraina, l’ha formulata papa Francesco: la proposta di una “tregua pasquale” che facendo tacere le armi e cessare le stragi avvii un autentico negoziato che ponga fine a questo indicibile orrore.
Chiediamo a tutti gli esseri umani, a tutte le organizzazioni della societa’ civile, a tutte le istituzioni democratiche di sostenere la proposta della “tregua pasquale”.
Chiediamo a tutti i governi coinvolti nella guerra di fermare immediatamente il massacro accogliendo la proposta della “tregua pasquale”.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.

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Allegato 4. Ucraina, Russia, Italia, unite per la pace. I nonviolenti per la tregua di Pasqua
Pacifisti ucraini, russi e italiani a sostegno della “tregua di Pasqua” di Papa Francesco.
I nonviolenti di Ucraina, Russia e Italia: I nostri tre popoli sono contro la guerra perche’ la conoscono. Siamo fratelli e sorelle.
Una dichiarazione congiunta: Ucraina, Russia e Italia unite per la pace: “Nessuna giustificazione alla guerra”. Si fermino le armi, subito la “tregua di Pasqua”.
I rappresentanti dei movimenti pacifisti e nonviolenti di Ucraina, Russia e Italia, lavorano insieme e si sono uniti per una dichiarazione congiunta, che viene diffusa in ucraino, russo, italiano e inglese, nei tre paesi. L’obiezione di coscienza e la resistenza nonviolenta sono le “armi” che possono segnare una svolta. Un segnale di pace, un passo per una trattativa dal basso, una diplomazia popolare. L’unica vera, adeguata, concreta e praticabile proposta di pace per fermare subito la guerra scatenata dal criminale governo russo in Ucraina, l’ha formulata papa Francesco: una “tregua pasquale” che facendo tacere le armi e cessare le stragi avvii un autentico negoziato che ponga fine a questo indicibile orrore. I nonviolenti sostengono la tregua di Pasqua di Papa Francesco con questo documento comune, rivolto ai tre governi e che parla ai tre popoli. La guerra, di aggressione e di difesa, sta distruggendo città e annientando vite, sta rendendo incerto il futuro dell’intera area, sta indebolendo l’Europa, spaccando l’opinione pubblica, sta impoverendo i popoli e arricchendo le industrie belliche. Dal Movimento pacifista ucraino, dal Movimento degli obiettori di coscienza russi e dal Movimento Nonviolento italiano, arriva un appello di unità, l’indicazione di una strategia comune, che vuole essere un primo elemento per costruire la Conferenza di Pace che dovrà sancire la fine della guerra e mettere le basi per un processo di ricostruzione e riconciliazione.
Movimento Nonviolento
14 aprile 2022
Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009803, cell. 3482863190, siti: www.nonviolenti.orgwww.azionenonviolenta.it
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Testo della Dichiarazione congiunta in italiano
I nonviolenti di Ucraina, Russia e Italia:
I nostri tre popoli sono contro la guerra perche’ la conoscono.
Siamo fratelli e sorelle.
Una dichiarazione congiunta
La guerra e’ il più grande crimine contro l’umanita’.
Non esiste guerra giusta. Ogni guerra e’ sacrilega.
Per questo siamo obiettori di coscienza, rifiutiamo le armi e gli eserciti che sono gli strumenti che rendono possibili le guerre.
Il conflitto tra Russia e Ucraina puo’ e deve essere risolto con mezzi pacifici, salvando cosi’ molte vite. Sappiamo che l’invasione russa in corso in Ucraina viola il diritto internazionale e che l’Ucraina ha il diritto di difendersi dall’aggressione armata, ma non possiamo accettare alcuna giustificazione della guerra, perche’ siamo persuasi che l’azione nonviolenta sia la migliore forma di autodifesa. Non possiamo accettare le narrazioni russe e ucraine che ritraggono questi due popoli come nemici esistenziali che devono essere fermati con la forza militare. Le vittime di questo conflitto, civili di diverse nazionalita’, muoiono e soffrono a causa delle azioni militari di tutti i combattenti. Ecco perche’ le armi e le voci dell’odio devono essere messe a tacere per cedere il passo alla verita’ e alla riconciliazione.
Facciamo parte dell’Internazionale dei Resistenti alla Guerra (W.R.I.) e dell’Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO), e lavoriamo insieme in un unico grande movimento per la pace.
Ci rivolgiamo ai nostri governi (ucraino, russo, italiano) affinche’ attivino subito ogni strada diplomatica possibile per un tavolo delle trattative per il cessate il fuoco. I nostri popoli sono contro la guerra. I nostri popoli hanno gia’ subito l’immenso dramma della seconda guerra mondiale, hanno conosciuto i totalitarismi, e vogliono un futuro di pace per le nuove generazioni.
Siamo per il disarmo, siamo contro le spese militari; vogliamo che i nostri governanti usino i soldi del popolo per combattere la poverta’ e per il benessere di tutti, non per nuove armi.
Un inutile sforzo bellico non dovrebbe distrarci dalla risoluzione di urgenti problemi socioeconomici ed ecologici. Non possiamo permettere ai politici di gonfiare la loro popolarita’ e alle industrie militari di trarre profitto dall’infinito spargimento di sangue.
Conosciamo l’efficacia della nonviolenza come stile di vita e forza piu’ potente dell’ingiustizia, della violenza e della guerra. Stiamo lavorando sia per la resistenza nonviolenta alla guerra che per le trasformazioni sociali, sviluppando una cultura di pace che riportera’ i soldati ad essere civili e distruggera’ tutte le armi. Crediamo nella liberta’, nella democrazia, nei diritti umani e lavoriamo affinche’ i nostri paesi si rispettino a vicenda.
La coscienza individuale e’ una tutela contro la propaganda di guerra e puo’ salvaguardare dal coinvolgimento dei civili nella guerra. Faremo tutto il possibile per proteggere il diritto umano all’obiezione di coscienza al servizio militare nei nostri paesi.
Ci sentiamo come fratelli e sorelle, e siamo solidali con coloro che oggi soffrono a causa di questa guerra e di ogni altra guerra nel mondo.
Yurii Sheliazhenko, Ukrainian Pacifist Movement
Elena Popova, Russian Conscientious Objectors Movement
Mao Valpiana, Movimento Nonviolento italiano
Kiev, Sankt Peterburg, Verona, 14 aprile 2022
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Comunicato stampa del Movimento Nonviolento, 14 aprile 2022
Ucraina, Russia e Italia unite per la pace:
“Nessuna giustificazione alla guerra”
Si fermino le armi, subito la “tregua di Pasqua”
I rappresentanti dei movimenti pacifisti e nonviolenti di Ucraina, Russia e Italia, lavorano insieme e si sono uniti per una dichiarazione congiunta, che viene diffusa in ucraino, russo, italiano e inglese, nei tre paesi. L’obiezione di coscienza e la resistenza nonviolenta sono le “armi” che possono segnare una svolta. Un segnale di pace, un passo per una trattativa dal basso, una diplomazia popolare.
L’unica vera, adeguata, concreta e praticabile proposta di pace per fermare subito la guerra scatenata dal criminale governo russo in Ucraina, l’ha formulata papa Francesco: una “tregua pasquale” che facendo tacere le armi e cessare le stragi avvii un autentico negoziato che ponga fine a questo indicibile orrore. I nonviolenti sostengono la tregua di Pasqua di Papa Francesco con questo documento comune, rivolto ai tre governi e che parla ai tre popoli.
La guerra, di aggressione e di difesa, sta distruggendo citta’ e annientando vite, sta rendendo incerto il futuro dell’intera area, sta indebolendo l’Europa, spaccando l’opinione pubblica, sta impoverendo i popoli e arricchendo le industrie belliche.
Dal Movimento pacifista ucraino, dal Movimento degli obiettori di coscienza russi e dal Movimento Nonviolento italiano, arriva un appello di unita’, l’indicazione di una strategia comune, che vuole essere un primo elemento per costruire la Conferenza di Pace che dovra’ sancire la fine della guerra e mettere le basi per un processo di ricostruzione e riconciliazione.
Movimento Nonviolento 14 aprile 2022